Il presidente del Lodi scende in campo a difesa dei suoi tifosi

Scritto da Redazione - Pubblicato il 11/10/2010 - Ultima modifica
Dopo avere visto i tifosi della sua squadra costretti a rinunciare alla trasferta di Valdagno (l'ennesima vietata ai supporters giallorossi) il presidente dell'Amatori Lodi ha preso carta e penna e ha scritto a tutte le autorità che hanno la possibilità di fare cessare questo continuo e immotivato ricorso al "divieto di trasferta" neio confronti dei tifosi del Lodi.
Prefetti, Questori e Presidenti delle provincie di Lodi e Vicenza, Sindaci di Lodi e Valdagno, Presidenti di Federhockey e Lega Hockey, responsabili regionali e provinciali del Coni e, non per ultimi, i tifosi delle due squadre di Lodi e Valdagno: sono questi i destinatari delle riflessioni di D'Attanasio che riportiamo in forma integrale.


Oggetto : Semifinale di Coppa Italia hockey su pista dei giorni 8 – 9 – 10 ottobre a Valdagno (Vi). Divieto di vendita dei biglietti di ingresso ai tifosi residenti nella provincia di Lodi

Egregi Signori tutti,
vorrei presentare una serie di considerazioni in merito ai contenuti del decreto del Prefetto della Provincia di Vicenza prot. 2010/99 del giorno 7 ottobre riguardante il divieto di vendita dei biglietti ai tifosi della provincia di Lodi per la manifestazione di semifinale di coppa Italia di hockey su pista organizzata a Valdagno.
Innanzi tutto vorrei precisare che lo sport, in ogni sua manifestazione e rappresentazione, deve sempre essere inteso come forma di aggregazione sociale tra individui, prima ancora che sportiva.
Il tifoso, come logica conseguenza, deve utilizzare lo sport quale momento di crescita interiore e di partecipazione e confronto positivi.
Il tifoso lodigiano di hockey su pista è espressione eterogenea della città: giovane, maturo, uomo, donna, lavoratore, studente; esso partecipa con entusiasmo a tutte le partite disputate, anche portando al seguito parenti, amici, genitori e figli.
Rappresenta, per così dire, la “famiglia dell’hockey lodigiano” e, con questa qualità che la contraddistingue dalle altre tifoserie italiane rendendola unica nel suo genere, dimostra sempre la massima correttezza e si propone anche come esempio di migrazione sportiva di massa (vedere ad esempio la partita dello scorso campionato a Seregno dove almeno 450 sportivi lodigiani hanno partecipato e gioito insieme alla nostra squadra).
La presenza dei tifosi lodigiani nei palazzetti d’Italia avviene senza alcuna intemperanza e il tifoso si compiace di rappresentare “uno spettacolo nello spettacolo” per colori, simpatia e commenti sonori che accompagnano con continuità tutta la gara.
Questo atteggiamento, ormai ben conosciuto sulle piste italiane, è da due anni esportato anche all’estero in concomitanza con le partite di coppa disputate dalla nostra squadra ed è sempre motivo di dialogo, confronto ed interscambio positivi con le locali comunità e tifoserie.
La prova di questa correttezza, sia in casa che in trasferta, nella scorsa stagione sportiva è dimostrata dalla mancanza di episodi di intemperanza verso persone e/o strutture sportive e no; nessuna squalifica sportiva o interventi della forza pubblica si sono resi necessari anche in ambienti dove la competizione sportiva è stata anche importante (play off scudetto fino alle semifinali).
La nostra associazione sportiva, in particolare la dirigenza tutta ma anche e soprattutto gli atleti, ha una propria struttura che garantisce al meglio lo svolgimento di manifestazioni sportive organizzate a Lodi, di cui ultime l’Hockey Day del 25 e 26 settembre ed il quarto di finale di Coppa Italia del 1 e 2 ottobre e molto spesso riceve il complimento degli arbitri e commissari di gara, dei dirigenti delle associazioni sportive ospitate e dei tifosi al seguito.
Mantiene inoltre un costante colloquio con le pubbliche Istituzioni locali incaricate della sicurezza delle manifestazioni sportive assicurando la massima collaborazione anche attraverso il Sevizio di Sicurezza Interno costituito da dirigenti della nostra associazione sempre presenti nelle manifestazioni sportive che si svolgono a Lodi.
La Provincia e la Città di Lodi, infine, da sempre esprimono un forte legame con la nostra associazione sportiva rappresentando l’hockey su pista, ancorchè uno sport minore, una parte storicamente importante dello sport lodigiano degli ultimi trent’anni; le Istituzioni politiche manifestano gratitudine per l’aggregazione sociale che rappresentiamo per il territorio, ma anche le altre associazioni sportive locali ci sono vicine e con loro proponiamo presenze di atleti giovani ai nostri incontri sportivi del sabato sera. Sentiamo anche molto vicine le scuole di ogni ordine e grado che in passato abbiamo più volte invitato alle partite della nostra squadra.
Fatta questa ampia ma doverosa premessa riguardante la situazione e posizione dell’hockey pista a Lodi, voglio adesso indicare i punti fondamentali che le manifestazioni sportive devono rappresentare:
