Intervista a Michele Poli, confermato allenatore del Molfetta

Una promozione incredibile, indelebile e impossibile da dimenticare. Michele Poli si presenta al via del prossimo campionato con un biglietto da visita da brividi ma anche con la consapevolezza di andare incontro ad una sfida molto difficile: la salvezza in A1.

Scritto da Hockey Molfetta - Pubblicato il 01/08/2006 - Ultima modifica
Grande personaggio: umile, grintoso, ottimista e sempre disponibile; così il mister dell'Hockey Club Molfetta si è presentatao ai nostri microfoni rinfrancato dalle notizie positive sull'iscrizione del suo club di appartenenza.

Salve mister della promozione. Pochi giorni fa quali erano i pensieri che correvano nella sua mente? Paura di non farcela o ottimismo puro e completo?
Non ti nascondo che da giovanissimo ero meno combattivo e meno ottimista di ora , è vero anche che la paura di non riuscire a disputare la serie A1 mi ha sfiorato.
Questo fa parte della mia formazione culturale , ottimismo sempre, ma con obiettivi realistici.
Purtroppo, la notizia che il Molfetta ha grossi problemi economici è venuta fuori circa una decina di giorni prima della scadenza dell’ iscrizione alla Lega hockey pista; questo ha letteralmente spiazzato un po' tutti anche perchè trovare uno sponsor in così pochi giorni è un obiettivo difficilissimo.
Comunque mi sono fatto forza con gli stessi pensieri che mi hanno accompagnato nell'ultima frazione del campionato scorso, in particolare ricordo spesso quei momenti della gara contro il Sarzana quando battevo la mano sul pannello di metallo della balaustra e cantavo ai ragazzi “.....non mollare mai, non mollare mai, non mollare mai dai che ce la fai”.

Ha vissuto sicuramente un'estate pazza, ricca di tante circostanze che cambiavano scenari e prospettive. Mai pensato di mollare tutto e di provare nuove esperienze?
Sicuramente non è un buon momento, davvero un'estate un po' pazza. Se devo essere sincero, devo ammetto che in quei pochi momenti di sconforto ho pensato di passare ad altro sport e allenare il calcio a cinque.
Mi sembrava quasi una cosa organizzata dal destino, qualche settimana prima che il Presidente Fiorentini mi comunicasse la notizia della crisi, ero stato avvicinato da un mio amico allenatore di calcio a cinque desideroso di ricevere dei consigli tattici.

Anche se non residente nella nostra città, Lei ormai è un molfettese d'adozione. Cosa ne pensa delle difficoltà che la società ha avuto nella ricerca di sponsor e aiuti istituzionali?
Avrei voluto dribblare questa domanda, per il momento faccio il tecnico e in questi giorni mi sono un po' improvvisato dirigente per cercar di dare una mano a questa società nella ricerca di qualche aiuto.
Sicuramente I motivi delle difficoltà incontrate dalla società vanno discussi all'interno del gruppo , pianificando meglio il futuro.
Per quanto riguarda lo sport in generale, le realtà sportive rispecchiano l'andamento e lo sviluppo economico del territorio. Molfetta certamente è una realtà politico economica positiva del Nord Barese, sicuramente può paragonarsi a grandi centri come Barletta o Andria, ma dal punto di vista sportivo siamo nettamente inferiori, è un gap che la città deve colmare. Questo può avvenire se vengono coinvolti dirigenti imprenditori e collaboratori con spirito imprenditoriale.

Un nuovo anno ricco di motivazioni speciali da vivere con un gruppo che ha sempre mostrato grande attaccamento a Lei e a questi colori sociali?
Certo, questo è un anno speciale: è l'anniversario del mio ventennio passato con l'Hc. Molfetta.
Nel 1986, infatti, grazie alle scelte di Francesco Frasca mi fu affidato l'incarico di allenare il settore giovanile di hockey pista e pattinaggio corsa, eravamo gli ultimi della classe , in pochi anni siamo cresciuti e per un arco di tempo siamo stati il settore giovanile più forte d'Italia, con numerosi titoli giovanili acquisiti come due coppe di Lega vinte e le numerose maglie azzurre indossate dai nostri atleti (Uva, Spadavecchia, Cirilli, Mastropasqua, Agrimi, Di Lernia, Lezoche, Mastropierro,Squeo, Sinisi, Marzella), ed è frutto di quel lavoro se in questi giorni a Monza un Molfettese sta onorando la maglia azzurra in un torneo continentale e cosa ancora più importante il Molfetta è in serie A1.

E' il momento anche dei ringraziamenti e degli elogi per molti collaboratori che lavorano nel buio? Invece ha da togliersi qualche sassolino dalla scarpe dopo le tante critiche e le cattiverie gratuite che sono piovute sulla società?
Sicuramente in questo momento la prima persona a cui penso è il Presidente, se non sbaglio è da 13 anni interrottamente alla guida della società, sfido chiunque a riuscirci, spero per il bene di tutti che abbia riacquistato l’entusiasmo necessario che lo aiuti a scrivere un altro capitolo di storia sportiva della città.
Siamo l’unica realtà cittadina che disputerà un campionato nazionale di massima serie e non è cosa da poco. Come non posso esimermi da elogiare e ringraziare il vice Presidente Cosimo De Ceglie, Leonardo Boccassini, Michele Gadaleta, Vincenzo De Robertis, Pinuccio De Ruvo e Giuseppe Turturro.
Sassolini nelle scarpe, almeno d’estate non ne ho, amo usare i sandali.

Quali sono le differenze maggiori tra A1 e A2 e dove il Molfetta dovrà compiere i maggiori passi avanti per competere ad alti livelli? L'obiettivo salvezza con quali squadre è da condividere?
Sostanzialmente sono le ore di lavoro in pista le maggiori differenze che ci renderanno difficile la competizione contro gli atleti della massima serie; gli avversari dedicano alla loro preparazione molto più tempo e per di più tutte le squadre che incontreremo si sono rinforzate con atleti stranieri di grande livello tecnico. Quindi il maggior lavoro sarebbe la medicina giusta.
Le avversarie che si giocheranno la salvezza ? Se lo sapessi , non lo svelerei a nessuno.

A Molfetta non si è avuto il tempo di parlare di mercato? La rosa dell'anno scorso sembra valida sotto il profilo tecnico ma con qualche limite fisico? Che ne pensa?
Mercato? Certo, abbiamo acquistato una punta di sfondamento: il Dott. Nunzio Fiorentini.
La rosa è sufficientemente abile come tecnica individuale, squadra di grandi pattinatori con grandi limiti fisici.
Penso che avremmo dovuto allenarci in giugno e luglio per cercare di ridurre almeno il gap tecnico che ci divide dalla massima serie.
Il nostro è uno sport dove la componente tecnica ha priorità sulle altre, affinando la tecnica individuale avremmo più chance di impattare in risultati ecclatanti.

Si ricomincia quindi; con che spirito? Sicuramente con ancora negli occhi e nel cuore quel 1' Aprile che sembra tanto lontano ma che in realtà è storia di pochi mesi fa.
Il mio spirito è quello di sempre, divertirmi e far divertire i miei ragazzi , soprattutto a divertirsi deve essere il pubblico.
Se con il nostro gioco divertiremo il pubblico, questo ci seguirà, anche se i risultati non saranno sempre positivi come quelli della stagione scorsa.

Grazie di cuore e come sempre Forza Molfetta


Adriano Nappi
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