Una iniziativa "politica" così forte Leo Siegel non l'aveva mai presa da quando, ormai molti anni or sono, è stato eletto dalle società di serie A alla guida della Lega Nazionale Hockey.
Con una lettera inviata per conoscenza alle società, il presidente della Lega Hockey chiede formalmente un incontro al massimo livello con i vertici federali (il destinatario è ovviamente il presidente Fihp Sabatino Aracu) per porre fine ad una contrapposizione Fihp-Lega che, dopo più di due decenni di collaborazione tra i due soggetti, ha lasciato il posto, da un anno a questa parte, ad una strisciante quanto rovinosa (per l'hockey) guerra di posizione.
Siegel tira esplicitamente in ballo i casi Vercelli e Sandrigo, nonchè il ruolo del Giudice Unico, per esplicitare le cose che non vanno e che hanno visto la Lega essere messa sotto accusa. E mette sul piatto un carico da undici: la possibile fuoriuscita di Cesare Ariatti da Fihp con l'abbandono del ruolo di coordinatore del Settore Tecnico.
"Dal 1984 -scrive Siegel- la Lega Nazionale Hockey Pista ha sempre assunto decisioni mirate alla tutela del movimento, nel segno dell’imparzialità verso gli affiliati, e della certezza del diritto sancito dai regolamenti. Il tutto con il consenso della Federazione, scaturito dal reciproco spirito collaborativo, estraneo ad ogni belligeranza politica, geografica, personale. (...) Il quadro attuale, purtroppo, pare essersi deteriorato, la Lega viene dipinta improvvisamente come fonte di problemi, quando, semmai, tali problemi li sta subendo e patendo. Si impone, pertanto, un chiarimento sul ruolo degli organi di giustizia federale, in particolare del giudice sportivo, e sull’interpretazione dei regolamenti disciplinari. Passaggio indispensabile per definire le reali competenze del coordinatore del settore tecnico, nonché segretario della Lega (Cesare Ariatti, ndr), e valutare l’opportunità di sgravarlo dalla prima mansione, restituendolo a tempo pieno alla già onerosa mansione del segretariato. Se questo passaggio può essere propedeutico al rasserenamento dei rapporti, nulla osta".
Siegel rivendica anche la necessaria autonomia della Lega Nazionale Hockey dalla Federazione quale garanzia di imparzialità. Una affermazione che assume un significato del tutto particolare se si considera che i rapporti tra Lega e Fihp (tra cui la pesante delega sulla organizzazione dei campionati) sono regolati da una convenzione che scade il 31 dicembre e che il Consiglio Federale è chiamato a discutere e a rinnovare a novembre.
"Di certo -continua Siegel- non può essere messa in discussione l’imparzialità della Lega verso i suoi associati, virtù che scaturisce solo dall’autonomia decisionale, sempre e comunque rispettosa delle istituzioni federali. Il che, tuttavia, non significa farsi carico di tensioni estranee alla Lega, né subire delegittimazioni immotivate (i regolamenti sono chiari) e comunque costituenti insidiosi precedenti sul piano della parità di diritti e doveri".
E' evidente che il confronto tra Federazione e Lega è in una fase cruciale e vivrà momenti difficili proprio in vista del rinnovo della convenzione. Il tutto con il fronte dei club che appare ancora diviso più sulla base di personalismi, problemi sostanzialmente irrilevanti e cavilli statutari che sulle cose concrete: vedremo nelle prossime settimane se il rischio reale di perdere il controllo diretto dei club e della loro associazione sull'organizzazione dei campionati porterà i club a ricompattarsi in difesa della autonomia della Lega Hockey a rischio come mai prima d'ora.