Il presidente Vezzani: 'Prima la festa, poi pensiamo all'A1'

La promozione in serie A1 dell'Azeta Artprint Correggio rappresenta il punto di arrivo di un lungo lavoro durato quasi 12 anni. Da quando è stata fondato, nel maggio del 1997, Correggio Hockey ha raccolto la tradizione hockeystica correggese e, sulle macerie della precedente società, ha iniziato a costruire qualcosa di importante.

Scritto da Correggio Hockey - Pubblicato il 10/04/2009 - Ultima modifica
Partendo dalle fondamenta che, nello sport, sono rappresentate da un settore giovanile solido e da una società sana.
Prima di iscrivere una squadra al campionato di serie B, Correggio Hockey si è concentrata per cinque stagioni esclusivamente sui suoi giovani che sono cresciuti numericamente e qualitativamente fino a diventare una delle più importanti realtà a livello regionale e nazionale.
Il successo dell'Azeta Artprint nel campionato di serie A2 e la prima, storica promozione in serie A1, sono pertanto il coronamento di un lavoro lungo e ostinato che oggi riparte ponendosi nuovi ed ambiziosi traguardi.

A guidare Correggio Hockey da due stagioni a questa parte c'è il presidente Rolando Vezzani, a capo di una società in cui tutti i dirigenti, dal primo all'ultimo, interpretano lo sport in modo genuino: per tutti l'impegno a fianco della società è puro volontariato; la "ricompensa" per tutti è un ambiente piacevole in cui sono nate tante nuove relazioni ed amicizie.
Abbiamo chiesto al presidente Vezzani di raccontarci come si sta vivendo all'interno di Correggio Hockey questa promozione in serie A1.
"Siamo tutti molto soddisfatti di come sono andate le cose in questa stagione. Ci eravamo posti l'obiettivo del salto di categoria nel giro di tre stagioni e abbiamo mantenuto le promesse: dopo esserci salvati all'ultimo secondo due anni fa e avere accarezzato il sogno della promozione lo scorso anno, in questa stagione abbiamo fatto quell'ulteriore passo in avanti che ci serviva. Per questa società è la prima volta nella massima serie, ma avere restituito la serie A1 ad una piazza come Correggio dopo 15 anni di distanza ci riempie di orgoglio".
Alla fine è andato tutto bene, ma avete avuto una stagione difficile; ad un certo punto avete dato l'impressione di non farcela.
"E' vero, speravamo in un campionato più tranquillo. Ma quando ti poni obiettivi ambiziosi devi anche essere pronto ad affrontare imprevisti importanti. Noi lo abbiamo fatto e tutta la squadra lo ha fatto con noi. Abbiamo superato il momento difficile dell'esonero dell'allenatore e nella poule promozione la squadra ha dato il meglio di sè nelle condizioni peggiori, quando squalifiche e infortuni ci avevano tolto i gradi di squadra favorita. Abbiamo vinto il nostro campionato in Veneto, terra di grande tradizione hockeystica, andando a vincere sulle piste di Thiene e di Montebello. Ce la siamo decisamente meritata questa promozione".
La massima categoria richiede un impegno gravoso. Siete pronti ad affrontarla?
"In questi anni non è cresciuto soltanto il livello della prima squadra. Abbiamo fatto crescere una società solida e strutturata in tutti i settori e proseguiremo in questa direzione, anche per valorizzare i tanti dirigenti volontari che si rendono disponibili a dare una mano. E' certo che la serie A1 ci obbliga a rimettere in discussione i nostri assetti e le nostre abitudini, ma la cosa non ci preoccupa. Quello che è importante è che la serie A1 serva a far fare un altro balzo in avanti all'hockey correggese nel suo complesso. In questi anni anche il nostro settore giovanile ha beneficiato di una prima squadra forte, perchè molti degli atleti che hanno giocato con la maglia dell'Azeta Artprint si sono messi a disposizione dei ragazzini con umiltà e dedizione. La crescita della prima squadra non è andata a scapito del settore giovanile; al contrario, è stato uno dei fattori di crescita più importanti; vogliamo che sia ancora così".
Per affrontare la serie A1 serviranno più soldi. Come farete in tempo di profonda crisi economica?
"Non viviamo sulla luna e non siamo estranei alle difficoltà economiche. Trovare sponsor interessati agli sport minori è doppiamente difficile, anche se sei in serie A1. Intanto, però, non partiamo da zero. Azeta e Artprint, che hanno legato il loro nome a questa cavalcata, e con loro tutte le altre aziende che ci hanno sostenuto in questi anni, saranno il punto da cui ripartire. La serie A1 offre opportunità interessanti per le aziende del nostro territorio: c'è una grande attenzione mediatica perchè il nostro è uno sport in forte crescita, ci sono i posticipi in diretta della Rai, ci saranno le dirette radiofoniche e tutto il lavoro che noi sapremo fare con il nostro ufficio stampa. E c'è un pubblico in forte crescita anche a Correggio che quest'anno ci ha seguito e sostenuto sempre numeroso e che, siamo convinti, aumenterà anche il prossimo anno".
Con che obiettivo vi avvicinate alla serie A1?
"Quando si sale di categoria serve sempre molta umiltà. Il nostro obiettivo immediato sarà quello di conquistare la salvezza, magari senza passare dai play out. Dovremo però risolvere molti problemi. Innanzitutto quello di rafforzare la squadra e adeguarla alla nuova categoria. Non abbiamo intenzione di fare rivoluzioni perchè pensiamo di avere in squadra elementi che sono in grado di reggere la categoria, ma qualche rinforzo si rende necessario. Poi dovremo intavolare un confronto con l'Amministrazione Comunale perchè il campionato di serie A1 richiede molta più preparazione e allenamento rispetto alla serie A2. La nostra non sarà una squadra di professionisti, ma è difficile competere con chi fa fino a nove sedute di allenamento settimanali per chi ha spazi per farne appena tre".
Sabato 18 aprile alle 20.45 c'è l'ultima partita con il Molfetta. Sarà una festa per due?
"E' un antipasto di serie A1, dato che anche i pugliesi sono già matematicamente promossi in A1. In palio c'è il primo posto assoluto del campionato che, anche se platonico, sarebbe molto gradito. Sarà una serata molto speciale e stiamo preparando delle sorprese per il pubblico che invitiamo a questa festa. Alla fine della partita brinderemo insieme alla serie A1 e chiuderemo definitivamente questa storica stagione. Poi avremo in testa soltanto il nostro futuro".
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