Marzella avverte i suoi: 'Con il Lodi non sarà una passeggiata'

Il Giovinazzo si gode il primato in classifica che conta di mantenere per un'altra settimana ancora. Sabato arriva l'Ash Lodi ma l'allenatore Pino Marzella smorza gli entusiasmi di chi pronostica una facile vittoria elogiando la squadra di Aldo Belli.

Scritto da AFP Giovinazzo - Pubblicato il 09/11/2007 - Ultima modifica
Una partenza così lanciata ed una vetta, in condominio con il Follonica e il Viareggio, non l’avrebbe pronosticata, alla vigilia del torneo di A1, neanche il più ottimista sostenitore biancoverde. Invece, dopo cinque turni di campionato, l’Afp Giovinazzo del presidente Vito Favuzzi viaggia a ritmi impressionanti con la convinzione di poter stupire ancora l’intera penisola italiana. E Pino Marzella, il tecnico della matricola pugliese, spegne i facili entusiasmi, cresciuti in città, dopo lo 0-1 di Prato. “Non possiamo volare con la fantasia. Il nostro obiettivo rimane la conferma della categoria. E tutto questo che finora abbiamo accumulato servirà a gestire i momenti poco felici che, ne sono certo, arriveranno”. Ma, l’uomo guida della squadra di Giovinazzo, si sofferma sul match con l’A.S. Hockey Lodi, sabato 10 novembre, alle ore 19:00, sulla pista di viale Moro. “Un avversario temibile, reduce dal primo successo stagionale contro il Breganze. Sarà dura, come al solito. In A1, non esistono gare facili ed avversari abbordabili”. Nella formazione lombarda, guidata dal tecnico Belli, non ci sarà Bertran, espulso durante il match di sabato scorso contro il Breganze, ma bisognerà stare attenti alla vena realizzativa di Romero. In casa Afp Giovinazzo, invece si guarda all’infermeria. “Illuzzi e Ranieri ritorneranno quest’oggi (giovedì 8 novembre, ndr) dagli impegni con la Nazionale, mentre dovrò valutare sabato pomeriggio, assieme allo staff medico, le condizioni degli acciaccati Altieri e Piscitelli. Spero di avere il semaforo verde e di poterli utilizzare”. Garantita la massiccia presenza di tifosi sugli spalti. Tutti uniti per far sì che l’Italia delle rotelle possa continuare ad ammirare la rinascita della vera storia dell’hockey italiano.

Nicola Miccione





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