Alessandro Folli torna all'Amatori Lodi e ha voglia di fare bene

Al mosaico del rinnovato ed ambizioso Amatori 2007-2008 si aggiunge un nuovo tassello o per meglio dire il gradito 'ritorno a casa' del lodigianissimo Alessandro Folli che, dopo due anni positivi di militanza in serie cadetta, torna a vestire la casacca giallorossa per dare il suo contributo nella stagione che potrebbe riportare Lodi nelle alte sfere dell’hockey nazionale.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 25/06/2007 - Ultima modifica
Fortemente voluto dall’allenatore-giocatore Roberto Crudeli (di cui è già stato compagno di squadra nella sua precedente avventura lodigiana, stagione 1995-1996), l’ex capitano giallorosso torna dunque alla corte del presidente D’Attanasio per far parte dell’Amatori sicuramente più competitivo dell’ultimo decennio.
Difensore roccioso, con un ottimo senso della posizione ed un gran tiro dalla distanza, il trentatreenne lodigiano viene, come detto, da due stagioni più che positive disputate in serie A2, con il Seregno prima (8 gol segnati nel girone di ritorno e prezioso contributo alla salvezza) e con l’altra compagine lodigiana la scorsa stagione (18 gol segnati e promozione in massima serie). Hockeysticamente parlando Folli è nato e cresciuto nelle file dell’Amatori, dove peraltro ha disputato gran parte della carriera, ha militato nello Sporting ’93 (con cui ha ottenuto la promozione in massima serie) ed ha avuto anche alcune esperienze “fuori porta”: a Seregno in A2 nella stagione 2000-2001 (21 gol in 18 presenze), a Novara, sponda Rotellistica 93, in A1 nella stagione 2003-2004 (6 gol all’attivo), per poi tornare a Seregno in A2 nella stagione 2005-2006. Nella sua lunga militanza tra le fila dell’Amatori vanta un palmares di tutto rispetto: un titolo italiano allievi, la vittoria della Coppa delle Coppe nel 1994 (con nomi del calibro di Cupisti, Cinquini, Marrone, i fretelli Mirko e Ale Bertolucci, Belli, Gonella, Saccò) e la conquista della finale di Coppa delle Coppe nel 1995 (persa contro il Roller Monza nonostante l’innesto di Riccardo Baffelli e Gigio Bresciani alla già competitiva formazione dell’anno precedente) e nel 1996 (persa contro il Liçeo la Coruña), anno in cui appunto Roberto Crudeli ha trascorso la sua precedente avventura in riva all’Adda.
Le prime impressioni di Folli dopo il suo ritorno in giallorosso sono assolutamente positive: «Sono sicuramente felice di far parte di questo gruppo – attacca l’ex capitano giallorosso – e sono lusingato dal fatto che sia stato lo stesso allenatore a segnalarmi. Appena appresa la notizia l’istinto è stato quello di accettare ad occhi chiusi, poi ho un po’ tentennato pensando all’impegno che avrei dovuto affrontare per stare al passo con un gruppo di questo livello. Alla fine, anche dopo diversi confronti con Roberto e con chi dovrà sopportare i miei impegni, ho deciso di accettare, soprattutto perché non potevo farmi scappare una simile occasione di tornare a lottare per le zone alte della classifica». Anche la società ha avuto un ruolo importante nella sua scelta di tornare all’Amatori: «Da parte della società ho trovato la massima disponibilità – continua Folli – ed anche questo ha contribuito a farmi accettare quest’avventura, oltre all’occasione di avere un allenatore del calibro di Roberto (che io reputo uno dei più grandi campioni che ci siano stati in Italia). Inoltre lo ritrovo con qualche anno in più rispetto alla scorsa avventura passata con lui e, sicuramente, sarò più pronto ad imparare tutto ciò che avrà da insegnarmi». In conclusione Ale Folli fa un breve accenno alle sue aspettative professionali per la prossima stagione, dimostrando umiltà e votandosi al sacrificio: «Ora che ho deciso di far parte di questo gruppo di campioni dovrò cercare di impegnarmi al massimo, soprattutto in allenamento, per farmi trovare sempre pronto quando sarò chiamato in causa, qualunque sia il “minutaggio” che mi verrà concesso, anche perché so di aver davanti quattro giocatori di altissimo livello e di grande professionalità che daranno il massimo ma in cambio chiederanno che tutti diano il massimo. Non conosco personalmente nessuno dei miei prossimi compagni (a parte Roberto naturalmente) ma conosco benissimo le loro indiscusse doti e posso dire che con un gruppo del genere, se tutto andrà per il verso giusto, ci si potranno togliere delle belle soddisfazioni».
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