Infoplus, Orgoglio e Onore contro Follonica

Ricominciare da Zero. Questo l'imperativo dell'Infoplus Bassano dopo la inimmaginabile sconfitta contro Prato. E l'imperativo cade a fagiuolo contro la prima in classifica, il Follonica. Un rimboccarsi immediato anche per atto dovuto nei confronti del pubblico bassanese e dei tifosi giallorossi.

Scritto da Hockey Bassano - Pubblicato il 30/01/2006 - Ultima modifica
Ritorna il Follonica dopo aver espugnato il campo di Bassano del Grappa in Coppa dei Campioni 3 a 2. Favoriti d'obbligo i toscani in uno straordinario stato di forma, mai cosi' forti come negli ultimi tempi. Il recentissimo 14 a 4 contro il Trissino è la cartina tornasole di un grande fervore d'attacco, già ampiamente dimostrato nel match europeo. Dinamico, veloce e killer, tutte qualità di un Mirko Bertolucci, definito non a caso l'Extraterrestre. Ottime le sensazioni anche nel lato difensivo con l'accortezza di Mariotti e la forza esplosiva di Sergio Silva. Con il primo posto assicurato dalla sconfitta dei veneti sabato contro Prato, gli occhi sono puntati sulla Champion's League dove saranno impegnati contro il Porto in casa propria.

Ai giallorossi solo poche accortezze se non rimboccarsi le maniche e dare il massimo almeno per salvare l'onore della maglia giallorossa. Non accadeva dal 3 febbraio 1998 una sconfitta di questo tipo quando il Novara delle meraviglie sconfisse il Bassano Hockey con un terrificante 11 a 1. Le peggiori sconfitte nel 97 e soprattutto nel 95 quando i giallorossi vennero asfaltati per 15 a 2 ancora contro i piemontesi. Memorabili anche le sconfitte contro Lodi nel 92 (9-3) e Vercelli nel 96 (9-4). Salvare l'onore e l'orgoglio per Capitan Rigo & Co. alla nona partita consecutiva in Gennaio, che ha inciso non poco nel rendimento delle ultime prestazioni, e che sarà l'elemento fondamentale anche delle prossime partite, compresa la trasferta europea in Svizzera, a questo punto da prendere con le pinze.

Il match sarà trasmesso in diretta TV su Rai Sport Satellite dalle ore 20.30 con il commento di Federico Calcagno e di Cesare Baiardi.
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