Maurizio Corona: 'La promozione in serie A1: si può fare!'

Alla vigilia della poule promozione della serie A2, il presidente del Sarzana Maurizio Corona indirizza una lettera aperta ai suoi per incitarli a credere nel salto di categoria che regalerebbe al club rossonero il principale palcoscenico hockeystico nazionale.

Scritto da Hockey Sarzana - Pubblicato il 07/03/2008 - Ultima modifica
E’ il leit motiv del momento: in America Barak Obama dice “Yes We Can”. Sì, si può fare veramente, abbiamo il dovere di crederci ed io per primo devo essere quello che ci crede di più.
Abbiamo iniziato insieme questa avventura il 9 Settembre quando, in Piazza San Giorgio, gremita di gente, quella stessa gente che non ha mai mancato di mostrarci l’affetto tutto l’anno durante le partite, insieme al Sindaco Massimo Caleo e al giornalista sarzanese Alessandro Grasso Peroni è stata presentata questa stagione. Io dissi sottovoce, quasi a non voler infrangere un sogno ”che volevo regalare la serie A1 alla mia città. Lo dissi perché ci credevo fortemente ma troppe volte ero stato bruciato nella mia giovinezza ad assistere a campagne acquisti roboanti con successivi campionati flop. Erano, pero anni diversi, anni in cui contava solo fare una grande prima squadra senza avere un minimo di fondamento nelle giovanili. Senza rinnegare il passato, la storia dell’Hockey Sarzana è tutta un' altra storia. Infatti, da quando nel 1993 e nata la società rossonera, le squadre giovanili restano la cosa più importante, l’obiettivo primario su cui puntare e questa politica societaria resterà la stessa anche se la prima squadra dell’Hockey Sarzana un giorno potrà essere nella massima serie. Sono insegnamenti che abbiamo anche imparato dalle due società di hockey pista più blasonate d’Italia ovvero Follonica e Bassano 54, società in cui la cura degli atleti del settore giovanile deve brillare come le stelle della squadra maggiore.
Ho capito che sarebbe potuto essere l’anno giusto, non solo da quello dimostrato in pista dalla squadra di A2, ma anche quando, ho visto che con l’entusiasmo di ragazzini, Taylor, Ramirez e Gianassi accoglievano con gioia il progetto di divulgare l’hockey nelle scuole materne ed elementari della nostra città, mettendosi a disposizione per visitare gli alunni degli istituti scolastici cittadini, insieme al nostro istruttore Giovanni Berretta.
Proprio attraverso queste visite, compiute veramente con passione, molti bambini “sono approdati” al pomeriggio a provare a giocare ad hockey alla pista del Centro Polivalente, durante, appunto, i corsi di mini-hockey tenuti dal maestro Tommaso Berretta. Oggi, veramente, sono moltissimi i giocatori in erba che si affidano alle pazienti cure oltre che di Tommaso anche di Ramirez e Taylor.
Ritornando alla prima squadra, lo dissi in quella giornata di sole di settembre e lo ribadisco oggi, che la promozione nella massima serie è un obiettivo da conquistare con intelligenza. Pensavo che una società avrebbe dovuto rafforzarsi anche nella dirigenza e l’abbiamo fatto abbiamo creando un consiglio direttivo sempre più importante e fattivo, e sicuramente l’ingresso di nuovi partners quali Arcola Petrolifera e Mc Donald fa capire quanto questo sport stia facendo breccia in nuovi imprenditori disposti ad investire su di noi.
A nome di tutto il direttivo vorrei fare un appello alla squadra: ci piacerebbe vedere la squadra del “noi” e non dell’”io”, nel senso che non bisogna personalizzare le vittorie. Io penso che i grandi traguardi si possano tagliare quando il gruppo resta unito, quando prima di tutto venga il successo della squadra e non la gloria personale. Ci tengo a dire ciò perché magari in questo delicato momento potremmo sentire molti discorsi, molte sirene suoneranno e noi dovremmo essere più uniti che mai e soprattutto noi dirigenti, affinché la squadra possa essere propositiva.
E’ un appello che faccio anche al nostro allenatore Paolo De Rinaldis, colui che ha condotto questa stagione in maniera perfetta, insieme a tutto il suo staff , cioè quello di tenere il gruppo più unito che mai. E’ un appello che voglio fare anche al nostro capitano Gionata Vecoli, che ha ereditato la fascia dallo sfortunato Alessio Cuppari, relegato ai box da un fastidioso infortunio e che noi tutti speriamo di rivedere presto in pista.
Capitan Vecoli in questo periodo è stato per me veramente un punto di riferimento; l’amore che dimostra costantemente per la nostra maglia ha fatto breccia nei cuori di tutta la città e perciò gli voglio dire:
“Mi rivolgo a te che sei il più anziano del gruppo: come un vero condottiero prova a condurci in Paradiso; fallo per tutti i tifosi rossoneri che sempre ti sostengono ma anche per tutti i nostri dirigenti che durante l’anno svolgono un lavoro meticoloso e fondamentale affinché la nostra Società possa crescere e continuare la propria attività. Che tu possa dare a tutti noi la gioia che tu hai la fortuna di poter dimostrare quando spingi una pallina nella rete avversaria.”
Per chiudere, visto che l’Amministrazione Comunale vuole trovare una sede idonea per l’hockey noi dobbiamo provare a realizzare il sogno di salire in serie A1, ma senza pressioni e senza assilli; tutti insieme senza mai perdere di vista il settore giovanile. Aspettiamo come sempre il responso della pista parlerà essa per tutti e chissà forse quel “Yes We Can “ potrebbe divenire realtà.

Maurizio Corona

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