Bicicchi difende l'hockey e i suoi tifosi

Dopo la squalifica della pista di Viareggio, il Tirreno aveva fatto un paragone diretto tra il tifo nell'hockey su pista e i fatti violenti di Catania. Il vicepresidente non ci sta: 'Una birra versata in pista non è centra nulla con la violenza. Le nostre regole sono severe, ma intorno al nostro sport non c'è violenza'

Scritto da Redazione - Pubblicato il 06/03/2007 - Ultima modifica
Quando il Tirreno, testata molto diffusa in toscana, ha sbattuto l'hockey su pista in prima pagina prendendo a pretesto la squalifica della pista di Viareggio come ennesimo esempio di violenza dello sport, il vicepresidente federale Claudio Bicicchi, viareggino, non ci ha visto più.
E così ha preso carta e penna e ha scritto al Tirreno per raccontare i motivi reali che hanno portato alla squalifica della pista (discussione molto partecipata anche sul forum di hockeypista.it) e per difendere i tifosi delle piazze più calde d'Italia che stanno dando una mano a riportare l'hockey ai livelli di attenzione e di spettacolo che merita.
Riportiamo per intero la lettera di Bicicchi.

"Egregio Direttore,
La ringrazio per lo spazio che il Suo giornale dedica, nelle cronache locali, al nostro sport. Mi permetta, però, di fare un appunto per l’articolo finito in prima pagina e nella pagina nazionale dello sport di giovedì primo marzo, riguardante la squalifica della pista del CGC Viareggio.
L’autore del suddetto articolo ha voluto paragonare il “fattaccio” ai tristi episodi che accadono ormai negli altri sport.
Vorrei invitarla ad assistere ad una partita di hockey: potrebbe così osservare l’essenza del nostro sport e il comportamento dei nostri tifosi. L’hockey è uno sport che si gioca a stretto contatto con il pubblico ed i nostri “ULTRAS” si trovano, in alcuni casi, ad una distanza di 50 cm dai giocatori: se volessero, potrebbero colpire sia loro sia gli arbitri, restando tranquillamente seduti. Assistendo ad una partita, invece, vedrebbe le famiglie che portano i propri figli al Palasport o le vivaci coreografie che gli “ULTRAS” – in questo caso viareggini – preparano sulle tribune, accompagnandole con i canti del nostro splendido carnevale.
Nello stesso modo si comportano gli “ULTRAS” di Bassano, di Lodi, di Novara, di Valdagno, di Breganze, di Follonica, di Giovinazzo. Grazie al brillante lavoro che i Presidenti delle nostre Società hanno compiuto in collaborazione con i propri supporter, il grande pubblico è tornato a gremire i Palasport di tutta Italia.
Mi rattrista profondamente che Lei paragoni il lancio di un po’ di birra sulla pista da gioco ad atti criminosi che succedono in altri sport. Lei ed il Suo cronista, forse, non sapevate che quella sera a Viareggio, a pochi passi dal Palasport, si consumava una delle più importanti feste di carnevale; in tal caso, avreste potuto dedurre che tale “delinquente” altro non era che un ragazzo, forse un po’ troppo alticcio, che guardava la partita dietro la porta avversaria, e in un momento di euforia, per rispondere ad una parolaccia del portiere antagonista che si era innervosito, ha lanciato in pista quello che restava di un bicchiere di birra.
Logicamente l’arbitro, avendo interrotto momentaneamente la partita per asciugare quella poca birra caduta in pista, è stato costretto a scrivere sul referto di gara l’accaduto. Il CGC aveva la pista diffidata per un’altra intemperanza del pubblico ed il Giudice Sportivo, come da regolamento, ha stabilito una giornata di squalifica della pista. Nessun altro sport, per irregolarità di questo tipo, si comporta così severamente come la nostra Giustizia Sportiva.
Il Presidente Palagi, come altri Presidenti, si lamentano del fatto che ci sono arbitri che scrivono tutto quello che vedono, ed altri che, pur vedendo, non scrivono per non penalizzare le Società, mettendo così in cattiva luce i colleghi che fanno il loro dovere.
Purtroppo debbo ammettere che i Presidenti hanno ragione nell’affermare ciò, e dalle prossime partite invieremo, come Federazione, un numero maggiore di ispettori “non palesi” per controllare più assiduamente l’operato degli arbitri: chi non applicherà in modo uniforme il regolamento sarà sospeso dall’attività nazionale ed internazionale
Egregio Direttore, sono particolarmente rammaricato poiché ritenevo che la severità con cui la nostra Giustizia Sportiva ha penalizzato la Società del CGC Viareggio fosse presa come esempio di una Federazione che, per prevenire atti di violenza, sanziona con fermezza episodi che in altri sport non sono nemmeno presi in considerazione.
Mi consenta Direttore, ma il nostro sport non ha bisogno di finire sulle prime pagine dei giornali solo per questi fatti. Sarebbe molto più gratificante che quotidiani come il Suo, che in alcune città aumentano le vendite anche grazie al nostro sport, pubblicassero in prima pagina la foto del “Follonica”, vincitore della Coppa Campioni 2006.
Non me ne voglia, ma cerchi di documentarsi in modo più approfondito, prima di associare i nostri supporter a dei delinquenti accaniti. O almeno, che a farlo, sia colui che redige l’articolo.
Con la speranza che Lei ed il Suo cronista porgiate le scuse a quei supporter che sono stati paragonati ai criminali di Catania, La prego di non occuparsi più dei nostri “ULTRAS”, intesi come quelli di tutta Italia, dei quali, almeno fino ad oggi, possiamo essere veramente fieri.
Per il futuro, se vorrà notizie certe e veritiere sul nostro sport, può scrivermi o telefonarmi per avere da fonte sicura tutte le informazioni necessarie".

Claudio Bicicchi
Vice Presidente FIHP
© hockeypista.it
Tutti i contenuti originali di hockeypista.it sono tutelati dalla licenza Creative Commons e sono utilizzabili e distribuibili liberamente alle condizioni esplicitate in questa pagina.
I contenuti di autori terzi sono tutelati dal rispettivo diritto d'autore e sono utilizzabili e distribuibili solo previa autorizzazione dell'autore stesso.