Lodi espugna il PalaForte e festeggia
il secondo scudetto dopo 36 anni di attesa

Ci sono voluti 18 rigori per rompere l'equilibrio perfetto tra Forte dei Marmi e Lodi e assegnare il titolo 2016/17. I campioni uscenti hanno fallito per quattro volte il colpo del KO e sono stati puniti dal gol di Illuzzi e dalle parate di Català.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 21/06/2017 - 11:12 - Ultima modifica 21/06/2017 - 11:13

Il Lodi, vincitore dello scudetto 2016-2017.

Foto Gabriele Baldi

La notte più corta dell'anno diventa la notte più lunga di Lodi. Una festa attesa 36 anni, sfiorata lo scorso anno in gara-4 e diventata realtà ieri sera quando Català ha parato il rigore di De Oro dopo che Illuzzi aveva battuto Gnata alla nona serie di rigori.
Gara-5 non è stata una partita memorabile: poche finali lo sono. Difese attente più che attacchi funanbolici perchè quando ti giochi tutta la stagione in 50' non c'è da fare troppo i brillanti. Il botta e risposta del primo tempo tra Torner e Verona lasciava presagire quello che non è stato: una partita ricca di gol. La sciabolata dello spagnolo e la punizione velenosa dell'ex di turno resteranno gli unici gol su azione della serata, ma non le uniche emozioni.
Le squadre in pista si alternano anche nel controllo del gioco: quando il Forte dei Marmi sembra prendere il sopravvento, il Lodi ribalta le cose e dà l'impressione di poter scappare via. Paradossalmente, sono proprio le occasioni non sfruttate dal dischetto dai lombardi a tenere viva la partita. Gnata ferma lo specialista Cocco su tiro diretto nel primo tempo, Illuzi si fa parare un rigore nella ripresa e poi sbaglia una facile ribattuta.
Le occasioni non mancano nè da una parte nè dall'altra. Torner e Romero sono una costante spina nel fianco dell'ottima difesa lombarda, mentre dall'altra parte brillano Ambrosio e Cocco che fanno gongolare mister Mariotti in tribuna, almeno fino all'infortunio muscolare che manda KO Pagnini, altro azzurro caro al CT della nazionale.
Nessuno segna e si va ai supplementari: 10' che più bloccati non si può anche in virtù dei 9 falli per squadra che non lasciano troppo spazio a iniziative velleitarie. Ci prova di più il Forte dei Marmi, ma Català non si fa superare e si va ai rigori. Nella prima cinquina segnano Platero, Cinquini, Verona e Motaran. Poi il Forte dei Marmi, che tira per secondo, ha quattro match point di fila, ma li sbaglia tutti: Orlandi, Torner, Motaran e ancora Orlandi si fanno parare i tiri-scudetto e, quando Illuzzi segna, la pressione è tutta su De Oro il cui rasoterra si schianta alla base del palo e scatena la festa giallorossa.
Festa che non si limita ai 116 fortunati possessori del biglietto di ingresso a un PalaForte sold out. Anche nel capoluogo lombardo si sciolgono tensioni durate quasi due generazioni e il popolo giallorosso scende in piazza, come succede per gli sport che contano. La festa durerà tutta la notte, che sarà pure la più breve dell'anno, ma a Lodi verrà vissuta per intero. Il pullman della squadra è accolto al casello autostradale, dove arriva alle 3 del mattino, da centinaia di tifosi che "scortano" gli eroi del secondo scudetto fino al PalaCastellotti, dove tanti altri aspettano e festeggiano.
Il Forte dei Marmi cede lo scudetto dopo tre successi di fila e sarà ancora lì a contenderselo con le avversarie il prossimo anno. Il Lodi trionfa bissando "la prima volta" della stagione 1980-81, riportando lo scudetto in Lombardia dopo 21 anni (Roller Monza, 1995-96) e portandolo fuori dalla rotta Toscana-Veneto dopo 15 (Novara 2001-02).
Questa interminabile sfida scudetto è l'ultimo atto di una lunga e intensa stagione che ora lascia lo spazio alle nazionali e che tornerà ad appassionare migliaia di tifosi a fine settembre, quando il 23 e il 24 si giocherà la Final Four di Supercoppa Italiana con Lodi, Forte dei Marmi, Bassano e CGC Viareggio.

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