In casa Amatori, un sabato novarese non è mai un sabato banale. Una pista che ha visto mille battaglie (e molte, troppe sconfitte) e che sarà teatro di una gara che ha dei significati particolari. Perché Amatori Lodi – Seregno (Pala Dal Lago di Novara, ore 20.45) è un appuntamento fondamentale per entrambe le squadre. Innanzitutto per il Seregno, che una settimana fa ha perso per 4-3 a 2” dalla fine contro il Viareggio, nella più discussa ed infuocata sfida della stagione, dove a dar man forte alla prestazione dei brianzoli, è arrivata la sospensione (!!!) dei due arbitri del match, i signori Fronte e Ferraro. Così, se guardiamo i primi 49’, gli uomini di Colamaria hanno tenuto testa molto bene ai campioni d’Italia. Per poi ripetersi in casa del Prato due giorni fa, con una netta vittoria, frutto della velocità offensiva di una coppia dal gol facile, come quella formata da Bertran e Gomez, capace davvero di impensierire qualsiasi retroguardia.
Ma quella dei biancoverdi si presenta come una vera e propria impresa dove tutti hanno fallito: battere l’Amatori Lodi, che quest’anno sta cambiando, a sorpresa, la gerarchia dell’hockey italiano. Perché la squadra di Marzella, costruita per 9/10 nella scorsa stagione con molta intelligenza, con il solo innesto di Sua maestà Antezza, sta sbalordendo tutti. Arrivare a quota diciassette vittorie consecutive forse non era nemmeno nei sogni proibiti del tifoso più credente, ma è l’esatto risultato di una perfetta equazione: lavoro e professionalità + qualità + sacrificio + dedizione assoluta = ottimi risultati. E, se parlando con i giocatori, ti senti dire che non sono ancora al massimo, ti viene da riflettere su cosa sarebbe capace di fare questo Amatori, a cui sembra non si possa chiedere di più. E che invece potrebbe ancor più cambiare le carte in tavola e gli equilibri, soprattutto in campo europeo.
Difesa granitica ed equilibrio offensivo, i veri punti di forza
E stupisce come sia minuziosamente curata, da parte di Marzella (uno che ha fatto dell’attacco la sua ragione di vita), la fase difensiva. Partendo dalla maturità acquisita da Losi (alla cui crescita ha senz’altro giovato la partecipazione al mondiale con tutti i “senatori”), da un Montigel che oggi è senza dubbio il più forte difensore italiano, passando per Motaran maturato con la fiducia accordatagli dall’allenatore e un Bresciani che affronta il corto minutaggio con la grinta e la presenza di un giovane che si deve guadagnare il posto. Di Platero ormai se ne sono decantate tutte le lodi, così come del trio offensivo Antezza, Festa e Romero, con quest’ultimo nettamente cresciuto nella fase difensiva e di ripartenza.
E da un blocco così granitico nascono prestazioni di qualità assoluta. Prendiamo tre esempi: i primi 10’ di Lodi - Valdagno, dove i veneti sono mai riusciti a scoccare un tiro in porta, trovando la rete solo al 22’; oppure concedere un solo gol al Vic di Ordonez e Titi Roca, per giunto arrivato dopo 40’ di hockey di straordinaria intensità. Ed anche alla squadra di Mariotti è stata lasciata una sola marcatura, per giunta arrivata su tiro da fermo, segnata dopo 26’. Facendo una media contro Viareggio, Vic e Valdagno, la porta di Losi è rimasta imbattuta inizialmente per 88’: ovvero ci è voluta quasi mezzora a partita per segnare un gol. Peraltro inutile, perché il Lodi era sempre in vantaggio di almeno due reti prima di vedere Losi battuto.
Altro aspetto da non dimenticare, la suddivisione equa delle marcature: in 9 gare tra campionato ed Eurolega 31 gol sono dei tre attaccanti (12 Festa, 10 Antezza e 9 Romero) su 49 complessivi, che denotano l’equilibrio di una squadra capace di andare a segno con tutti i suoi effettivi, senza dipendere da un solo cannoniere. E alcuni elementi, anche quando non sono proficui in fase realizzativa, diventano fondamentali sotto la voce “assist”: leggasi Antezza, dove nella gara contro il Vic ne ha forniti addirittura 4.
Stanno veramente cambiando i tempi?
Ora, grazie a queste prestazioni, compresa la netta vittoria in Coppa Italia, i giallorossi stanno cambiando le gerarchie storiche di questo sport. Perché il record di 18 vittorie consecutive appartiene ad una squadra formata da mostri sacri, come i fratelli Mariotti, Bertolucci o Michielon, gente che ha vinto Mondiali, scudetti, coppe a non finire, dominando la scena italiana per quasi un ventennio.
E sabato sera, in caso vittoria dell’Amatori Lodi, a questi nomi dovremo affiancare i ragazzi di Marzella e, al solo pensiero, vengono i brividi. Perché la gara successiva, senza nulla togliere a nessuno, sarà contro il Breganze, in questo momento la formazione più in crisi del campionato italiano.