Doveva essere una tranquilla giornata di Champions League con le cose già decise e accettate da tutti. Il Follonica è fuori, il Bassano in finale, secondo dietro al Porto. Nel derby italiano meglio non correre rischi e soprattutto non prendere inutili cartellini rossi.
Così Bresciani rinuncia a Cunegatti e manda tra i pali Giovanni Fontana che nei primi due tiri si becca altrettanti gol da Ale Michielon e Ale Bertolucci. 191 secondi appena e la maledizione del Capannino (3 sconfitte e un pareggio inutile per il Bassano) è già servita. Invece succede che la tranquillità e i nervi rilassati del Bassano fanno il miracolo. Fontana si riprende e comincia a parare come Cunegatti, la squadra inizia a girare , Orlandi, Pereira e Rigo mandano le squadre negli spogliatoi con il risultato rovesciato 2-3 per il Bassano.
Avevamo detto alla vigilia che non ci sarebbero stati regali e il Follonica conferma questa sensazione nella ripresa con Sergio Silva che pareggia e Enrico Mariotti che rimette i maremmani avanti; il tutto in due minuti scarsi poco prima di metà ripresa. Il Follonica, già che c'è, prova ad irretire i giocatori del Bassano che ovviamente non ci cascano e nel finale rompono il tabù. Orlandi fa pari al 20' e un minuto dopo tocca a capitan rigo l'onore di segnare la rete del successo.
Intanto a Reus il Porto va sotto per 3-1 e le semifinali di Champions cambiano: il Bassano ha vinto il girone e troverà il Vic (sconfitto a Prato nell'ultimo turno per 4-2), mentre l'altra semifinale sarà Barcellona-Porto, con tati saluti ai catalani e ai portoghesi.
Disco rosso, invece, per il Novara in coppa Cers. Il Candelaria passa anche al Dal Lago e la squadra portoghese, ripescata nelle coppe dopo il ritiro del Benfica e al suo esordio sul palcoscenico europe, si trova catapultata in una incredibile finale contro gli spagnoli del Vilanova.
Gli azzurri di Crudeli pagano la panchina corta e due clamorose sviste difensive nella ripresa. Il primo tempo, infatti, ha visto il Novara chiudere in doppio vantaggio (3-1) e lasciare spazio alle speranze di un pubblico tornato numeroso sulle tribune.
Nella ripresa, invece, gli errori di Motaran e Crudeli hanno consentito al Candelaria di agguantare il pareggio, trasformato in clamorosa vittoria all'ultimo istante di gioco con un gol in contropiede.
Peccato per il Novara che avrebbe certamente meritato la finale, anche a coronamento di una lunga e certosina opera di ricostruzione del mito che il club piemontese incarna nell'hockey e nello sport italiano.
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