Il Valdagno perde la testa e la partita contro il Porto

Scritto da Redazione - Pubblicato il 28/05/2010 - Ultima modifica
Dura appena cinquanta minuti il sogno del Valdagno di centrare la finale di Eurolega davanti al proprio pubblico. Dura fino a quando gli errori della squadra di Valverde diventano talmente pesanti da condizionare l'andamento della partita a favore del Porto.
Partiamo dalla ripresa, iniziata con il Valdagno meritatamente in vantaggio per 2-1 e aperta dal gol di Gil, lasciato colpevolmente solo sul secondo palo, là dove Oviedo non può arrivare. Questo, dopo una manciata di secondi della ripresa, è il primo errore di una lunga serie che nessuno può permettersi in Eurolega, men che meno una matricola come il Valdagno.
Citiamo soltanto i più evidenti: il rigore di Rigo, la punizione di Nicolia e il nervosismo che permea tutta la partita e che fa commettere al Valdagno la bellezza di 21 falli di squadra, le espulsioni che rovinano il finale dei vicentini: nel giro di una manciata di minuti Tataranni, Raed, Oviedo e Nicolia.

Fare questo quadro è d'obbligo prima di prendersela con gli spagnoli Ribò e Gomez, due pessimi arbitri che sulla partita hanno pesato e parecchio, sempre e comunque a danno del Valdagno. Ma che il Valdagno, con una condotta più attenta, avrebbe comunque potuto "sconfiggere".
In questo panorama, la vittoria del Porto, caparbia e cercata fino all'ultimo, passa quasi inosservata anche perchè rischia di essere del tutto inutirle. Domani sera un Valdagno demotivato e deluso dovrà resistere contro un Barcellona che ha bisogno di almeno tre gol di scarto per centrare la finale.

La partita ha avuto due distinti volti. Primo tempo decisamente piacevole, con il Valdagno a fare la partita e a cercare con maggiore insistenza la via del gol. Ci riesce subito Tataranni e per due volta anche Nicolia, ma la coppia spagnola annulla il primo gol del fenomeno argentino per stecca alta. Le due reti, in apertura e chiusura di tempo, sono comunque sufficienti per chiudere avanti la prima fase.
Nella ripresa il Valdagno sbaglia la partenza, poi prende le misure al Porto e riesce a reggere alle folate sempre più insistenti dei portoghesi. Gli arbitri fischiano falli a ripetizione (alla fine saranno ben 40, 21 a danno del Valdagno, 19 del Porto) e la partita è scandita dalle punizioni di prima. Oviedo fa il suo quando a battere sono i portoghesi, i suoi compagni sbagliano le palline decisive.
Nel finale il Valdagno viene colpito a morte dal proprio nervosismo e da errori (o meglio, orrori) arbitrali a ripetizione della coppia arbitrale che a tratti dà la netta sensazione di accanirsi sui padroni di casa oltre ogni umana logica. Il Porto vuole vincere la partita perchè un pareggio equivarrebbe ad una eliminazione quasi certa, così inizia a spingere e a scoprirsi. Il Valdagno, però, rimane in inferiorità numerica per l'espulsione di Tataranni. Oviedo para la punizione di Gil, ma subito dopo anche Raed si fa pescare in fallo dalla coppia arbitrale e si prende il blu. Oviedo chiede di poter asciugare la pista sotto i suoi piedi: la chiazza di sudore è evidente e per tutta la partita gli inservienti del palasport hanno fatto dentro e fuori con lo spazzettone. Questa volta, perà, l'arbitro fa il duro e intima a Oviedo di mettersi a posto. Solar trasforma e Oviedo di arrabbia, protesta e prende anche lui il blu per 2'. Con la partita ormai compromessa, Solar trova la doppietta personale che chiude la gara e Nicolia ne approfitta per dire all'arbitro tutto quello che pensa di lui; glielo dice in spagnolo così da farsi capire bene e raggiunge i compagni in una panca puniti affollatissima.
Intanto il Porto commette il fallo numero 20 a 12 secondi dalla fine. Prima gli arbitri concedono, poi revocano, poi si ritirano in conclave con il terzo arbitro e se ne stanno così per 10 minuti buoni. La colonna sonora ininterrotta sono gli insulti e i fischi di un pubblico esterrefatto che accompagna il tutto scandendo "vergogna, vergogna". Poi, si riprende e la partita finisce in un baleno così come le speranze del Valdagno di scrivere la storia al Palalido.
Invece il Valdagno si sveglia di colpo, il Porto si illuderà per una notte e domani sarà il Barcellona, che oggi rideva sotto i baffi, a staccare il biglietto per la finale.

Nell'altra partita della giornata il Vic consuma la sua vendetta sul Reus Deportivo nella riedizione della finale di Eurolega dello scorso anno. La squadra dei Bertolucci ci prova fino alla fine a conquistare in anticipo l'accesso alla finale e per qualche minuto, in vantaggio nel secondo tempo, i rossoneri sembrano davvero in grado di domare di nuovo l'esuberante Vic. Ma questa volta Torra e i suoi non ci stanno davvero a vedersi di nuovo rimontare ed eliminare dai conterranei e la loro reazione li porta ad un passo dalla finale. Sulla carta, nel girone B tutto è ancora in gioco, persino una possibile qualificazione del Noia. Ma domani, tra Vic e Noia, difficilmente quelli di San Sadurnì potranno impedire al Vic di tornarsi a giocare il titolo un anno dopo.

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