Intervista a Roberto Citterio, neo allenatore del Seregno
Dopo lultima e travagliata stagione, il Seregno aveva bisogno di un allenatore con gli attributi per ripartire. E nessuno meglio di Roberto Citterio, monzese classe 1961, aveva le caratteristiche per rispondere a questo identikit. La conferenza stampa di giovedì scorso ha costituito loccasione per fare, con il successore di Cascella e Molteni, il punto della situazione.
Scritto da Redazione
- Pubblicato il 11/07/2006 - Ultima modifica
Gli arrivi di Di Vera, Salinas e Marchini vi pongono indubbiamente tra le favorite del torneo, ma limpressione è quella che manchi un difensore da affiancare a Cascella: che ne pensa?
«Sulla carta ha ragione. Lunico difensore di ruolo di cui dispongo allo stato attuale è infatti proprio Cascella, ma per come intendo io il gioco della fase difensiva si devono occupare tutti i cinque atleti in pista, mentre lattacco è affidato ai quattro esterni. Forse, più che un uomo per infoltire la retroguardia, ci servirebbe un elemento in grado di andare a rete dalla linea mediana. Purtroppo però, considerato il periodo economico che stiamo attraversando, non posso pretendere che la società, che ha già fatto moltissimo ed alla quale va la mia riconoscenza, torni sul mercato nellimmediato per colmare la lacuna: anche perché un mediocre di oggi guadagna in proporzione più di Marzella allepoca. La dirigenza ha tuttavia preso limpegno di guardarsi attorno a gennaio, se ve ne sarà lesigenza. Va da sé, comunque, che a parte il Follonica ormai nemmeno nella massima serie vi sono formazioni che allineano cinque o sei giocatori pronti per ben figurare. Io potrò contare sul già citato Cascella che è appunto un difensore puro, Videla che è un rapinatore da area di rigore, Salinas che è un giocatore di raccordo e che potenzialmente in serie A/2 può fare la differenza, Marchini e Di Vera che possono giostrare indifferentemente davanti e dietro. A loro vanno aggiunti Maiocchi e Grassi, che avranno lo spazio di cui necessitano per crescere, così come Dorelli, di cui in molti mi hanno parlato bene. Sarà lui la riserva di Brenna».
- Chi lavorerà con lei nello staff tecnico?
«Avrò il supporto di Alessandro Della Torre come preparatore atletico e Giuseppe Molteni come preparatore dei portieri, senza dimenticare il direttore sportivo Paolo Carraro».
- Come spera di essere accolto dai tifosi seregnesi, di cui ai tempi della sua militanza nellAmatori Lodi non era certo un beniamino?
«Beh, quando giocavo a Lodi non avevo interesse nel coltivare amicizie qui. Ora è differente: vivrò questa nuova avventura con lambizione di fare bene e con la consapevolezza che Seregno sia stata e sia una piazza importante per lhockey italiano. Il mio desiderio è di vedere il palazzetto stracolmo, ma sono consapevole che dipenda prima di tutto da noi e dai risultati. Anche per questo ho voluto solo gente motivata con me».
- In molti ritengono che, dopo il ripescaggio dellAmatori Lodi, la strada per voi sia meno irta di difficoltà: concorda?
«Francamente non ho dato peso alla cosa. LAmatori Lodi è per me il passato, ora voglio guardare al futuro. Dovremo misurarci con compagini come Castiglione, Giovinazzo, Amatori Reggio Emilia e Forte dei Marmi: non sarà facile, specie perché in serie A/2 i nomi non bastano per emergere».
Paolo Colzani
Il cittadino-Seregno
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