Per Follonica un successo che mette fine alle polemiche

Un’estate di sofferti addii. Alcuni preventivati e prevedibili, altri dolorosi ed improvvisi. Senza contare le polemiche, infinite e spesso anche eccessive, tipiche del follonichese medio. Poi si torna in pista e i trofei prendono inesorabilmente la via della bacheca azzurra e stavolta il successo contro il Lodi in Supercoppa è anche più bello.

Scritto da Michele Nannini - Pubblicato il 08/09/2008 - Ultima modifica
Perché gli Immarcabili non ci sono più; perché la squadra azzurra, inutile nasconderlo, è un po’ “corta”; perché le difficoltà di ogni genere si moltiplicano ad ogni tappa. Se però la vittoria è la medicina migliore per ogni problema allora in casa azzurra si può finalmente cominciare a pensare un po’ più positivo. Perché, comunque vada, per il quinto anno di fila una coppa nuova si è fatta posto nel palmares follonichese. E gli altri sono già costretti ad inseguire.
Nella sauna del Capannino è stato difficile per tutti giocare, ancor più per Follonica e Lodi praticamente con un solo cambio per dare fiato al quintetto titolare. “Su di me il caldo ha avuto un effetto drammatico – conferma Gigio Bresciani, alla prima ufficiale con la maglia azzurra dopo numerosi campionati vissuti da nemico – a metà del secondo tempo ero praticamente arrivato alla frutta e ho dovuto reintegrare tutti i sali minerali persi in pista. Comunque abbiamo gestito la gara alla perfezione, nei momenti di difficoltà di fiato e stanchezza abbiamo rallentato il gioco. C’era un po’ di preoccupazione per l’assetto difensivo, era la prima volta che ci trovavamo insieme in gare ufficiali, ma alla fine il Lodi ha segnato solo un gol e nemmeno su azione. Non ci dimentichiamo che mancava in pista un certo Mirko Bertolucci, con lui le cose sarebbero andate ancora meglio: per il futuro dobbiamo pensare positivo perché lo stesso Mirko rientrerà, Marco Pagnini continuerà a crescere, Molina si troverà sempre meglio con i nuovi compagni. Per questo credo che il Follonica sia ancora la squadra più forte, e poi basta indossare la maglia azzurra che tutto inizia a girare alla perfezione”.
Per diventare il nuovo idolo del pubblico azzurro ci ha messo poco, i due minuti del primo gol su straordinario assist di Velasquez prima della perla nel secondo supplementare. Per Sebastian Molina non ci poteva essere debutto migliore. “E’ stato il debutto ideale non solo per me ma per tutti, squadra, compagni, società e pubblico – conferma l’esterno argentino – non vince un giocatore solo ma vince tutto il collettivo, questa è la cosa importante. Di sicuro sostituire i campioni che c’erano prima è durissimo, lavoriamo tutti i giorni per crescere grazie all’impegno dei compagni e dell’allenatore. A Follonica c’è l’abitudine a vincere tanto, questo si aspettano città e tifosi e cercheremo di andare in questa direzione. Di lavoro ce n’è tanto da fare ma siamo pronti”.
Un altro che aveva una bella ombra da scacciare su di lui è Oriol Bargallò, decisivo nel secondo tempo in almeno 3 occasioni prima del miracolo su Karam che ha spianato la strada al golden gol di Molina. “Sono servite le mie parate ma è la squadra che ce l’ha messa tutta dall’inizio alla fine – conferma “Uri” – è stata una serata difficile ma alla fine la coppa è rimasta a Follonica ed è quello che serviva.” Come vanno gli automatismi difensivi? “Con i Bertolucci e Bresciani ho giocato assieme in passato, anche gli altri compagni li conosco, ci stiamo trovando bene anche se manca ancora molto per arrivare alla perfezione, intanto abbiamo vinto la Supercoppa, era quello che contava no?”

Michele Nannini
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