1) occasione di divertimento e scambio culturale e sportivo tra individui, soprattutto dove questi sono lontani per territorio ed usi e costumi; vi è una importanza sociale individuale e collettiva riconosciuta da tutti
2) utile mezzo di superamento di barriere di ogni genere (ove queste esistano) tra realtà sociali di territori diversi (mi viene in mente lo sport del ping pong anni fa tra U.S.A. e Cina)
3) confronto tra scuole sportive differenti che si impegnano lealmente e danno quindi dimostrazione ed esempio verso il pubblico, soprattutto versi i giovani.
La delibera assunta dal Prefetto di Vicenza, unitamente a quelle assunte negli anni precedenti sia per incontri di campionato che di Coppa Italia nei confronti dei tifosi delle città di Valdagno e di Lodi, rappresenta una continuità di comportamento che:
a) non tiene conto che il fatto, peraltro lieve che ha determinato la prima delibera, è ormai lontano nel tempo (4 dicembre 2007) ed ha costituito un episodio isolato ed attribuibile ad un singolo individuo anziché essere frutto di un sentimento e manifestazione collettivi
b) costituisce una ulteriore dimostrazione di voler “erigere barriere” laddove il comportamento e la volontà reciproca delle associazioni sportive in questione e dei movimenti cittadini a loro legati mandano continui segnali contrari; tra le due società vi è un rapporto ottimo anche se la rivalità sportiva non nascondo che esista. I rappresentanti delle tifoserie organizzate si parlano da tempo e manifestano volontà di incontrarsi per una dimostrazione di fatto della volontà di accoglienza reciproca durante le rispettive trasferte
c) dimostra nei fatti una mancanza di volontà delle Istituzioni di concedere fiducia alle tifoserie non considerandole mature ed in grado di assicurare il necessario autocontrollo delle azioni dei propri componenti sia entro che fuori i palazzetti
d) rappresenta dimostrazione di discriminazione sociale nei confronti della Provincia di Lodi, del Comune di Lodi e di tutti gli abitanti del territorio che vengono considerati in maniera differente rispetto agli abitanti dei territori di Pordenone, Valdagno e Follonica. La situazione risulta essere ancora più pesante nei confronti degli atleti lodigiani in quanto neppure i loro familiari più vicini (genitori, fratelli, ecc..) sono autorizzati ad accedere alla manifestazione; questo mi sembra francamente troppo pesante!
e) rappresenta dimostrazione di discriminazione sportiva nei confronti della A.S.D.H. Amatori Sporting Lodi in quanto viene consentito alle altre squadre di essere sostenute dai propri tifosi, mettendo invece la mia squadra in possibile sudditanza psicologica mancandole il calore e lo stimolo sportivo derivante dalla presenza di propri sostenitori.
Alla luce delle considerazioni sopra riportate, non volendo né potendo presentare ricorso contro questo provvedimento (ricorso tra l’altro ammissibile entro 30 o 60 giorni dalla data del 7 ottobre quando la manifestazione si svolge a partire dal 8 ottobre!), manifesto un profondo dissenso sulla decisione assunta e richiedo che in futuro vengano diversamente valutate le motivazioni di applicazione delle delibere di vendita dei biglietti d’ingresso ai tifosi delle provincia di Lodi.
Richiedo inoltre il conforto ed il sostegno delle Istituzioni locali sia lodigiane che delle altre località interessate sulla necessità di dare libero accesso alle manifestazioni sportive organizzate per l’attività di hockey su pista.
Richiedo al CONI FIHP Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio ed alla Lega Nazionale Hockey un’azione propositiva nei confronti dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e nei confronti del Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive affinchè si manifesti la correttezza del comportamento del pubblico lodigano e si consenta allo stesso l’accesso a tutte le manifestazioni sportive di hockey pista in tutti i palazzetti d’Italia. Ricordo che una delegazione lodigiana è sempre presente alle partite della nazionale senior.
Richiedo per ultimo al Comune di Valdagno ed alla Società Hockey Valdagno di rassicurare le Istituzioni demandate alla prevenzione ed al mantenimento della sicurezza pubblica sulla piena e completa affidabilità della struttura oggetto della manifestazione, in particolare riguardo la presenza di idoneo sistema che consenta la separazione delle opposte tifoserie tale da impedire il contatto tra le stesse. Mi sembra oltremodo strano che questa mancanza sia stata rilevata solo in occasione di questa manifestazione e non per tutte le manifestazioni ospitate a Valdagno nelle scorse stagioni sportive. Sarà così possibile, per le prossime manifestazioni, eliminare qualsiasi alibi che possa determinare la impossibilità al pubblico delle società sportive ospitate di partecipare alla partite della propria squadra del cuore.
Ringrazio per l’attenzione prestata e mi auguro una maggiore comprensione per il futuro.
Distinti saluti

ASDH Amatori Sporting Lodi
Il presidente
Fulvio D’Attanasio


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