Il Follonica chiede al Porto il lasciapassare per la Final Four

La partita tra la squadra leader del campionato italiano e quella prima in classifica in Portogallo rappresenta prima di tutto il confronto tra due scuole. La posta in palio, poi, è altissima: chi conquista i tre punti ipoteca la qualificazione alla Final Four di Torres Novas.

Scritto da Michele Nannini - Pubblicato il 03/02/2006 - Ultima modifica
Prima il Barcellona, poi il Bassano, adesso il Porto. Decisamente, alla fine della stagione, nessuno potrà dire che il Follonica ha avuto dalla sua la fortuna di sorteggi favorevoli. Ma alzi la mano chi ha il coraggio di lamentarsi. Soprattutto stasera, quando alla pista “Armeni” arrivano i lusitani, capoclassifica in patria e co-leader del girone di Champions League con l’Etruria, per l’ennesima sfida di una stagione da sogno, comunque vada. Al Capannino si respirerà aria di Final Four perché, è innegabile, dopo le prime due giornate del girone di semifinale proprio gli azzurri di Mariotti e i portoghesi di Franklim Pais hanno le maggiori probabilità di guadagnarsi il biglietto per Torres Novas.
Stasera, forse, ci riuscirà quasi matematicamente già una delle due squadre, perché sia l’una che l’altra, in caso di vittoria, potrebbero davvero festeggiare in anticipo il prestigioso traguardo. E sono tante le similitudini che uniscono Porto e Follonica, così distanti geograficamente ma così vicine sportivamente. L’una guida il campionato portoghese a quota 37 avendo staccato il Barcelos, l’altra comanda in A1 con 46 punti davanti all’Infoplus Bassano; tutte e due hanno vinto le prime due partite del girone di Champions battendo agevolmente, anche se con punteggi di misura, proprio i giallorossi e andando di goleada (meglio gli azzurri però) contro il Thunestern. Forse il Porto ha un’età media più giovane di quella del Follonica, ma a questi livelli non contano solo gli anni ma soprattutto conta l’esperienza e la forma con la quale arrivare agli incontri che contano.
In un palazzetto che difficilmente ospiterà tutti quelli che vogliono vedere la sfida gli Ultras garantiranno il solito apporto di colori, tifo e partecipazione, che proprio in serate come queste sono fondamentali per i giocatori in campo. Tutti pronti a rispondere presente alla chiamata di coach Mariotti, compreso il fratello Enrico che dovrebbe, condizionale d’obbligo, aver smaltito il fastidio che lo ha tenuto in tribuna martedì sera contro il Bassano. Davanti agli Immarcabili gente che l’hockey lo conosce bene, soprattutto le bocche da fuoco Pedro Gil e Reinaldo Ventura, coppia da 40 reti in campionato, ma anche difensori del calibro di Reinaldo Garcia, argentino di 22 anni già a segno 9 volte, e Filipe Santos, stesse reti del compagno di reparto. Una squadra che però, secondo Mariotti, ha i suoi punti deboli. “Sono una bella squadra, ma la mia impressione è che devono essere al 100% soprattutto fisicamente per poter dare il meglio: in quel caso sono ai livelli del Barcellona, altrimenti possono diventare vulnerabili e lo hanno dimostrato anche in casa col Bassano pur vincendo. Quello che mi interessa principalmente è che i miei ragazzi siano in forma e che possiamo tutti insieme far valere la legge del Capannino”.
Anche il presidente Venturi sente la sfida, inevitabile. “E’ una partita decisiva per l’accesso alla finale. Stiamo vivendo un momento unico nella storia dell’hockey follonichese, in più di 50 anni squadre di questo calibro non sono mai venute, tutte insieme, a giocare in riva al Golfo. Sarà sicuramente hockey spettacolo che attirerà pubblico ed appassionati da tutta l’Italia; i giocatori sono in forma, determinati e psicologicamente pronti alla sfida, sanno che se si vince è quasi fatta. Bisogna evitare di scendere in campo troppo tranquilli ma se i ragazzi giocano come sanno credo sia più dura per il Porto che per noi”.
Arbitri gli spagnoli Jordi Vidal e Xavier Galan, fischio d’inizio ore 21, minuto più minuto meno. Un paio di ore dopo tutto sarà più chiaro.

Michele Nannini
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