Ale Bertolucci: 'Ai giovani servono sacrificio e buoni maestri'

Alessandro Bertolucci, Campione d’Italia in carica con il Follonica, in carriera ha vinto tutto: scudetti, Champions League, mondiali con la nazionale e con il club. Assieme al fratello Mirco è da sempre al vertice dell’Hockey nazionale ed internazionale.

Scritto da Futura Hockey - Pubblicato il 06/05/2009 - Ultima modifica
Quest’estate come quella passata sarà al Centro Estivo di Montese organizzato da Futura Hockey ed ha accettato di rispondere alle nostre domande.

Quali sono le motivazioni che spingono campioni come te e tuo fratello che in carriera avete vinto tutto a mettersi in gioco con le giovani leve?
“L’amore per questo magnifico sport, non ci sono molti giocatori che abbiano fatto un’esperienza come quella che abbiamo fatto noi sia in Italia che all’estero e trovo che sia giusto ed estremamente gratificante trasmettere ai ragazzi questa esperienza e farla diventare un patrimonio comune.”

Molti esperti dicono che una pausa nell’attività di tre mesi per uno sport come l’hockey siano troppi tu cosa ne pensi ?
“Sono d’accordo, per uno sport come l’hockey fermarsi da Maggio a Settembre è assolutamente fuori luogo, specialmente per i giovani che interrompono un percorso formativo, per fortuna ci sono diverse opportunità di continuare ad allenarsi.”

Quali sono secondo te i principali ingredienti per avere successo nell’hockey?
“A livello tecnico il pattinaggio è fondamentale se non pattini bene il resto è tutto molto più difficile e meno efficace. In secondo luogo ovviamente la tecnica individuale con stecca e pallina, quello che rende spettacolare il nostro sport. L’ingrediente che unisce il tutto ovviamente è il sacrificio, in uno sport nel quale si usano tre attrezzi (pattini, stecca e pallina) le proprie abilità vanno allenate tantissimo, altrimenti non si esprimeranno al massimo.”

Credi che gli Stage estivi siano utili?
“Soprattutto credo che sia utile dare ai ragazzi la possibilità di allenarsi con tecnici e giocatori di alto livello per apprendere le tecniche nel migliore dei modi, gli errori che si commettono da ragazzi se non vengono immediatamente corretti ci si trascinano e possono pregiudicare le potenzialità di un atleta”

Consiglieresti lo Stage di Montese? e se si perché?
“Lo consiglierei per tre motivi in particolare. Primo le strutture ricettive comode e accoglienti e la qualità della vita che permettono: un atleta deve prima di tutto alimentarsi e riposare bene. Secondo la pista grandissima che permette di far lavorare bene tanti ragazzi assieme. Terzo l’organizzazione che si prende cura di ogni ragazzo come di un figlio; io sono rimasto impressionato dalla cura con cui gli addetti seguivano ogni aspetto fino agli aspetti minimi come l’attraversamento di una strada. Da genitore mi sentirei davvero molto tranquillo ad affidare a queste persone i miei figli”

L’ultimo aspetto lo aggiungiamo noi la presenza di grandissimi campioni come te che oltre all’aspetto sportivo riescono a trasmettere ai ragazzi grandi valori umani. Grazie per la disponibilità Alessandro.
“Grazie a voi e arrivederci a Giugno per il Camp di Montese.”
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