A Salerno si consuma la disfatta del Molfetta

La squadra di Poli si scioglie sulla pista di Salerno e fa registrare la peggiore prestazione stagionale nella partita che ne doveva segnare il rilancio. Nella squadra pugliese non funziona quasi niente ed ora la situazione diventa davvero molto difficile con la salvezza sempre più lontana,

Scritto da - Pubblicato il 29/10/2006 - Ultima modifica
Campolongo Hosp Salerno 1984 : Festa, Santeramo, Albesa, Laforgia, Lombino, Enriquez, Diconcilio, Biancardi, Chiaramonte, Rotolo. All. Giudice.
Promove Molfetta : Persia, Agrimi, Azzollini, De Robertis, Lezoche, Piscitelli, Spadavecchia, Vivileccha, Picca, Squeo. All. Poli.

Un mezzo passo in avanti (martedì contro il Breganze) fanno strada a due indietro del Molfetta, che torna da Salerno con le ossa rotte e con una pesante umiliazione sotto tutti i punti di vista, sia del gioco che del risultato. Il 13 a 1 è la chiara immagine del divario abissale tra le due formazioni oggi, soprattutto per colpa dei molfettese, irriconoscibili e solo lontani parenti dei leoni visti in tutta la passata stagione: non c’entra l’assenza di Turturro, non c’entra una precaria condizione fisica, i ragazzi allenati da Michele Poli hanno lasciato negli spogliatoi grinta, carattere e volontà di vincere.
Basta tornare indietro con la memoria di qualche mese per ricordare il doppio confronto con il Salerno, che chiudeva la scorsa stagione, valevole per i play-off: le due sconfitte per 3 a 1 e 3 a 2 furono subite contro un Roller Salerno ancora più forte di oggi, avendo dovuto salutare nel mercato Mastropierro, Gaidao e Oviedo.
Il match si presentava come un primo spareggio salvezza, vista la partenza difficile dei campani fermi ad un solo punto in classifica; invece l’inizio del match mette subito in evidenza una differenza sostanziale tra le due compagini. A prendere per mano i compagni ci pensa il giocatore più fantasioso, Sergio Festa che nel giro di 7 minuti mette a segno un poker d’oro che annichilisce il gioco del Molfetta. Primo gol d’autore con un dribbling e conclusione sul secondo palo imprendibile per Picca. Le altre reti, invece, mostrano una difesa molfettese in ferie con Picca, in una giornata storta, incapace di controllare il furetto originario di Matera.
La rete di Albesa al 22’ minuto subisce subito la risposta del Molfetta capace di andare in rete solo dal dischetto con la realizzazione perfetta di Piscitelli. Primo tempo che si chiude sul 5 a 1 per gli ospiti; nella ripresa il Molfetta parte discretamente con un gioco più arioso e un possesso palla maggiore andando al tiro con Spadavecchia che colpisce un palo e tre rigori falliti nel giro di 30 secondi con Agrimi, Lezoche e Spadavecchia. Il Salerno decide di accelerare e inevitabilmente il Molfetta paga l’assente condizione fisica subendo una goleada umiliante anche perché subita da una formazione nettamente alla portata del Molfetta, almeno in condizioni normali. Vanno in gol ancora Festa, Di Concilio, Albesa, due volte Lombino e tre La Forgia.
Match concluso con la festa dei padroni di casa e i relativi problemi che il Molfetta si porta con sé nel pullman del ritorno. Questa settimana qualcosa dovrà succedere anche perché la formazione bianco-rossa sembra incapace di esprimere un gioco convincente e soprattutto determinato; i giocatori appaiono sin troppo nervosi pagando un diverso passo rispetto agli avversari soprattutto su piste larghe come quella del Palatulimieri. Poli sembra incapace di trasmettere grinta e determinazione oltre ad aggiungere un lavoro nullo fatto nel precampionato che per forza di cose, adesso si sta notando in pista. Settimana di riflessioni e di notti insonni in casa Molfetta perché qualcosa dovrà pure cambiare; altrimenti il campionato diventerà un lungo calvario. Ed è un peccato vista la qualità dei nostri ragazzi di certo non inferiori al Salerno e al Breganze visti in questa settimana.

LE PAGELLE
Promove Molfetta: 4.
Nessuno escluso. Partita disarmante, gioco inesistente, idee confuse; il Molfetta è allo sbando. Pensare di andare avanti così non è possibile da immaginare. Giocarsi una chanche nel massimo campionato nazionale è un peccato mortale incomprensibile. FANTASMI.

Adriano Nappi
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