Mauricio Videla, una vita dedicata all'hockey

Dall'Argentina, dopo 4 anni a Forte, si trasferisce a Bassano. Conosciamolo meglio con questa intervista a 360¡

Scritto da Stefano Zamperin - Pubblicato il 15/09/2004 - Ultima modifica
La sua carriera hockeystica
Tutti lo conosciamo come un ostico avversario, lo scorso anno con la maglia della Primavera Prato, ma quest'anno vestirà la casacca giallorossa. Mauricio, nato il 6 Maggio 1975 a San Juan (Argentina), è un ragazzo davvero alla mano, disponibile anche ad analizzare qualche stagione agonistica andata storta. 29 anni, sposato con due figli, fin da 6 anni ha cominciato a pattinare nella patria mondiale dell'hockey su pista. Pane, pattini e stecca fin da piccolo nella società prestigiosa nel Social San Juan, una delle squadre della capitale rotellistica.
Già a 16 anni varca il campo prestigioso e duro della prima squadra, giocando perfino nella Liga Argentina sempre nel Social San Juan. A 24 anni, dopo una lunga militanza nella prima squadra argentina, decide di sconvolgere la sua vita e decidere con la sua fidanzata di spostarsi in Spagna, destinazione Tordera. "Un anno terribile, anno di cambiamenti, subito professionista e poco capito da tutta la squadra spagnola", spiega Mauricio. A stagione finita decide di ritornare nella propria patria, per assaporare un ambiente decisamente piu' positivo.
E' il 2000 e Mauricio viene ingaggiato per il Campionato Sudamericano, uno degli ultimi tornei per club a livello internazionale prima della rovinosa crisi argentina e che solo da quest'anno ricomincerà a diventare una certezza, insieme alla squadra dell'Estudiantil. Ad una stagione tormentata in terra iberica, ne nasce una fantastica e Mauricio conquista il suo unico trofeo importante, vincendo anche la finale, una finale paragonabile alla nostra Champions League.
A gennaio 2001 decide di compiere forse il suo primo grande passo a favore della sua carriera: il trasferimento in Italia. Sono solo 9 le partite a Forte dei Marmi per poi sottoscrivere un contratto che durerà per altre due stagioni. Prima di ritornare in Italia per continuare la sua carriera da professionista decide di sposarsi, anche per saldare un'unione durata parecchi anni. Le due stagioni successive sono buone, con ruolini di marcia davvero buoni e con le prime esperienze anche in campo europeo.
Nel 2003 lo vede la Primavera Prato di Massimo Mariotti e viene ingaggiato nella squadrea neo-scudettata. "Una stagione di alto livello anche se a causa degli orari di allenamento ho dovuto cominciare a fare un secondo lavoro". Con la famiglia al Forte, Mauricio fa la spola ogni giorno a Prato, ma i risultati sono davvero soddisfacenti, raggiungendo la prestigiosa Final Four di Champions League.

L'Intervista
Un incontro informale al PalaBassano, forse la prima volta che entrava senza l'ansia da partita, e soprattutto senza 3000 persone ad urlargli contro.
Neanche il tempo di fargli la prima domanda di rito e Mauricio ritorna con la mente alla scorsa stagione. Il suo viso è un mix di delusione e di rabbia per lo Scudetto perso, dice lui, proprio al PalaBassano.
"A pochi secondi dalla fine, li' proprio vicino alla vostra porta, Mirko aveva la palla ed eravamo in vantaggio. Un errore fatale, ero li' ad aspettare il passaggio al lato opposto della porta. Un tiro, e poi... sappiamo come è andata a finire". "Bassano pero' se lo meritava, con un pubblico di questo genere. Ci tenevo pero' tanto a vincere - sospira Videla - ed eravamo ad un passo...".
E la tua decisione di ricambiare di nuovo la tua vita com'è arrivata?
"Ho vissuto quattro anni a Forte dei Marmi, un bell'ambiente, clima ottimo e i miei bimbi ne erano contenti. Insieme a loro e a mia moglie abbiamo deciso una scelta dura ma indispensabile. Scelta economica si', ma anche dettata dalla voglia di fare sempre meglio. Negli ultimi mesi a Prato, non mi sentivo troppo bene con un basso minutaggio di gioco, comunque felicissimo di giocare in una grande squadra guidata da Massimo Mariotti".
In un secondo momento hai deciso di venire a Bassano, vero?
"Si', una scelta con la mia famiglia dopo le insistenze della dirigenza giallorossa, con in primis il presidente Eros Merlo, che mi hanno convinto sulle ottime intenzioni della nuova stagione, anche perchè cambiare completamente clima non è una scelta facile, soprattutto per i miei figli. Un grazie va rivolto sicuramente alla mia famiglia che è sempre stata vicina alle mie decisioni".
Ed adesso cosa ti aspetti da questa stagione?
"Carlos Dantas mi ha subito impressionato positivamente per i metodi di lavoro"... e come dice lui "mi garba molto", a mo' di quasi puro toscano.
"Sono arrivato all'Infoplus Bassano Hockey 54 con l'intenzione di fare il vero professionista, di dedicarmi solo all'hockey, anche perchè qui si lavora parecchio. Sono davvero caricato anche dall'ambiente. Non vedo l'ora di giocare con un pubblico cosi' caloroso e sostenitore".
In Argentina non c'è questo tifo?
"Il pubblico è molto competente ma non ci sono le tifoserie organizzate come qui. Sarà uno spettacolo giocare con cosi' tanti tifosi che ti sostengono".
Il tuo desiderio?
"Giocare tanto e dimostrare tutto il mio valore e vincere soprattutto. Ho vinto solo un trofeo ma oltreoceano non ho conquistato ancora nulla e questa stagione rappresenta per me un'ottima occasione per rifarmi di parecchie delusioni".
E non solo lui ha tanta voglia di giocare:
"Si', anche mio figlio non vede l'ora di rimettere i pattini ed è impaziente. Ogni giorno passa al palazzetto per vedere se si gioca, ma tra un paio di giorni comincerà anche per lui la preparazione con la squadra della categoria Ragazzi. Ha già cominciato con suo fratello a giocare in giardino appena arrivato a Bassano e non smette".

Sentire queste cose per noi instancabili appassionati ci fa solo un gran bene e ci fa sperare in un'annata ai migliori livelli per Mauricio Videla e per i suoi figli, in testa German, vicecapocannoniere del Campionato Italiano 2004 under 10 anni.
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