L'Italia si inchina alla Spagna e ora cerca il bronzo

Gli azzurri non riescono a sovvertire i pronostici e contro i campioni in carica e grandi favoriti soccombono con un pesante 6-0 che va al di là dei loro demeriti. Dopo un primo tempo chiuso con un incoraggiante 1-0 e con la squadra in crescita, nella ripresa sono stati fatali tre minuti di totale black out di cui la Spagna ha approfittato. Domani alle 20 la sfida per la medaglia di bronzo.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 22/06/2007 - Ultima modifica
A volte i miracoli accadono, il più delle volte no.
E di miracoli in questo mondiale ne ha già fatto una la Svizzera eliminando il Portogallo; sarebbe stato davvero troppo che alla giovane Italia riuscisse l'impresa di far fuori i campionissimi della Spagna che da tre anni a questa parte vincono tutto quello che c'è in palio, siano campionati europei mondiali.
L'Italia di Cupisti sbatte contro il muro iberico e si fa male: un 6-0 decisamente pesante che gli annali ricorderanno soltanto contro una secca sconfitta.
La cronaca, però, non può esimersi dall'analizzarlo questo risultato apparentemente assoluto e indiscutibile. E proprio andando a rileggere la semifinale appena conclusa ci si rende conto che no, l'Italia proprio non meritava un passivo così pesante. Di perdere sì, perchè la Spagna è oggi più forte di noi nei singoli e nel collettivo. Ma i sei gol di scarto potevano essere un paio di meno.
Paradossalmente l'Italia ha retto benissimo all'assalto organizzato da Panadero e Gil all'inizio della partita. L'obiettivo degli uomini di Feriche era chiarissimo: chiudere subito la partita per evitare di fare la fine del Portogallo. I primi dieci minuti sono stati da incubo per Barozzi e per la difesa azzurra, messa a durissima prova da una pressione asfissiante. Le nostre difese, però, sono saltate soltanto grazie ad un gran gol di Pedro Gil che ha messo la pallina là dove nemmeno uno strepitoso Barozzi avrebbe potuto arrivare.
Dieci minuti di assedio, energie profuse in quantità e un solo gol di vantaggio. Mentre la Spagna ha rifiatato e allentato la presa, gli azzurri hanno preso un po' di coraggio e si sono fatti vedere dalle parti di Trabal. Hanno anche avuto qualche buona occasione per andare al riposo in parità; la più clamorosa sprecata da Davide Motaran a tu per tu con il portiere. Ma l'inesperienza a livello internazionale te la fai (e la paghi) anche con errori come quello del nostro numero due.
All'intervallo il divario tra la grande Spagna e la piccola Italia era di un solo gol di scarto e con la sensazione di un'Italia in crescita, spinta anche dal tifo dei tanti tifosi italiani che hanno raggiunto Montreux dalla Lombardia, dalla Toscana, dal Veneto, dall'Emilia e da molte altre parti.
Nel secondo tempo ti aspetti ancora un testa a testa e invece la luce in casa azzurra si spegne. Per poco, appena due minuti e mezzo, ma questo basta alla più cinica delle squadre di hockey per chiudere il match.
Il primo segnale di cedimento lo dà Barozzi che sul tiro di Panadero non è il solito ultimo balaurdo. Tra l'ottavo e il decimo minuto l'Italia va in bambola e prende i tre gol che chiudono la partita. Sono errori clamorosi, colossali, che atleti come questi raramente commettono nelle loro squadre di club. La tensione, evidentemente, ha giocato ai nostri un brutto scherzo.
L'ultimo gol, siglato su punizione di prima, ci perfette di parlare anche dei due arbitri. E' del tutto evidente che la loro prestazione non è stata per nulla influente sull'esito della semifinale, ma sorprende la decisione di assegnare una semifinale mondiale a due direttori di gara come l'argentino Costa e l'americano Brailey. Il primo non ha certo brillato per equilibrio in questo mondiale e il secondo non è certo abituato a match di questa importanza. Giusto per fare un paragone, la semifinale Svizzera-Argentina è stata affidati al nostro Carmazzi e alla spagnola Martinez; tutt'altro spessore!
Alla fine della partita gli azzurri sono usciti dalla pista tra l'incitamento di tutti i tifosi italiani che hanno a lungo applaudito Cocco e compagni e inneggiato a mister Cupisti. Questa nazionale non è riuscita ad approdare alla finale, ma ha comunque contribuito a ricostruire intorno al clan azzurro un sentimento di affetto e di speranza per il futuro che non si registrava da parecchio tempo. E non è detto che si tratti di un risultato secondario.
L'Italia esce dalla corsa al titolo iridato, ma il suo mondiale non finisce qui. Domani sera alle 20 gli azzurri affronteranno la perdente di Svizzera-Argentina e proveranno a conquistare la medaglia di bronzo. Una sintesi della partita verrà trasmessa da Raisport Satellite subito dopo la diretta della finale mondiale.

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