ISELLO VERNICI VALDAGNO: Vallortigara, Motaran, Randon, Pranovi, Nicolia, Bertagnin, Tataranni, Rigo, Raed, Oviedo. All. Valverde
BREGANZE: Bonato, Nicoletti, Dal Santo Berto, Ghirardello, Deoro, Garcia, Crovadore, Cocco, Gnata. All. Marozin
Arbitri: Da Prato e Tartarelli (aus. Parolin)
Reti: pt 909 Cocco (B), 1815 Tataranni (IV), 1942 Nicolia (IV); st 424 rig. Cocco (B), 440 Motaran (IV), 1358 rig. Rigo (IV), 1730 Garcia (B), 1820 Nicolia (IV).
Il Breganze si conferma squadra di rango, ma la Isello Valdagno ha cambiato davvero marcia, tuttaltra cosa che garauno e gara-due. I biancocelesti hanno dissipato ogni ombra mentale, sono ritornati ad essere una formazione di altissimo livello, capace di un hockey ragionato e anche di qualità. La Isello Valdagno esce con alti voti e approda così alla finale scudetto dove dovrà misurarsi con il Follonica.
Si parte con la Isello schierata su Oviedo, Rigo-Pranovi, Raed-Nicolia. Lo starting five del Breganze conta su Gnata, Cocco-Nicoletti, Deoro-Garcia. Il PalaLido è una bolgia incredibile: curva nord biancoceleste, curva sud rossonera. Cè un clima da finale scudetto più che da semifinale di play off. La Isello in avanti punge subito e in retrovia è molto accorta, il Breganze fa leva sul solito gioco in velocità e sulla manovra articolata. Al 450 Garcia viene colpito dal blu, cè punizione di prima, ma Gnata non si fa incantare da Nicolia. Power play per la Isello: clamorosa occasione sotto rete per Raed, ma Gnata fa il miracolo. Allinferiorità numerica il Breganze risponde con una grinta eccezionale facendo mantenimento palla con un pressing nella metà campo avversaria. Ma ecco i brividi: 750 palo di Nicolia, all801 palo di Berto. Linerzia del matc però si spezza al 909: punizione di Cocco dal limite, la pallina arriva fra una selva di gambe e si insacca. La Isello risponde con forza e Gnata si erge più volte ad autentico salva-patria. La Isello preferisce manovrare a un ritmo più ragionato. Manca anche un po di buona sorte: al 1545 una botta in diagonale di Nicolia becca in pieno il montante. Il resto lo fa uno straordinario Gnata. Che al 1815 però nulla può quando Nicolia scodella in area per Tataranni che a porta vuota mette dentro. E al 1942 cè il sorpasso: Nicolia va in retro porta e quando esce piazza un alzaschiaccia da favola che annichilisce Gnata. Al 2307 blu a Deoro, punizione di prima di Tataranni con Gnata stellare che para anche altri due tiri in successione dei biancocelesti. Nel power play per la Isello solo un acuto, ma rossonero per il decimo fallo dei locali: punizione di prima di Garcia ma davanti cè super Oviedo. Sintesi dei primi 25 con Breganze che ha giocato bene, stavolta alla pari è stato lIsello, ma è stato tenuto in partita da uno Gnata stratosferico che ha collezionato più interventi di Oviedo.
Ripresa. Via con la Isello su Oviedo, Pranovi-Rigo, Tataranni-Nicolia. Sul fronte Breganze ci sono Gnata, Nicoletti-Cocco, e Deoro. Si, perché la Isello è ancora in power play fino all140. Ma non succede nulla. Prima Gnata e poi Oviedo fanno i maghi. Ma al 429 Da Prato si inventa un rigore e Cocco mette dentro rasoterra: 2-2. Non cè fine per le sorprese: al 438 Tartarelli scodella il blu a Nicolia e Deoro. Cè però punizione di prima per la Isello e Motaran spara un missile che si infila alla base del montante sinistro. La Isello preme, il Breganze sta a quadrato stretto e risponde di rimessa. Il forcing della Isello è continuo e asfissiante, il Breganze accusa ma cè uno Gnata superlativo che mette pezze in ogni dove. Match sul filo del rasoio. Al 1352 Nicoletti sciupa una clamorosa occasione. Il derby prende una piega importante: Nicolia è atterrato da Garcia in area, è rigore che Rigo insacca su ribattuta di Gnata. Al 1630 blu a Pranovi, punizione di prima di Garcia e Oviedo devia. Ma il Breganze usufruisce del power play e al 1730 Garcia con una volee mette allincrocio. Si continua con i giochi di artificio: al 1820 Nicolia fuori area resiste a una carica di Deoro e in caduta mette tra palo e portiere. Avanti, al 1925 decimo fallo del Breganze, punizione di prima di Motaran e ancora Gnata sale sugli scudi. Finisce in un tripudio biancoceleste da mille e una notte.