Il Follonica batte l'Amatori Lodi senza strafare

Non il miglior Follonica, d’accordo, ma alla fine il 4-0 ci sta tutto. E forse anche un po’ stretto. Il Consorzio Etruria non molla il treno di testa ed infligge all’Amatori Lodi la quarta sconfitta in stagione, la seconda al Capannino. Dopo un primo tempo così così, i maremmani chiudono la partita nella ripresa.

Scritto da Michele Nannini - Pubblicato il 26/01/2009 - Ultima modifica
CONSORZIO ETRURIA FOLLONICA: Bargallò (Tosi), Bresciani, Molina, Velasquez, M. Bertolucci; A. Bertolucci, Pagnini, Naldi, Nobil. Allenatore: Massimo Mariotti.
AMATORI SPORTING LODI: Losi (Bassi), Polverini, Crudeli, Folli, Karam; Hernandez, Baffelli, Monteforte, Berto. Allenatore: Aldo Belli.
ARBITRO: Ferraro di Vicenza.
RETI: p.t. all’8’ A. Bertolucci; s.t. al 8’ Molina, al 16’20 Pagnini, al 24’30 Velasquez.
NOTE: spettatori 700, espulsi M. Bertolucci (5’), Karam (5’).

Fra un acciacco e la febbre di stagione, fra una divagazione tattica ed un avversario generoso ma ancora non del tutto fuori dal tunnel, agli azzurri serve la scossa di coach Mariotti per portare a casa i 3 punti comunque meritati e guardare con ottimismo all’atteso derby di Castiglione di domani sera.
Con il capitano Ale Bertolucci a mezzo servizio e con Mirko fuori col blu dopo cinque minuti dal fischio d’inizio il carico maggiore di fatica sulle spalle se lo sono sobbarcato Molina-Bresciani-Velasquez, in pista praticamente quasi di continuo, con un occhio obbligatorio ai cartellini di tutti i colori che l’inadeguato arbitro Ferraro ha sventolato sotto il naso di azzurri e giallorossi. E, più che gli aspetti tattici, proprio interpretazioni arbitrali come queste potrebbero essere alla lunga i fattori decisivi di un campionato che, vivaddio, rimane ancora intrigante ed equilibrato come non mai. Se gli azzurri ci hanno messo un po’ per risolvere qualche litigata con pallina e pista il Lodi di Aldo Belli non è praticamente quasi mai stato in partita, incapace di piazzare la zampata nel momento peggiore dei padroni di casa e solamente sufficiente nel prosieguo del match, con un Crudeli troppo spesso scherzato da Velasquez ed un generoso Baffelli che però non è bastato per bucare il solito, maestoso Bargallò.
Si comincia ricordando lo scomparso arbitro Werner Brunner; con Ale Bertolucci in panca al fischio d’inizio Mariotti parte con i soliti quattro, ai quali Belli risponde con Polverini, Karam, Folli e Crudeli. Le geometrie del Lodi sono imprecise, quasi mai i giallorossi arrivano in area, ma dall’altra parte il Follonica appare svagato, sufficiente in fase di impostazione e troppo distratto nella zona centrale della pista. Per fortuna il Lodi non ne approfitta, nemmeno al 5’ quando Mirko è costretto al fallo che gli costa il blu diretto (“eravamo troppo distratti, avevamo già perso un paio di palline e in quel momento si rischiava parecchio, bisogna entrare in campo più concentrati” dirà poi il bomber del Golfo) e Karam si fa ipnotizzare da Uri. Di rigori ce ne sarebbero un paio anche per il Follonica subito dopo, non fischiati, bisogna arrivare all’8’ per la giocata di Mariano che soffia palla a Crudeli (succederà spesso) e serve assist al bacio per il vantaggio del capitano. Il palo di Molina al 13’ l’occasione più ghiotta per gli azzurri prima del forcing finale che esalta Losi, mentre in casa giallorossa l’unico che ci prova è Karam, invano.
Meglio il Follonica nella ripresa, scosso dal palo colpito da Hernandez dopo 3’: Molina fa le prove del gol un paio di volte poi passa all’8’ trasformando sotto le gambe di Losi un tiro di prima per fallo di Karam su Ale Bertolucci. Poi solo controllo Follonica, con lo spettacolare 3-0 di Pagnini (salta due difensori in area e fa secco Losi con freddezza da veterano) che fa alzare in piedi tutto il pubblico del Golfo ed il sigillo finale di Velasquez a fil di sirena. Il Lodi si vede poco, solo quando l’Etruria tira il fiato Baffelli e Polverini tentano di inventare qualcosa, ma la partita è ormai segnata e i tre punti rimangono al Capannino. E domani è già tempo di derby.
Il volto tirato per tutto il primo tempo, consapevole che in pista non tutto andava come sperato. Poi, arrivati i gol, la serata si è fatta più serena anche per Massimo Mariotti, che ci ha messo un po’ per farsi ascoltare dai suoi. “Non è stata una questione di approccio mentale – conferma il tecnico azzurro – sono più che altro le caratteristiche e le qualità dei giocatori che influiscono sul gioco, questa squadra ha grandi elementi ma non tutti con spiccata vena realizzativa e quando, come stasera, si costruiscono tante occasioni importanti senza poi finalizzare si rischia, come successo, di tenere l’avversario in partita. Poi ci siamo anche un po’ innervositi per un metro arbitrale particolare: magari non venivano fischiati falli di gioco evidenti da entrambe le parti per poi ammonire per delle banalità o per dei reclami su falli subiti; questo ci ha condizionato e ci ha caricato di diverse ammonizioni che potevamo evitare. Nel secondo tempo, una volta fatto il 2-0, la partita ha preso un’altra piega e il risultato è meritato”.
Anche perché la classe non è acqua, e alla fine girare le partite dalla propria parte è prerogativa tipica dei campioni. “Siamo una squadra che fino ad oggi ha ampiamente dimostrato il suo valore vincendo due trofei in mezzo alle difficoltà che tutti sappiamo, forse non siamo una macchina da guerra in fase realizzativa ma subiamo anche poco in difesa. Sono convinto anche che con le spiccate individualità che abbiamo molte volte è solo una questione di convinzione nel quantificare quello che si crea. La squadra si è comunque mossa bene, ha fatto quello che avevo chiesto, in serate come queste serve magari un po’ di furbizia anche se non è sempre facile.”

Michele Nannini
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