Dieci giorni di sfoghi, notizie, illazioni, pressioni, lettere e decisioni difficili. Non deve essere stato facile per il presidente Dino Repele pilotare la barca Valdagno al di fuori di una vera e propria tempesta. Oggi che la burrasca è alle spalle, il numero uno della società biancoceleste può tirare un sospiro di sollievo. Nel suo racconto del "caso Nicolia" c'è tutto l'orgoglio di chi è riuscito a salvaguardare il buon nome della società ponendo al tempo stesso le basi per un futuro decisamente allettante.
Da quando il Viareggio ha vinto lo scudetto non si è fatto altro che parlare di Valdagno. Ci può raccontare che cosa è accaduto? Perchè prima il comunicato dell'addio a Nicolia e poi la fumata bianca dell'accordo?
"E' molto semplice. Dopo gara 3 di finale scudetto Nicolia ci ha espresso la volontà di non giocare a Valdagno la prossima stagione. Non è mai stato nel nostro stile trattenere i giocatori contro la loro volontà solo perchè c'è un contratto in essere, per cui ci siamo detti disposti ad assecondare la sua richiesta. Successivamente lui ha capito che forse era stato troppo impulsivo, non pensando quanto è legato alla maglia azzurra, quanto si è trovato bene con i tifosi, con la città e anche con la società che lo ha sempre sostenuto e difeso. Nei giorni scorsi ci ha consegnato un documento con cui si è scusato ufficialmente nei confronti di tutti e ha chiesto di poter restare a Valdagno che considera la sua città. Oltre a questo c'è stato un sincero confronto con la società in cui ci siamo parlati in maniera semplice ma chiarissima al termine del quale ci siamo ritenuti tutti soddisfatti e abbiamo rinnovato il nostro accordo".
Si aspettava che non confermare un giocatore avrebbe scatenato tutto questo putiferio a Valdagno, al punto da coinvolgere il Sindaco?
"Un certo tipo di reazione me l'apsettavo, ma non così forte. Ci tengo però a precisare che non è stata nè la manifestazione della tifoseria nè il Sindaco che ci hanno fatto cambiare idea. Ci ha fatto cambiare idea il fatto che Nicolia vuole fare un altro campionato con noi, per la nostra società e per la sua Valdagno. Questo è l'unico motivo del reintrego, altrimenti, se non ci fossero state queste precise condizioni, se ne andava indipendentemente dal fatto che la tifoseria fosse d'accordo o no. La tifoseria vede la cosa dal punto di vista passionale: Nicolia è un grande giocatore, un giocoliere che dà spettacolo e che sa farsi amare dal pubblico. la società deve garantire che tutto funzioni entro certi limiti e che ci siano tutte le condizioni per costruire un ambiente tranquillo e sereno in cui tutti condividano lo stesso obiettivo.. vale per Nicolia come per tutti gli altri".
Che ruolo ha avuto mister Marozin nelle scelte che avete fatto?
"Ha avuto un ruolo primario. Scelte di questo genere, finchè sono io presidente, o sono accolte da tutti o non vengono prese. Quando si prendono decisioni su un giocatore nuovo lo si fa se la scelta è condivisa da tutti. Se sbagliamo o facciamo bene lo facciamo tutti assieme".
Si è parlato spesso nel corso della stagione di dissapori tra Marozin e Nicolia. Questa vicenda come incide sui rapporti tra i due?
"I rapporti tra i due non hanno bisogno di essere migliorati perchè non si sono mai incrinati. E' chiaro che ci deve essere chiarezza nei ruoli. Noi siamo una società, c'è un allenatore e ci sono giocatori. Deve essere chiaro per tutti perchè altrimenti non andiamo da nessuna parte. E' una regola basilare: ognuno deve stare al suo posto e fare il proprio dovere. Nello sport di squadra è una regola che c'è da sempre".
De Oro, Nicoletti, Cocco: rimangono queste le vostre ipotesi per rafforzare la squadra? Come cambia la vostra strategia di mercato alla luce della conferma di Nicolia?
"Il tipo di squadra che stiamo allestendo per il prossimo campionato partiva dal presupposto che Nicolia restasse a Valdagno. Noi non abbiamo mai manifestato la volontà che andasse via, nemmeno a livello di pour parler. Quindi le nostre idee di un mese fa sono le stesse adesso; ovviamente molto dipende dalle nostre possibilità economiche".
E Travasino? E' destinato a lasciare Valdagno o potrebbe accadergli quello che è accaduto a Nicolia?
"Le nostre condizione economiche non ci permettono di mantenere un giocatore così a Valdagno. E' un bravo ragazzo e un atleta serio con il quale abbiamo avuto un ottimo rapporto. Forse non ha reso al massimo per varie ragioni, ma so che ce l'ha messa tutta e dal punto di vista professionale e gli faccio i migliori auguri per il suo futuro".
I TIFOSI
L'accordo tra il Valdagno e Nicolia ha riportato il sereno anche tra la tifoseria vicentina che ci ha inviato questo comunicato.
Il direttivo Brigate, Destra Agno, F.B.A. visto l'esito positivo della vicenda che ha visto protagonista Carlos Nicolia in questi giorni, intende ringraziare tutti coloro che hanno portato il loro contributo e che ci hanno sostenuti:
- innanzitutto i tifosi che in tutte queste serate si sono resi disponibili sia fisicamente che moralmente;
- le persone che hanno materialmente agito "dietro le quinte" senza voler apparire;
- il Sindaco Avv. Alberto Neri per la sua disponibilità grazie alla quale ha fatto riaprire il dialogo tra le parti;
- infine le parti in causa, cioè società Hockey Valdagno e Carlos Nicolia, che hanno avuto l'umiltà di fare un passo indietro rispetto alle loro posizioni iniziali e trovare un accordo per il bene della squadra.
Cogliamo l'occasione per chiarire che la cosidetta "manifestazione" di martedì sera è stata assolutamente pacifica, non è stato offeso nessuno visto che erano presenti molti tifosi delle tribune comprese famiglie con bimbi e passeggini. Certamente è stata parecchio rumorosa, ma altrimenti sarebbe stata una processione...
Per concludere ci si augura che questa vicenda sia stata utile a far capire a squadra, allenatore, dirigenza, Curva e tifosi che rimanendo uniti si vince.
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