La Giunta del Coni mette nei guai Sabatino Aracu

Nel corso della seduta di giovedì scorso, la Giunta del Coni ha deciso all'unanimità di trasmettere alla Procura della Repubblica di Pescara e alla Procura Generale della Corte dei Conti alcuni atti relativi all'attività della Fihp.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 24/06/2009 - Ultima modifica
E' un atto dovuto, sottolinea il comunicato ufficiale del Coni, ma è indubbio che qualcosa non torna ai massimi dirigenti del Coni se lo stesso presidente Gianni Petrucci ha dichiarato, subito dopo la seduta che "tutti gli atti che abbiamo li porteremo subito tramite un nostro avvocato, al magistrato di Pescara. Li portiamo perché è un nostro dovere".
La storia dei rimborsi di Aracu risale alla fine dello scorso anno (vedi questo articolo di hockeypista.it) quando alcune segnalazioni anonime misero in moto i revisori dei conti della Federazione a proposito di un supposto uso "allegro" delle carte di credito Fihp e Firs in mano al presidente.
Ora, però, l'inchiesta sale di livello e si complica, intrecciandosi con la sanitopoli abruzzese e con rancori familiari mai sopiti.
Aracu deve difendersi su tre fronti.
L'imprenditore della sanità privata Vincenzo Angelini, lo stesso che ha spedito in carcere il presidente della regione Abruzzo Ottaviano del Turco, accusa il presidente Fihp (che è anche deputato del Popolo della Libertà) di avere intascato una tangente da 500 milioni di euro in contanti oltre a numerosi (e costosi) regali.
Nel mondo dello sport (ora con l'implicito avallo della Giunta del Coni) è protagonista per alcune spese sospette con la carta di credito (a Roma, sede delle federazioni sportive di cui è presidente; a Pescara, dove è stato presidente del Cda dei giochi del Mediterraneo prima delle dimissioni di metà maggio; ma anche in località turistiche della Sardegna) e per rimborsi spese che non hanno convinto fino in fondo i revisori dei conti della stessa Fihp.
Nella vita privata, con l'ex moglie (da cui si è separato due anni or sono) che ha confezionato contro di lui un dossier depositato presso la procura della Repubblica di Pescara. Un documento che conterrebbe resoconti dettagliati in grado di confermare tutte le accuse nei confronti di Aracu, ma che, se confermato dai fatti, potrebbe far saltare il sistema di potere di quello che sarebbe a tutti gli effetti un vero e proprio comitato d'affari.
Sabatino Aracu si difende su tutti i fronti negando ogni tipo di accusa e offrendo (almeno a parole) la massima collaborazione ai giudici i quali, a loro volta, intendono chiudere la fase preliminare delle indagini entro la fine del mese di luglio.
La sensazione è che, passati i giochi del Mediterraneo in programma a Pescara nei prossimi giorni, l'inchiesta sia destinata a salire ancora di livello, senza escludere clamorosi colpi di scena.
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