Il Molfetta perde e saluta la serie A1: è retrocessione matematica

Una retrocessione scontata che rappresenta l’ovvia conseguenza di una stagione deludente sotto tutti i punti di vista. La squadra veneta scesa in Puglia già da venerdì per preparare al meglio questa sfida, si presenta al Pala Don Sturzo più motivata e decisa a far bottino pieno dopo aver collezionato ben cinque sconfitte consecutive. Nel Molfetta, dopo la scoppola rimediata a Viareggio, assente capitan De Robertis, per il resto squadra al completo. Inizio aggressivo per la squadra di Vanzo che dopo tre minuti è già in doppio vantaggio grazie alle reti di Sgarbossa e Topdjian. Il Molfetta appare deconcentrato e con la complicità di una difesa ballerina subisce altre due reti. Avvio dunque disastroso per i molfettesi e a farne le spese è il portiere Picca sostituito dal portiere in seconda De Pinto. La Promove si sveglia solo a metà della prima frazione di gioco quando una doppietta di Azzollini sembra riaprire la gara. Ma è solo un’illusione, perché la Roller ristabilisce subito le distanze con altre due reti chiudendo così il primo tempo in vantaggio per 6 a 2. La ripresa è più combattuta ma la squadra orogranata è più in palla e dilaga nel finale con Casarotto e Topdjian che aumentano il loro score personale siglando complessivamente tre reti a testa. Tra i biancorossi unico acuto della ripresa ancora ad opera di Mirko Azzollini che sigla così la sua tripletta personale. La gara termina 11 a 3 per la squadra bassanese che con questa vittoria si porta più lontana dalla zona calda della classifica. Gara sottotono per i molfettesi in cui l’unica sufficienza la merita Azzollini che oltre ad aver siglato tre reti, tiene costantemente impegnato il portiere ospite per tutto l’arco della gara. Dunque, la ventiduesima sconfitta sancisce per l’Hockey Club Molfetta una retrocessione amara che giunge al culmine di una stagione tribolata fin da prima dell’inizio del campionato : casse societarie povere, imprenditori nostrani assenti, autorità cittadine più propense ad interessarsi ad altri sport ed un palazzetto semideserto non potevano che convergere verso un’unica meta, la serie A2.

Massimiliano Napoli