Intervista a Michele Poli, artefice del miracolo Molfetta

Se per caso passate dal palazzetto Don Sturzo sentirete ancora l’eco che da sabato al suono della sirena ancora non ha finito il suo effetto. La gioia e la commozione ha dipinto il volto di molti protagonisti di una pagina stupenda dello sport regionale. Uno su tutti, il condottiero dei gladiatori molfettesi: il mister Michele Poli.

Scritto da - Pubblicato il 06/04/2006 - Ultima modifica
Salve mister e auguri per un traguardo da brividi.
Non mi son mai piaciute le cose facili, comunque grazie.

Quanti anni di vita ha perso sabato sera con il Molfetta in vantaggio e i risultati che facevano cambiare molto frequentemente l’umore in casa Promove?
Assolutamente, mi sento ringiovanito. Piuttosto mi son divertito a pensare a tutti quei detrattori e pessimisti che nelle ultime giornate hanno provato a destabilizzare mentalmente un gruppo, che invece s’è dimostrato molto compatto.

Lei è stato sempre convinto di potercela fare anche nelle ultime domeniche in cui la squadra mostrava i primi segni di stanchezza: da dove derivava questa sicurezza nel risultato finale?
Questa mia convinzione veniva generata da un pensiero che ho imparato quando studiavo con la Scuola dello Sport e cioè: La fortuna arriva quando una buona preparazione si unisce ad una buona occasione.
Difatti la nostra fortuna è arrivata perché non abbiamo mai smesso di lavorare e prepararci , anche dopo le botte di Castiglione e il gol subito a 25 secondi dalla fine della gara che poteva compromettere e rendere più difficile il salto di categoria. Ho continuato a crederci e ho trasferito questa mia convinzione ai ragazzi.
Se la nostra preparazione ed abilità nel battere il Sarzana per 7 gol di scarto (non era certo un’impresa facile con gli avversari che volevano i play off) non avesse incontrato la situazione favorevole di Thiene, si sarebbe vanificata per noi la situazione fortunata.
Poi è chiaro che ogni grande impresa è nel sogno a occhi aperti di qualcuno, se a questo gli aggiungi delle sensazioni che accompagnano chi vuole raggiungere certi traguardi, ne deriva una sicurezza interiore che ti spinge al risultato e a pensare sempre che la tua ferma intenzione di riuscire è più importante di qualsiasi altra cosa.


Per giungere a risultati di tale spessore c’è bisogno di un lavoro di gruppo con molta gente che spesso rimane nell’ombra ma che ricopre per l’intera stagione un ruolo molto importante. A chi si sente oggi di rivolgere i ringraziamenti più sinceri?
E’ vero per raggiungere certi traguardi hai bisogno di gente che lavora nell’ombra, sia tra gli atleti che tra i dirigenti. Devo ringraziare il preparatore atletico Pasquale De candia. Devo ringraziare atleti come luigi Boccassini, Cristiano Agrimi, Dario Lo basso, Squeo Nicolò, Murizio Sinfisi, Matteo Turturro, Luigi Mastandrea, Gianluca Scivetti e Sergio De bari. Nelle gare ufficiali sono rimasti a disposizione senza scalciare o creare polveroni, quando chiamati ad agire hanno dato un grandissimo contributo onorando la maglia biancorossa, oltre ad aver dato negli allenamenti quella vitalità che serve per rendere più allettante il lavoro in pista.
Grazie anche agli uomini come Leonardo, Michele Gadaleta, Vincenzo de Robertis, il nostro vice presidente Cosimo De Ceglie ,Giuseppe De Ruvo e il Sig. Turturro. Ringrazio gli ultrà capeggiati da Vito Sallustio ( mi dissero di fare attenzione in quanto gli altri sport non lo volevano perché poco fortunato, io rispondo : Vito porta sfiga... agli avversari). Per ultimo ma non per importanza il Presidente Nunzio Fiorentini, mai come quest’anno ha lavorato nell’ombra, per far quadrare il bilancio della società. A questi uomini i ringraziamenti elevati al cubo.


I numeri parlano chiaro: 136 gol fatti a riprova di un attacco sensazionale, ma anche 93 gol subiti.
Sicuramente hanno funzionato gli schemi offensivi, forse c’è qualcosa da registrare in fase difensiva anche in vista della prossima stagione?
In effetti il primo grosso problema all’inizio della stagione era sistemare l’assetto difensivo.
Vi erano dei movimenti difensivi errati che andavano corretti immediatamente, abbiamo migliorato, ma dobbiamo crescere ancora tanto.


