Il Follonica inizia con il piede giusto contro il Trissino

Un tempo, forse anche meno, di quasi passione, poi il Follonica torna a fare il Follonica, il Trissino concede inevitabilmente metri e giocate, la classe degli azzurri viene fuori ed i tre punti alla fine arrivano in cascina.

Scritto da Michele Nannini - Pubblicato il 14/10/2007 - Ultima modifica
Ma il Gemata fa comunque soffrire l’Etruria, che con l’8-5 inflitto a Tataranni e soci inizia nel migliore dei modi il cammino in campionato provando già la prima mini-fuga sul Bassano. Una sfida comunque divertente, forse non troppo spettacolare, ma che alla fine ha dipinto i reali valori in campo che suggeriscono di non sottovalutare troppo il Gemata soprattutto fra le mura amiche.
Senza Ale Bertolucci, stirato contro il Bassano, Massimo Mariotti punta sui gemelloni, Enrico Mariotti e Mirko Bertolucci con Marozin che sceglie capitan Randon, Marangoni, Abalos e l’ex Tataranni. Il copione iniziale è prevedibile: Trissino che corre e pressa, anche sulla mediana, il Follonica controlla e quando ha palla non forza più di tanto tranne nelle ripartenze a tratti micidiali. A passare in doppio vantaggio sono però gli ospiti, grazie alla pregiata doppietta di Tataranni aiutata però da qualche leggerezza nell’assetto difensivo ancora da perfezionare: prima alza e schiaccia indisturbato da dietro porta, poi raccoglie solo soletto l’assist di Abalos, e se lasci da solo uno come il bomber di Matera ti sa far male. Mariotti prova a dare la scossa ai suoi, il Trissino continua col solito copione ma le maglie difensive azzurre stavolta si stringono e in avanti arriva quel pizzico di velocità necessaria per girare l’inerzia della partita. Ma servono ben dieci minuti prima che Mirko Bertolucci insacchi il contropiede iniziato da Mariotti e che Farran, prestazione da circoletto rosso la sua tutta corsa, sacrificio e precisione al tiro, concretizzi una lunga azione maremmana. In precedenza l’Etruria aveva gettato al vento almeno 4 nitide occasioni per segnare, rischiando anche qualcosa in fase difensiva. Tanto che al 18’ l’indisturbato Abalos torna ad allungare per il Gemata, ma stavolta l‘inerzia è azzurra e ancora Farran prima fa 3-3 su rigore poi costruisce insieme a Bertolucci, che realizza, il gol del sorpasso.
Dopo il riposo i gemelloni iniziano col botto e Alberto allunga in girata sul 5-3, mentre le squadre iniziano ad allungarsi inevitabilmente e la velocità di gioco crea numerose situazioni di superiorità da una parte e dall’altra, anche se gli ospiti iniziano ad essere meno disciplinati tatticamente. Oviedo inizia a dispensare miracoli e all’11’ ancora Abalos sfrutta un preciso schema per il gol che riaccende la speranza veneta, definitivamente spenta dalla prodezza di Silva su Tataranni lanciato solitario in rete. L’inerzia adesso è tutta del Follonica, Ale Michielon allunga su rigore, gli spazi diventano autostrade per l’Etruria e al 19’ tocca a Pallares insaccare il gol dell’ex che chiude virtualmente la partita, seguito poi dal “cucchiaio” di Bertolucci (tripletta per lui) e dal rigore a fil di sirena di Abalos.
Laconico a fine partita Marozin: “Abbiamo provato a fare la partita tanto che eravamo 2-0, poi abbiamo concesso qualcosa e il Follonica ha recuperato, fino al 6-4 ci credevamo poi è finita. Comunque sono contento per la nostra prestazione, giocare qui non è mai facile”.
“Potevamo evitare i due gol iniziali ma ci sono anche gli avversari – conferma invece Massimo Mariotti – siamo stati comunque capaci di costruire tante occasioni ma un po’ la nostra leggerezza al tiro e un po’ le parate di Oviedo ci hanno bloccato, poi abbiamo trovato il pareggio rischiando anche qualche contropiede del Trissino ma alla fine come occasioni e mole di gioco credo che il Follonica abbia meritato il successo. Certo, abbiamo subito dei gol evitabili e qui si torna al discorso della mentalità da mettere in campo.”
Poi Mariotti ha un sassolino da togliersi: “Sono le farneticanti dichiarazioni di Bresciani, mi dispiace perché Gigio è un amico, ma io non ho mai detto in questi giorni qualcosa sul gioco dell’Infoplus dopo il concentramento di Breganze, ho ringraziato solo chi ha impedito ai nostri tifosi di salire in Veneto perché tutto ciò ci ha dato maggiore rabbia e poi ho rilevato che siamo stati bravi a cambiare atteggiamento, ma ho parlato sempre della mia squadra. Forse a Bassano il problema sta altrove, e il 3-3 di stasera contro il Lodi lo conferma, dovrebbero invece spiegare ai tifosi come mai il loro prodotto in tre anni ha portato solo una Supercoppa mentre noi abbiamo vinto tutto il resto. Le chiacchiere le porta via il vento, tutti hanno dei giocatori fortissimi ma poi bisogna saperli mettere insieme e nelle condizioni di rendere. Ognuno guardi in casa sua, che è meglio”
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