Il Valdagno si rituffa in campionato con il derby

Alle tradizionali difficoltà create da un avversario come il Gemata e a quelle di disputare il match in trasferta se ne aggiungono altre di non poco conto. Sulle spalle e nelle gambe ci sono gli effetti di un viaggio massacrante nell’arcipelago di Madeira, tremila chilometri di andata e altrettanti di ritorno fra una serie di scali e imbarchi con un dispendio di energie notevole. Ci si aggiunga poi il bilancio dell’incontro tiratissimo con il Porto Santo SAD dall’inizio alla fine ed il quadro generale è così fatto. Resta solo da verificare se prevarranno gli stimoli dopo una vittoria sofferta (3 a 2) ma meritatissima contro la quotatissima formazione portoghese (al Pavilhao Municipal non aveva mai perso) oppure il peso di fatica e stress.
A Porto Santo si attendevano responsi sulle condizioni fisiche di Carlos Nicolia dopo l’infortunio alla caviglia patito in allenamento nell’ultima seduta settimanale. Il ‘Cabezòn’ è sceso in pista con una bendatura rigida, ha creato letteralmente scompiglio nelle fila portoghesi ed è stato autore di una doppietta che, con il gol da rapace di Marco Motaran, ha determinato il risultato finale.
L’altro aspetto confortante del match di Porto Santo è stato l’atteggiamento della squadra, entrata subito nel clima partita con una condotta tattica ineccepibile. Questi portoghesi erano definiti come dei satanassi e se non sono riusciti ad essere proprio tali il merito è tutto della squadra di Lodi che ha saputo imporre il proprio gioco. Ottima prova fra i pali per Vallortigara, sostanziosa prestazione per Pranovi, Uribe e i due Motaran, lucide ed efficaci quelle di Cocco e Nicolia. I portoghesi non hanno regalato proprio niente e sono stati costretti ad ammainare bandiera. I meriti di questa Toyota Marcante sono stati ampiamente riconosciuti anche dalla stampa locale che l’hanno definita come “squadra di grande livello”.
La fatica non è certo una cosa che si può dimenticare, ma questa Toyota Marcante ha carattere a sufficienza per vendere cara la pelle anche nel derby.