A proposito del nuovo anno: quali sono i progetti della società in sede di campagna acquisti.
Augurandoci una sua riconferma, i dieci gladiatori hanno le carte in regola per poter disputare una stagione di livello nel massimo campionato?
Questa è una bella domanda, bisognerebbe sapere con esattezza i programmi della società, sicuramente il tutto sarà dettato dall’aspetto economico. Posso dire la mia fantasticando un po’.
A Michele Poli farebbe piacere avviare un programma quinquennale che porti la società in Europa..
I dieci gladiatori sono pronti per disputare una stagione nel massimo campionato, a condizione che la società dia all’allenatore e agli atleti la possibilità di allenarsi a partire già dal mese di giugno, interrompendo solo 15 gg in agosto.
Questo è un cambiamento che va preteso e gradatamente raggiunto.
Per quanto riguarda la campagna acquisti la mia risposta è: Che cos’è……?
Sabato iniziano i play-off scudetto con la suggestiva doppia sfida al Salerno; sicuramente sarà un’occasione per festeggiare anche se con un occhio al confronto da non disdegnare assolutamente.
Anche perché non sarebbe male continuare a sognare!
Giusto, come primo obiettivo, è un’occasione per festeggiare, secondo obiettivo sarà per me un test per verificare le potenzialità della squadra di giocare un campionato di qualità superiore.
E perché no di sognare di affrontare il Bassano di Eros Merlo, un Presidente che stimo


In chiusura, facendo un bilancio della stagione la formazione ha denotato la conferma ad alti livelli di molti senatori e l’exploit di giovani terribili di belle speranze (vedi Lezoche che ritirerà in Lega la stecca d’oro come migliore bomber stagionale). Un suo commento ad un’annata che crediamo difficilmente dimenticherà.
In chiusura, mi sento solo di dire questo:Nella corsa alla qualità non esiste traguardo.
Festeggiamo sabato il salto di categoria, ma mettiamolo subito nel cassetto, i veri campioni una volta raggiunta la vittoria, se la lasciano dietro, preparandosi per la nuova che dovrà guadagnare.
A Lezoche faccio i miei auguri per la stecca d’oro, con il monito di restare con i piedi per terra e di continuare umilmente così come ha fatto in questa stagione.
Ormai la gag dove applaude la sua stecca è un tratto immutabile del suo personaggio che sembra incarnare in uno i tre comici Aldo, Giovanni e Giacomo.
In bocca al lupo a Onofrio Sapadavecchia un leader dalle poche parole, un atleta che allenato da tale diventerebbe uno dei migliori giocatori in Italia.
In bocca al lupo ad Antonio Turturro ( sicuramente l’uomo che più sperava nella promozione).
Daniele Persia, grazie per quello che ha fatto e per aver scelto Molfetta.
Grazie a Mirco Azzollini per le sue scorribande tra le difese avversarie, con il consiglio che a volte è meglio avere l’uovo oggi che la gallina domani.
Grazie al Capitano Corrado De Robertis, il vero geometra della squadra; ogni suo movimento apre soluzioni al gioco dei suoi compagni, sopprattuto quando è senza palla. I suoi gol non sono tanti ma pesanti.
Grazie ai due portieronio Luca e Gaetano. Sarà dura l’anno prossimo decidere chi far giocare, ma di certo giocherà il migliore.
Grazie al prepaaratore dei portieri Sergio Lezoche.
E come una ciliegina sulla torta, grazie ad Adriano Nappi, il più giovane Addetto Stampa nella storia dell’H.C. Molfetta e forse il più giovane giornalista di Hockey Pista (sito nazionale di Hockey).
Con i suoi articoli ha dato tranquillità alla squadra, creando un’atmosfera gioiosa che ti stimola a far meglio o al massimo a ripetersi nelle buone prestazioni.
Un grazie alla mia Famiglia, per aver accettato di dividermi con Voi.
Un grazie finale a questo sport, da amare punto e basta!


E noi diciamo grazier e a te per averci regalato mille soddisfazioni dimostrando che per raggiungere grandi traguardi non srvono manie di protagonismo ma tanta umitltà e un cuore grande così.

a cura di Adriano Nappi.
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