ISELLO VERNICI VALDAGNO: Vallortigara, Motaran, Randon, Pranovi, Nicolia, Bertagnin, Tataranni, Rigo, Raed, Oviedo. All. Jorge Valverde
FC PORTO: Bosh, Santos, Moreira, Silva, Gil, Azevedo, Ventura, Solar, Costa, Magalhaes. All. Franklim Pais
Arbitri: Ribò (Spa) e Gomez (Spa)
Reti: pt 1058 Tataranni (IV), 1340 Ventura (P), 2350 Nicolia (IV); st 2233 Gil (P), 2259 e 2440 Solar (P).
Passa il Porto con una grossa mano data dalla coppia arbitrale spagnola. Un regalo che permette a Gil & C., ora a 4 punti, di sognare la finalissima che però potrebbe arrivare qualora oggi la Isello Valdagno riuscisse a compiere unimpresa galattica battendo il Barcellona. I biancocelesti sono usciti a testa altissima dal confronto con il Porto, un quintetto quello di Valverde apparso completamente trasformato rispetto alle ultime prestazioni nei play off, affossato più dalla coppia spagnola di direttori di gara che da quanto hanno fatto gli avversari.
PalaLido colmo allinverosimile e clima da Maracanà, la mitica Curva Nord è unesplosione di entusiasmo. La Isello Vernici in tenuta completamente nera si presenta con uno starting five basato su Oviedo, Rigo e Pranovi in retrovia, davanti la coppia Tataranni-Nicolia. Il Porto in completo arancione va con Bosh, Santos-Moreira in difesa, davanti Gil-Ventura. E la Isello che punge per prima con Tataranni e Nicolia impegnando subito BOsh. Il Porto si propone con una manovra a largo respiro, ma i biancocelesti restano compatti. E rispondono con grande incisività, mettendo spesso a dura prova i riflessi dellestremo lusitano. Il Porto ha la prima occasione all848 ma il diagonale di Ventura si stampa sul palo. Ma continua il conto personale che sembra esserci tra Nicolia e Bosh. Intorno all11 dentro Raed per Nicolia. Arriva il 1058 e la Isello, che fin lì ha premuto con raziocinio, trova i frutti: discesa di Tataranni e potente diagonale che fulmina Bosh infilandosi sotto lasta. Cè anche Oviedo sugli scudi e sono paratone su Gil e Ventura. Il Porto patisce la verve della Isello, ma con un po di buona sorte trova il pari al 1340: su un rimpallo in area la pallina va proprio a Ventura che tocca rasoterra dalla breve e insacca. Brividi al 1613: decimo fallo della Isello, batte la punizione di prima Gil, ma è decisivo Oviedo con un doppio straordinario intervento. Subito dopo Bosh si salva per miracolo da una bordata di Motaran. E un match molto intenso e la direzione arbitrale spagnola lascia molto a desiderare. Incredibile al 20: un alza-schiaccia di Nicolia entra in rete, ma uno dei due arbitri annulla. Il Cabezon si riprende con gli interessi al 2350: decimo fallo del Porto, punizione di prima e tocco in diagonale che spiazza nettamente lestremo portoghese. Poco prima negato alla Isello aanche un rigore grande come una casa. Al riposo Isello in vantaggio 2-1.
Ripresa. Si riparte con i biancocelesti schierati con Oviedo, Motaran-Rigo, Tataranni-Nicolia. Il Porto risponde con Bosh, Moreira-Santos, Ventura-Gil. Ed è subito braccio di ferro. Nuovo pari all131 con una magia di Pedro Gil che insacca con un tocco spalle alla porta da posizione defilatissima. Ancora brivvidi al 453: quindicesimo fallo della Isello, punizione di prima e il tiro di Ventura con Oviedo che ribatte. Al 723 blu diretto a Santos, punizione di prima di Rigo, fuori, ma Isello in power play. E assedio in piena regola, ma non porta frutti. Il match va avanti con un continuo scambio di colpi, in una frazione di ripresa piuttosto equilibrata. Al 1902 quindicesimo fallo del Porto e occasionissima per la Isello, ma Bosh intuisce la punizione di prima di Nicolia. Momento topico al 2233: ventesimo fallo della Isello, punizione di prima di Gil ma il tiro finisce fuori. La serata demenziale della coppia arbitrale spagnola continua: blu assurdo a Raed al 2259, punizione di prima di Solar e pallina nel sacco; poi al 2314 blu diretto ad Oviedo e Porto in power play. E i portoghesi riescono a fare il 4-2 definitivo con un tiro al volo di Solar dalla brevissima distanza. Al termine dagli spalti fischi a ripetizione e grida di vergogna allindirizzo di Ribò e Gomez. Standing ovation invece per tutti i biancocelesti indistintamente.