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Hockey argentino nel caos: San Juan e Mendoza abbandonano la Federazione


Nelle scorse settimane i club di San Juan e Mendoza, vale a dire il meglio dell'hockey su pista argentino, hanno rotto l'affiliazione con la federazione nazionale e hanno dato vita alla Federazione Argentina di Hockey Pista. Immediata la levata di scudi della Confederazione Argentina, di quella sudamericana e di quella mondiale: in questo momento l'hockey argentino è come se non esistesse.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 08/02/2012 - 22:43 - Ultima modifica 16/02/2012 - 08:32

Nella culla dell'hockey mondiale è scoppiata la rivoluzione e l'hockey su pista, orgoglio della città di San Juan, è finito nel caos. Per la precisione, regolamenti alla mano, le società di San Juan, i loro atleti e i loro tecnici semplicemente non esistono poichè non sono affiliati a nessuna federazione riconosciuta dagli organismi internazionali.
Tutto ha avuto inizio all'indomani del campionato del mondo di San Juan, nell'ottobre dello scorso anno. Che l'hockey argentino (concentrato in particolare a San Juan e a Mendoza) non avesse un particolare feeling con la Confederazione Argentina di Pattinaggio (CAP) lo si sapeva da tempo. In seno al massimo organismo nazionale l'hockey conta poco al cospetto di pattinaggio artistico e corsa (esattamente come accade in Italia) e questo non è mai andato a genio ai dirigenti sanjuanini.
Nel corso di una riunione a Buenos Aires il 10 gennaio scorso, la CAP, presieduta da Marcelo Martinez, ha fatto qualche apertura al mondo dell'hockey, chiudendo però ogni possibilità di delegare ai dirigenti hockeysti parte della rappresentanza internazionale della federazione.
Proprio il fallimento di questa riunione ha dato il "la" alla rivoluzione. Il 12 gennaio tutti i club della Federacion Sanjuanina de Patins, su proposta del presidente Guillermo Velasco, hanno votato l'uscita dalla CAP. Dieci giorni dopo lo stesso hanno fatto i club della Associacion Mendocina de Patin presieduta da Juan Carlos Ildarraz. I club ribelli hanno quindi dato vita alla Federacion Argentina de Hockey sobre Patines (FAHP).
Nel frattempo, però, a San Juan è nata anche la ASAP (Associacion Sanjuanina de Patinaje) che raccoglie i club di corsa e artistico che restano all'interno della CAP. Tra questi ci sono anche alcuni club che partecipano a più specialità rotellistiche e che quindi sono, al tempo stesso, ribelli con l'hockey e lealisti con le altre specialità: Concepción Patín Club, Richet y Zapata, Sarmiento de Albardón.

La Confederazione Argentina, ovviamente, non ha nessuna voglia di perdere per strada l'hockey su pista che tanti allori ha portato nella propria bacheca. E ha chiesto il soccorso delle istituzioni internazionali che sono subito intervenute. Il 13 gennaio, il giorno dopo il "golpe di San Juan", il presidente mondiale FIRS Sabatino Aracu ha inviato una lettera in cui si attesta che il solo ente argentino riconosciuto dal mondo del pattinaggio e dell'hockey internazionale è la CAP. Il 16 gennaio un documento analogo è stato inviato da Armando Quintanilla, il presidente cileno della Confederacion Sudamericana de Patin.

In questo momento, quindi, l'hockey argentino è in un limbo. All'interno della CAP restano tutti i club di Buenos Aires e delle altre provincie. Oggi, una squadra nazionale argentina dovrebbe essere selezionata solo tra gli atleti di questi club. Le società della neonata FAHP rappresentano il meglio dell'hockey argentino, ma non hanno alcun riconoscimento internazionale e non possono partecipare ad alcuna competizione.
La situazione può evolvere in due modi: o FAHP riesce a stringere rapporti internazionali e a farsi riconoscere da FIRS (cosa che potrà avvenire solo con un voto dell'assemblea mondiale) e allora l'hockey argentino avrà davvero un nuovo corso e l'esempio di San Juan potrebbe fare gola a molti (forse anche in Italia); oppure il progetto FAHP fallisce e i club rientrano in buon ordine all'interno della CAP, certamente con più problemi di prima e con un fallimento politico che sarà difficile superare a breve.

E' anche per questi dubbi non di poco conto che il l'hockey di San Juan e di Mendoza vive queste settimane con il cuore in gola e con una grande paura per il futuro. E, visto quanto conta San Juan nell'hockey internazionale, è bene che quei timori attraversino l'oceano e preoccupino anche i massimi dirigenti europei e mondiali. 

Parole chiave: Hockey internazionale, Argentina,
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