Lodi prepara la festa, in coppa Marzella parte da +4

Una intera città in fermento per la sua squadra di hockey che, dopo 11 vittorie in Italia e una (clamorosa) in Europa, va a caccia di un 13 che riporterebbe a Lodi una coppa Italia che manca da 33 anni e che darebbe concretezza alla grande voglia di vincere dei giallorossi. All'Amatori non serve nemmeno la vittoria: basterebbe anche una sconfitta con meno di quattro gol di scarto. DIRETTA RAISPORT 2.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 22/11/2011 - 09:28 - Ultima modifica 22/11/2011 - 22:37

I due capitani Fernando Montigel (Lodi) e Giovanni Zen (Bassano)

Foto Marzia Cattini

Questa sera al PalaCastellotti di Lodi si assegna la 43a Coppa Italia. A contendersela i padroni di casa dell’Amatori Sporting e il Geo&Tex Bassano, sconfitto 7-3 nella gara di andata. Grande attesa nell’ambiente lodigiano che ha festeggiato l’ultimo trofeo (la Coppa delle Coppe) nel 1994. Per i lombardi, alla sesta finale di Coppa Italia, l’unica coccarda tricolore conquistata risale al 1978 quando fu sconfitto l’Afp Giovinazzo di un giovane Pino Marzella, ora allenatore dell’Amatori Sporting Lodi. Il tecnico pugliese punta molto sull’argentino Ariel Romero, autore di una tripletta all’andata e sempre a segno nelle gare di Coppa Italia con un totale di 10 reti in 7 partite. Il top scorer dell’Amatori è però Valerio Antezza con 17 gol in 7 match giocati.

Facile attendersi un Palacastellotti "murato". Come accadde due anni fa al Valdagno e lo scorso anno al Viareggio, l'attesa di un trionfo si sente forte non solo negli ambienti hockeystici, ma in tutta la città lombarda. Lodi vuole questo successo perchè va orgogliosa di questa squadra. Il rapporto tra Lodi e l'hockey su pista è sempre stato fortissimo anche se la squadra non ha mai vinto un gran chè (Coppa Italia nel 78, uno scudetto a inizio anni '80, una coppa delle Coppe nel 94 e nulla più); non ha mai vinto nulla la nuova società, fondata nel 1996 da un gruppo di genitori naufraghi dell'esperienza Amatori Lodi e capitanati da allora dal presidente Fulvio D'Attanasio.
L'attesa di un trionfo importante, di quelli che restano negli annali, ha le ore contate. I tifosi lodigiani possono fare tutti gli scongiuri del caso, ma con quattro reti di vantaggio accumulate nella gara di andata a Bassano, con una squadra che viene da 12 successi su 12 partite e dal trionfo europeo con il Vic, con un Bassano privo del suo elemento più pericoloso (Nicolas), pensare che il Lodi possa perdere questa coppa è puro fantahockey.
Sarà la notte dell'Amatori Lodi e di Pino Marzella. Questo è il suo Lodi; una squadra che ha bruciato le tappe e che ha segnato questo inizio di stagione: finalista in coppa Italia, prima e imbattuta in campionato, sorprendente in Eurolega. Un Lodi che gioca già a memoria, che ha confermato le doti dei suoi campioni (come Antezza) e rilanciato giocatori che sembravano eclissati (come Festa, buono anche in chiave azzurra). Un Lodi talmente in forma da suscitare qualche dubbio sulla sua tenuta fino alle fasi cruciali della stagione, nel prossimo maggio.

Per il Bassano si tratta dell’ottava finale di Coppa Italia con due trofei conquistati. Nelle fila dei veneti – fa sapere l’ufficio statistiche della Lnh - il recordman di presenze è il portiere Massimo Cunegatti giunto alla 15a finale di Coppa Italia in carriera con 10 successi. Il Bassano parte con un passivo di 4 reti da recuperare: nelle 22 edizioni della Coppa Italia assegnate con la formula delle gare di andata e ritorno solo una volta si era registrato un passivo di 4 reti nel match di andata, quando nel 2005-’06 il Follonica dei “galattici” inflisse un 8-4 al Prato, bissato poi da un 6-2 al ritorno.
Entrambe le squadre sono reduci da un successo nel sabato sera europeo: i lodigiani nella prima giornata della fase a gironi di Eurolega hanno inflitto un pesantissimo 6-1 al Vic (la sconfitta più pesante in Europa nella storia del club catalano), mentre i vicentini nella gara di andata del turno preliminare di Coppa Cers hanno battuto in scioltezza per 8-1 i tedeschi del Remscheid.

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