Seregno, una stagione con più ombre che luci

E' suonato il momento del rompete le righe per un Seregno che ambiva ad un campionato meno anonimo di quello disputato e che a settembre provetteva una stagione molto più ambiziosa. Da Cascella, Folli e Maiocchi le note più positive.

Scritto da - Pubblicato il 06/04/2006 - Ultima modifica
Con la ininfluente sconfitta casalinga per mano del Villa Oro Modena, per il Seregno c’è stato il “rompete le righe”, che giunge al termine di una stagione da cui ci si aspettava di più. Ma l’avvio stentato, la preparazione frammentaria, le incomprensioni con Livio Parasuco, la difficile transizione, la mancanza di quel cinismo sportivo necessario per chiudere le situazioni di vantaggio hanno concorso a doversi accontentare di un sospiro di sollievo per la vittoria del Roller Bassano sul Montebello.
Nel bilancio conclusivo della stagione è comunque certamente più gratificante sottolineare le luci piuttosto che le ombre (che, per altro, non sono mancate ed il cui superamento è il primo obiettivo da perseguire in vista della prossima stagione). E, con la convinzione di non offendere nessuno, le luci da ricordare sono soprattutto tre. Innanzi tutto lo spirito di servizio di Giacomo Cascella che, nel pieno dell’emergenza di metà stagione, ha accettato il non facile ruolo di allenatore-giocatore, un ruolo difficile ma condotto con innegabile abnegazione. Poi il recupero al grande hockey di Alessandro Folli, giunto scarico dall’esperienza lodigiana e in pochi mesi ritornato ad essere l’elemento che può fare la differenza: l’auspicio è che di questo recupero possa giovarsi il Seregno e non l’Amatori Lodi, proprietario del cartellino dell’atleta. Da ultimo, ma non meno importante, il salto di qualità di Marco Maiocchi, che ha dimostrato di avere la grinta e la qualità per potersi ritagliare uno spazio nel mondo dell’hockey.
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