Pubblichiamo questa lettera che ci ha inviato l'allenatore della nazionale italiana Alessandro Cupisti.
Egr. sig. Bulgarelli,
le chiedo la gentilezza di pubblicare questa lettera, per fare chiarezza a riguardo la gestione/convocazione della Nazionale senior in questi anni.
Dopo la morte di Raul Micheli, la Nazionale fu affidata ad un allenatore straniero: Carlos Dantas, con un progetto biennale e disponibilità totale di tutti i migliori giocatori italiani, ad eccezione di Enrico Mariotti. L'anno seguente Dantas si dimette, vengo contattato, rifiuto l'incarico e propongo il nome di Massimo Mariotti come possibile allenatore della Nazionale, anche se in quel momento è giocatore/allenatore. A Massimo viene dato l'incarico ed ha la disponibilità di tutti i giocatori, compreso Enrico Mariotti, inoltre viene presa una pista in plastica e montata a Follonica per svolgere gli allenamenti su un fondo simile a quello dei Campionati Europei.
L'anno successivo la Nazionale è stata affidata ad un altro portoghese: Cristiano Pereira. Inizialmente con tutti i giocatori a disposizione, poi tutti rifiutano la maglia azzurra e Cristiano ne convoca altri (Stagi, Polverini, Antezza,Tataranni, Squeo ecc.)
L'anno successivo mi è stato conferito l'incarico e personalmente ho contattato tutti i migliori giocatori del momento: Cunegatti, Rigo, Orlandi, Enrico Mariotti, Alberto e Alessandro Michielon, Alessandro e Mirko Bertolucci, Tataranni e Antezza.
Gli unici che si resero disponibili furono Alessandro e Mirco Bertolucci che nel frattempo erano diventati CAMPIONI D'EUROPA per Club, prima volta nella storia italiana.
L'anno successivo Mirco Bertolucci mi comunica che non parteciperà al Campionato del Mondo a Montreaux per problemi fisici, mentre Alessandro Bertolucci è disponibile. Decido di non convocarlo e proseguire con i giocatori disponibili, così fino ad oggi.
Come C.T. della Nazione mi assumo ogni responsabilità per i risultati ottenuti, ringrazio tutti i giocatori, il prof. Giorgio Granati e il grande Vigotti che hanno indossato con orgoglio la maglia Azzurra e lavorato anche in condizioni NON ottimali in questi anni. Mi piacerebbe ci fosse un po' più di rispetto per queste persone che hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco, sperando che l'Italia torni sui gradini più alti del podio investendo sui NOSTRI giovani.
Distinti Saluti.
Alessandro Cupisti
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