Ora c'è anche Gomez e il Valdagno fa sogni ambiziosi

«Scusatemi se avevo poca voglia di parlare – così ha esordito Gomez - ma ero stanco da morire».
Lunedì in tarda mattinata la consegna dei materiali ed un volto molto più disteso, pronto al primo fuoco di fila di domande. In Argentina l’attività hockeystica nell'anno è senza soste, Gonzalo aveva giocato fino a giovedì con i compagni della celebrata Olympia San Juan.
- Come s’è chiusa questa annata con l’Olympia?
«Siamo arrivati terzi nel campionato “Local” e secondi nella “Liga”. L’anno scorso invece s’era vinto tutto il disponibile. Nell’Olympia quest’anno ci sono molti giovani, il club vuole tornare in alto».
- Nella passata stagione ha debuttato in Italia, arrivando a gennaio nel Roller Novara...
«Personalmente ho un buon ricordo. A Novara sono stato trattato bene, non mi è mancato niente».
- Com’è nato l’approccio con Valdagno?
«Me ne aveva accennato Nicolia che era stato contattato per primo. Gli ho risposto che non avevo nessun problema a venire a Valdagno. Fra l’altro mi aveva parlato bene dell’ambiente, era già contento. Sarebbe stato duro lasciare l’Argentina ed essere qui da solo».
- Le sue prime notizie su Valdagno?
«Mi ha fatto piacere sentire che ci sono tanti tifosi molto caldi e che qui si vive di hockey».
- Tra campionato e Coppa Cers ci sono anche le ambizioni in crescita della società...
«Io e Carlos siamo qui per soddisfarle. Assieme a una squadra con giocatori di qualità. Tutti insieme vogliamo andare in alto e regalare tante soddisfazioni ai meravigliosi supporter biancocelesti».