Aracu: 'L'hockey punta su Massari e Mariotti'

Scritto da Redazione - Pubblicato il 16/10/2010 - Ultima modifica
Il Consiglio Federale che si è tenuto oggi nella insolita sede di Novara ha preso decisioni molto importanti per il futuro dell'hockey italiano: Gianni Massari è il nuovo responsabile tecnico della Sipar Hockey, la struttura federale che si occupa della formazione degli allenatori italiani; Massimo Mariotti potrebbe essere il nuovo commissario tecnico azzurro.
Per capire meglio che cosa ha deciso il Consiglio Federale e che cosa accadrà nelle prossime settimane abbiamo raggiunto al telefono il presidente della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio Sabatino Aracu che ha accettato di rispondere alle domande di hockeypista.it.

Allora Presidente, quali decisioni avete assunto nella riunione di oggi?
"Abbiamo dato seguito a quanto avevamo promesso al termine degli Stati Generali di Bologna e cioè di introdurre dei cambiamenti significativi per far uscire l'hockey su pista da una situazione difficile. Il Consiglio mi ha dato mandato di incontrare Massimo Mariotti per definire con lui i dettagli di un suo impegno alla guida della nazionale senior. Inoltre abbiamo deciso di nominare Gianni Massari, che ha accettato, alla guida tecnica della Sipar Hockey per qualificare e rilanciare questo settore strategico. Sono decisioni che abbiamo assunto all'unanimità, con il consenso di tutti i Consiglieri Federali, anche in ossequio a quello che deve essere d'ora in poi un principio ferreo: chi occupa posizioni di tipo politico non deve avere incarichi di tipo tecnico".

Come ha fatto a convincere Massari a rientrare nell'hockey e come pensa di convincere Mariotti ad accettare la panchina azzurra?
"Abbiamo progetti importanti sia per la scuola italiana di hockey, sia per le squadre nazionali. Con Massari e Mariotti mi sono mosso personalmente nei giorni scorsi e lo farò nuovamente nelle prossime ore a garanzia della validità e della solidità dei progetti; sono persone, soprattutto Massari, che conosco da tempo e con le quali sono legato da amicizia e stima. Per quanto riguarda Sipar puntiamo a fare con l'hockey quello che abbiamo già fatto con pattinaggio artistico e corsa, ovvero a diventare un punto di riferimento internazionale e Gianni Massari è l'uomo migliore per ottenere questo obiettivo. Mariotti non è ancora stato formalmente nominato nuovo CT soltanto perchè mi ha chiesto tempo per poter parlare con il suo club e perchè voglio personalmente discutere con lui il progetto di rilancio della nazionale azzurra, la riorganizzazione degli staff, gli obiettivi a breve e medio termine. Sono certo che non rifiuterà l'incarico che gli proporrò".

Per rilanciare l'hockey italiano servono le persone (e a quanto pare ci sono), ma servono anche le risorse per lavorare al meglio. Avete discusso anche di questo?
"Il Consiglio Federale nel suo complesso, compresi i consiglieri di corsa e artistico, ha preso atto che l'hockey ha bisogno di una iniezione straordinaria per un rilancio complessivo. Questo significa che dovremo fare dei sacrifici, anche perchè la situazione del prossimo anno non sarà certo migliore di questo, ma intendiamo perseguire gli obiettivi che ci siamo dati nel modo più adeguato possibile".

A Bologna erano emerse altre due questioni rilevanti per il mondo dell'hockey: l'organizzazione della giustizia sportiva e quella del Comitato Tecnico Arbitrale. Quali strade intendete imboccare?
"Abbiamo riconosciuto che esiste un problema e individuato strade e tempi per arrivare a risolverlo. Per quanto riguarda la Giustizia Sportiva il problema consiste principalmente nei tempi particolari che ha uno sport come l'hockey rispetto alle altre discipline. Una commissione lavorerà alla revisione completa delle procedure e arriveremo alla nomina di un sostituto procuratore federale dedicato specificamente all'hockey in modo che sia perfettamente funzionale alla disciplina.
Per quanto riguarda il CTA, la riforma sarà ancora più profonda. Di fatto lavoreremo nella direzione di specializzare giudici di corsa, di artistico e arbitri di hockey in modo specifico per ogni singola disciplina. Il CTA può anche rimanere formalmente uno solo, ma prendiamo atto che ci sono specificità che non sono annullabili e di cui occorre tenere conto".

Presidente, dopo l'annuncio di queste novità che risposta si aspetta dal mondo dell'hockey?
"Abbiamo scelto la strada di un forte ammodernamento dell nostra organizzazione e dei nostri progetti. E' un processo non breve e molto ambizioso in cui dobbiamo aprire a energie nuove e non dobbiamo perdere nessuno per strada. Abbiamo bisogno di supporto e di pazienza, perchè per ottenere risultati servirà un po' di tempo".
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