Consorzio Etruria ad un passo dalla final four

Le reti di Mirko Bertolucci, Alessandro Michielon nel primo tempo e di Enrico Mariotti nella ripresa hanno consegnato alla storia del Follonica un altro importante trionfo internazionale. Il 3-2 sul Porto avvicina i maremmani alla Final Four e complica le cose ai lusitani che ora dovranno fare punti a Bassano per non rischiare una clamorosa eliminazione.

Scritto da Michele Nannini - Pubblicato il 05/02/2006 - Ultima modifica
CONSORZIO ETRURIA FOLLONICA: Silva (Tosi), Alb. Michielon, Bertran, Ale. Michielon, M. Mariotti, E. Mariotti, M. Bertolucci, A. Bertolucci, S. Silva. All. M. Mariotti.
FC PORTO: Bosch (Sousa), Santos, R. Garcia, Figueira, E. Garcia, Ventura, Moreira, J. Silva, Gil. All. Franklim Pais.
ARBITRI: Jordi Vidal e Xavier Galan.
RETI: p.t. al 3’ M. Bertolucci, al 5’ Gil, al 7’ Ale. Michielon; s.t. al 2’30 E. Mariotti, al 5’ Ventura.
NOTE: spettatori 1800, espulsi Ale. Michielon (rosso), Garcia, Ale. Bertolucci, Gil, Figueira (blu).

La legge del Capannino vale anche per i più forti. Compreso il Porto, una delle squadre più complete e talentuose d’Europa, costretta a chinarsi di fronte alla classe, al cuore ed alla forza d’animo degli azzurri che in piena emergenza per mille motivi strappano un prezioso quanto meritato successo per 3-2 ipotecando il passaggio alla final four di Torres Novas. Al termine dell’ennesima battaglia, sportiva più che di nervi anche se a guardare il tabellino dei puniti non sembrerebbe. Ma proprio questa è la chiave di volta principale per leggere l’andamento della partita.
Per capire tante cose di quelle successe in pista bisogna risalire allo scorso dicembre, all’uscita del Barcellona dalla Champions proprio per mano del Follonica, la caduta degli Dei che forse a qualcuno non è andata giù. Tant’è che per Follonica-Porto si presentano due arbitri spagnoli, e qui può anche andare bene, accompagnati da un delegato di campo portoghese. E qui non va proprio più bene. In venti minuti gli azzurri perdono per tutta la gara Ale Michielon, che si becca tre gialli per tre falli che qualche arbitro in Italia nemmeno fischierebbe, mentre l’elenco degli ammoniti e degli espulsi col blu si allunga a dismisura (alla fine sedici gialli e quattro blu in una partita tutt’altro che nervosa). Inevitabile che il gioco ne risenta, considerando anche che Enrico Mariotti non si è mai allenato in settimana e che gioca in pratica a mezzo servizio.
Coach Mariotti aveva iniziato con i Gemelloni, i due Silva e Mirko Bertolucci, ai quali Pais risponde con Santos, Garcia, Ventura e Gil. Tutto quello che di buono combina il Porto passa dalla stecca di Gil, così come ogni incursione di Filipe Santos diventa un pericolo per la difesa azzurra, mentre l’Etruria ha nella velocità di Mirko e nella potenza dei Gemelloni armi pesanti per scardinare la resistenza di Edo Bosch. Al 3’ il vantaggio azzurro, con un’azione tutta di prima che Mirko Bertolucci finalizza beffando Bosch in uscita per l’1-0. La reazione portoghese è immediata, Gil trova lo spiraglio giusto da fuori e fa 1-1. I lusitani provano a crescere in velocità e ritmo ma è ancora il Follonica che colpisce con un perfetto schema su punizione che Ale Michielon finalizza su assist di Mirko Bertolucci, 2-1 e Capannino in fiamme. E qui comincia la raffica di ammonizioni che lasceranno il Follonica in emergenza nei confronti del pressing del Porto, che prova a cingere d’assedio la porta di Silva sempre pronto a dire no a tutto e a tutti.
Tutti in avvio di ripresa anche i gol del secondo tempo: al 2’ sacrosanto rigore per il Follonica, ingenua stecca alta in area di Garcia, che Enrico Mariotti batte da maestro per il 3-1. Al 5’ blocco duro su Silva che finisce a terra ma per i fischietti spagnoli è tutto regolare, inevitabile che Ventura abbia lo spazio per il tiro del 3-2 che non cambierà più. Alla lunga il Porto cala, il Follonica controlla, le squadre si allungano, gli azzurri hanno almeno tre nitide occasioni per mettere il punto esclamativo alla partita (rigore compreso) con Mirko, Alberto Michielon ed Enrico ma la pallina non entra mai. Ma è al 24’ che tutto il Capannino trema per un contropiede 3 contro il portiere che il Porto clamorosamente cicca come una squadra di dilettanti. Sirena finale, altri dei dell’hockey che sono caduti, increduli di quanto successo in riva al Golfo; il chek in azzurro per Torres Novas è davvero a un passo. E adesso che se la vedano Porto e Bassano.

Michele Nannini
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