Continua il lungo regno di sua maestà la Spagna

Il Campionato del mondo di Vigo era costruito per fare da sfondo alla tris della Spagna: San Josè 2005, Montreux 2007 e, appunto, Vigo 2009. E la selezione spagnola, come sempre, non ha deluso. Con l'Argentina ha sofferto fin quasi alla fine, ma poi ha affondato i colpi giusti e alzato l'ennesima coppa mondiale.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 11/07/2009 - Ultima modifica
Il mondo dell'hockey parla sempre la stessa lingua: quello spagnolo che sa tanto di catalano e che da sei anni e tre mondiali domina il mondo e del cui dominio non si vede ancora la fine.
La Spagna ha vinto il campionato del mondo con pieno merito e senza neppure un'ombra: è la squadra più forte in difesa e in attacco e quella che esprime il miglior gioco e con queste armi ha eliminato anche l'Argentina, in fin dei conti la formazione che più l'ha fatta soffrire.
Spagna-Argentina è stata una finale divertente, emozionante, equilibrata e ricca di colpi di scena fino alla fine. La partenza degli uomini di Ferice è stata, come sempre, lanciata e determinata; l'obiettivo sempre il solito: uccidere subito l'avversario, non lasciargli il tempo di ragionare, di capire come diavolo si muovono questi otto eccezionali atleti sugli 800 metri quadrati della pista e come si fa a superare il loro portiere.
Ci vogliono dieci minuti per stabilire gerarchie che reggereanno fino alla fine ed è Jordi Bargallò, idolo del Liceo La Coruña, a prendersi la briga di mettere la firma sul primo capitolo di questa finale. Una finale che esplode i colpi migliori nel secondo tempo.
Perchè la Spagna, segnatevelo sul calendario, commette un errore difensivo grave e trova Nicolia pronta a punirlo. Perchè Gianni Fermi, unico spicchio italiano di questa finale, sa che cosa si può fare e che cosa no su una pista da hockey e ha il coraggio di farlo sapere anche ai giocatori, mostrando all'occorrenza cartellini blu e rossi e infischiandosene dei 5000 dell'Ifevi che mugugnano un po' (soprattutto quando i cartellini colpiscono i beniamini di casa). Alla fine i rigori e le punizioni di prima non saranno determinanti e verranno tutte sbagliate. Infine perchè l'Argentina ci crede fino in fondo e le prova tutte per rovinare la festa agli spagnoli, proprio come aveva fatto l'ultima volta, ai mondiali di Reus del 1999, giusto dieci anni fa.
Il mondiale si decide tutto in 28", quelli che separano il gol di Torra dalla rete di Adroher. Ventotto secondi in cui l'Argentina perde il controllo del match e la Spagna no. La Spagna trova Gual pronto a scaricare in porta tutta la sua rabbia agonistica e il più giovane Adroher che, solo davanti al portiere, con la pallina del mondiale sulla stecca e 5000 persone e un portiere che lo guardano con sentimenti opposti, resta di ghiaccio: alza la pallina in corsa e l'appoggia di fianco alla testa del portiere, imprendibile.
Il mondiale si chiude qui, anche se all'Argentina vengono concesse due ulteriori possibilità sottoforma di altrettante punizioni di prima: Nicolia e Emanuel Garcia sbagliano.
Non ce n'è per nessuno: la Spagna domina nello sport e nell'hockey più che negli altri. Poteva forse far fallire la festa pronta ad esplodere nella giovane notte di Vigo?
No di certo.
E per tutti gli altri, l'appuntamento è fra due anni a Maputo, in Mozambico.
La telecronaca differita di Spagna-Argentina andrà in onda su Raisport Più domenica 12 luglio a partire dalle ore 19.30


I RISULTATI DELLE FINALI

PISTA DI VIGO



Finale 1°/2° posto
Spagna - Argentina
Tabellino
Differita su Raisport Più domenica 12/7 ore 19.30.

Finale 3°/4° posto
Portogallo - Brasile 8-3
Tabellino

Finale 5°/6° posto
Francia - Angola 3-2
Tabellino

Finale 7°/8° posto
Svizzera - Italia 1-2 (ai rigori)
Tabellino


PISTA DI PONTEVEDRA



Finale 15°/16° posto
Stati Uniti - Andorra 4-3

Finale 13°/14° posto
Olanda - Inghilterra 2-3

Finale 11°/12° posto
Mozambico - Colombia 4-1

Finale 9°/10° posto
Germania - Cile 2-3

Olanda, Usa e Andorra retrocedono nel Mondiale B.
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