I tifosi del Valdagno contestano la versione di hockeypista.it

Scritto da Redazione - Pubblicato il 21/02/2010 - Ultima modifica
Riceviamo e pubblichiamo una precisazione a firma "Curva Nord Valdagno 1938 - Matteo Preto - Tommaso Penzo" sulle motivazioni dello stop imposto alla tifoseria del Valdagno per le trasferte a Viareggio e a Lodi.

La tifoseria dell’hockey Valdagno dopo aver tanto sentito parlare di se ed essere stata additata come tifoseria pericolosa, ha deciso di dire BASTA ad affermazioni che la portano ad essere vista alla stregua di una banda di criminali.
La nostra scelta di non firmare la lettera dataci dal nostro presidente, è nata in seguito al contenuto della stessa, poiché non riteniamo giusto che siano gli stessi tifosi a dover gestire/governare l'ordine pubblico. Ogni singola persona ha, secondo noi, il dovere morale di mantenere un comportamento diligente, ma nessuno di noi si può sostituire alle forze dell’ordine.
Portiamo a conoscenza che, a seguito di un giro di telefonate intercorse nelle giornate di venerdì 19, sabato 20 e domenica 21 tra noi e i rappresentanti delle tifoserie di Bassano, Follonica, Giovinazzo, Lodi e Viareggio, nessuno degli interpellati dice di aver mai firmato alcuna lettera come quella proposta a noi. Troviamo quindi inopportuno che vengano pubblicati articoli nei quali si riferisce che tutte le tifoserie avevano sottoscritto la suddetta lettera.
Ricordiamo inoltre che non corrisponde a verità l’affermazione che cita: “infatti non ci sono state trasferte proibite in questa stagione”. Forse qualcuno si è già dimenticato del blocco avvenuto per la trasferta dei tifosi Valdagnesi in quel di Viareggio
per il raggruppamento di Coppa Italia, oppure quello dei tifosi Lodigiani in occasione della partita di campionato Valdagno Lodi e quello dei tifosi Viareggini in occasione della giornata di campionato Valdagno Viareggio.
Altra imprecisione comparsa nell'articolo su hockeypista.it è che le due trasferte a Viareggio (coppa e campionato) non sono state vietate dal Viminale ma dalla questura di Lucca direttamente e per motivi neanche lontanamente riconducibili al fatto che non ci fossero dei "tutori dell'ordine " autonominati dai tifosi.
Cogliamo comunque l’occasione per proporre di aprire un tavolo di dialogo tra Lega – Società – Tifoserie, in modo da poter trovare un punto di incontro ed evitare l’insorgere di certe situazioni (come quella in questione) che non fanno sicuramente bene allo sport che tanto amiamo.
Non vogliamo essere amici di tutti ma vogliamo il rispetto che diamo alle persone.

Hockeypista.it non ha alcun interesse a che nessuna tifoseria organizzata sia privata del diritto di seguire la propria squadra.
Tuttavia ribadiamo la convinzione, supportata da quanto affermato dalla Lega Hockey che tiene i rapporti con l'Osservatorio del Viminale, che si sia arrivati al divieto solo ed esclusivamente per la mancata assunzione di responsabilità dei vertici della tifoseria valdagnese.
Assunzioni di responsabilità, anche in forma scritta, circa la tutela dell'ordine pubblico sono comuni e quotidiane nell'hockey su pista come in tutti gli altri sport. Ogni partita, dall'A1 all'under 10, prevede un servizio d'ordine obbligatorio (modello H3 - Servizio d'ordine sostitutivo) che sostituisce le forze di pubblica sicurezza quando queste sono assenti. Si tratta di una assunzione di responsabilità (firmata dai presidenti di ogni società) che prevede anche e soprattutto il compito di "badare" alle tifoserie, del tutto simile a quella richiesta ai tifosi del Valdagno.
Per fortuna nessuno si sogna di reagire come i capi degli ultras valdagnesi, altrimenti da domani smetteremmo di giocare.

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