Finisce male il sogno catalano: annullato il riconoscimento della Firs

Lo ha deciso a sorpresa la Giunta Esecutiva della Federazione Internazionale evitando così il ricorso all'Assemblea Generale di oggi. Il ricorso della federazione spagnola è stato accolto da sei dei nove membri della Giunta che si sono espressi a scrutini

Scritto da Redazione - Pubblicato il 26/11/2004 - Ultima modifica
Quella assunta ieri pomeriggio dalla Giunta Esecutiva della Firs è una decisione destinata a lasciare il segno nella storia del pattinaggio, dell'hockey su pista e dello sport in generale. Il no al riconoscimento della Catalogna, la marcia indietro rispetto alla decisione opposta assunta a Miami soltanto sei mesi fa, è un segnale importante che travalica il piccolo mondo dell'hockey.
Il messaggio a tutto il mondo dello sport è chiaro: decisioni dirompenti come il riconoscimento di realtà con forti spinte autonomistiche (Catalogna, Paesi Baschi, Gibilterra,...) non può avvenire attraverso scorciatoie e colpi di mano in singole realtà, come ha tentato di fare il presidente della Firs, il catalano Isidro Oliveras, ma solo in un percorso tutto politico, lungo e tortuoso, all'interno dei singoli stati. La reazione spagnola (non solo della Fep, la Federazione Pattinaggio, ma dello stesso Governo Nazionale) ne è la dimostrazione evidente.

Il voto segreto della Giunta Esecutiva ha dato un esito inequivocabile: 6 voti a favore del ricorso spagnolo, 3 soltanto contro. Il via libera della Giunta Esecutiva era condizione necessaria per il passaggio del testimone all'Assemblea Generale della Firs che si terrà oggi, ma che non avrà modo di discutere della questione catalana.
E' un risultato a sorpresa che mette in grave difficoltà il governo mondiale del pattinaggio e dell'hockey perchè il presidente Oliveras aveva messo sul piatto le sue dimissioni in caso di mancato riconoscimento della sua Catalogna, legando il proprio destino personale a quello del suo paese. Era fiducioso, Oliveras, ma si sbagliava.
Ancora non ci sono reazioni ufficiali alla decisione della Giunta Esecutiva, se non quella della Federazione Catalana che ha contestato la legittimità della Giunta stessa ad esprimersi in merito al ricorso spagnolo. Una contestazione tardiva, mai espressa in precedenza, anche perchè i catalani avevano la certezza che almeno in quella sede non ci sarebbero stati problemi.
Li ha traditi il voto segreto e qualche membro della Giunta non troppo sincero, o forse spaventato dalle inevitabili conseguenze che la decisione avrebbe avuto sul mondo del pattinaggio. Ai catalani si erano già accodati i baschi e la città-stato di Gibilterra: tutti a chiedere il riconoscimento sportivo per poterlo poi giocare in chiave politica. Troppo per una Federazione internazionale che punta a portare una propria disciplina alle olimpiadi del 2008 e che non ha nessun interesse a crearsi nemici all'interno del Cio dove l'era catalana, quella di Juan Antonio Samaranch, è finita da un pezzo.
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