Saltimbanchi, marionette e burattini... alla finale come al circo
Scorrettezze, proteste continue, comportamenti sopra le righe, interruzioni sistematiche del gioco: in Follonica-Viareggio si sono viste tutte le 'astuzie' di uno sport destinato a rimanere piccolo. La TV ha registrato, smascherato e trasmesso tutto, con la ciliegina della rissa finale. Il Segretario Generale della Lega Cesare Ariatti non ci sta e rimette tutti i suoi mandati nelle mani di Lega e Federazione.
Scritto da Redazione
- Pubblicato il 29/05/2008 - Ultima modifica
"Lo spettacolo disgustoso offerto in televisione in gara 2 di finale scudetto Hockey Pista, le continue situazioni di grave e pesante frizione in tutto il mondo hockeystico nazionale, non consentono a me stesso il prosieguo sereno della mia attività professionale nellambito degli incarichi affidatimi e che attualmente occupo".
Cesare Ariatti, segretario della Lega Hockey e responsabile del settore hockey per la Federazione non era a Follonica ieri sera per gara 2. L'ha vista in televisione su Raisport Più, come tanti altri, e lo spettacolo non gli deve proprio essere andato giù.
Certamente la rissa finale, con protagonisti di entrambe le parti, ha contribuito non poco ad irritare chi in questi anni ha lavorato sodo per ricostruire l'immagine di uno sport sull'orlo del baratro, contribuendo a riportarlo in auge.
L'allarme, però, non deve suonare soltanto per un episodio, per quanto grave e sgradevole: il mondo dell'hockey deve fare un deciso passo in avanti in termini di serietà e professionalità.
La TV amplifica pregi e difetti del nostro sport. E se gli atleti in pista, chi più chi meno, sono gli artefici dello spettacolo, al contorno accadono ancora troppi episodi da sagra di paese, quando non da circo di infimo livello.
Accade che i regolamenti non vengano rispettati per primi dagli arbitri, consentendo continue interruzioni del gioco per asciugare la pista quando ciò è esplicitamente vietato dalle norme; accade che il pubblico, a causa di impianti obsoleti e pericolosi, assista alla partita a ridosso della pista e si lasci andare a comportamenti disgustosi e per nulla sportivi; accade che chiunque si senta in diritto di protestare sempre e per qualsiasi motivo; accade che nei momenti di alta tensione (e alto rischio per l'incolumità delle persone) ci sia chi cerca la provocazione e l'incidente.
Tutto questo è accaduto ieri a Follonica, ma molto di questo era già accaduto a Bassano e prima ancora a Viareggio e chissà in quali altre realtà. E siamo certi che accadrà di nuovo, forse già sabato sera in gara 3.
E se continuerà ad accadere senza che nessuno faccia nulla, prima o poi arriverà l'episodio grave che ci manderà in cronaca, finalmente sulle prime pagine di giornali e telegiornali, mandando in rovina il lavoro di quasi un decennio.
"Aver lavorato molto sul piano del miglioramento della professionalità di ognuno di noi -scrive Ariatti- del rispetto dei ruoli, del rispetto dei settori di competenza (...) non sembra sia servito a molto se i comportamenti continuano a essere gli stessi come se nulla fosse stato fatto, anzi in molti casi i comportamenti distruggono letteralmente quella immagine professionale che con non pochi sforzi si è tentato di accreditare alla disciplina dellhockey".
E' capace, il mondo dell'hockey, di fare dello sviluppo d'immagine di questa disciplina e del suo ulteriore radicamento gli obiettivi primari (ben più importanti di uno scudetto) e condivisi da tutti? Oppure i dirigenti delle nostre società continueranno a ragionare solo da tifosi (componente rispettabile e indispensabile dello spettacolo, ma per sua natura faziosa e disinteressata agli obiettivi generali)?
Il nostro futuro dipende anche dalle risposte che sapremo dare a queste domande.
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