Per gli azzurri un argento europeo che vale oro

Il Portogallo strappa il titolo all'Italia al termine di una finale dai due volti: 2-0 per una splendida Italia all'intervallo, poi le forze abbandonano gli azzurri e il Portogallo li travolge con un 6-2 bugiardo. Di vero c'è che questo campionato certifica il ritorno dell'Italia ad altissimo livello.

ITALIA-PORTOGALLO: IL VIDEO | LE FOTO | PREMIAZIONI

Scritto da Redazione - Pubblicato il 16/07/2016 - 21:49 - Ultima modifica 14/08/2016 - 14:16

Portogallo campione d'Europa, Italia d'argento.

Foto Marzia Cattini

Il miracolo non c'è stato, ha vinto il Portogallo e ha vinto con pieno merito. Con un risultato bugiardo come pochi perchè il 6-2 finale non è la fotografia della partita, ma solo quella di un secondo tempo giocato tra due squadre non più ad armi pari: un'Italia sfiancata dalla semifinale con la Spagna e un Portogallo che con la Svizzera aveva sostenuto poco più di un allenamento.
Quel che è certo è che la prossima volta che gli azzurri metteranno alle corde la Spagna o il Portogallo (perchè nel primo tempo i neo campioni d'Europa alle corde ci sono stati per un bel po') non si potrà più parlare di miracolo: questo argento vale oro perchè certifica che l'Italia è tornata competitiva, forse anche di più di quanto non fece, due anni fa, il titolo conquistato ad Alcobendas.

Italia-Portogallo è stata una finale degna di un grande Europeo e l'Italia è stata l'avversaria più difficile che il Portogallo abbia incontrato in questi sei giorni di grande hockey continentale. Di gran lunga. L'Italia ha gelato il sangue ai 2.500 tifosi portoghesi e scaldato il cuore alla manciata di italiani che si sono fatti sentire per tutto il torneo. Ha sorpreso i padroni di casa due volte in quattro minuti con una doppietta di Ambrosio che ha mandato in confusione il Portogallo per quasi tutto il primo tempo. Al contrario di quanto fatto contro la Spagna, l'Italia non si è fatta schiacciare e ha costruito azioni pericolose, senza riuscire a infilare la terza rete. Dietro, il solito Barozzi ha parato tutto quello che una difesa attenta lasciava passare. Al punto che le azioni più pericolose sono stati i tiri di uno strabordante Helder Nunes. 
In conferenza stampa Massimo Mariotti, al tempo stesso incupito per la sconfitta e orgoglioso per un europeo al di sopra delle aspettative, è lucido nell'analisi: "Nel primo tempo abbiamo giocato meglio, ma è proprio lì che l'abbiamo persa. Abbiamo avuto alcune nette occasioni per segnare il 3-0 che li avrebbe uccisi, ma non le abbiamo sfruttate". Qualche minuto dopo, un raggiante Luis Senica, allenatore del Portogallo, dirà esattamente la stessa cosa: "Se una grande Italia ci avessero segnato il terzo gol sarebbe stata un'altra partita".
Nella ripresa, il gol in apertura di Diogo Rafael cambia la partita. Il Portogallo sale di tono, spinge, crea, non lascia spazi, asfissia un'Italia in debito d'ossigeno per le fatiche del giorno prima e anche percheè, mentre Senica può fare indifferentemente uso di tutti i suoi uomini, Mariotti ha scelte più limitate. Barozzi è l'ultimo ad arrendersi: sul 2-1 ferma due volte Barreiros sul tiro diretto per il 10' fallo, ma è solo il rinvio di una rimonta inevitabile. Minuto 11.54, ancora Rafael trova un varco da sinistra e si infila nella difesa azzurra per il gol del pari. Tocca invece a Reinaldo Ventura, bandiera vivente dell'hockey portoghese, segnare su rigore il gol del sorpasso. La partita, quella vera, finisce qui. Con le ultime forze disponibili gli azzurri si lanciano generosamente alla ricerca del pari e ci vanno anche vicino con Ambrosio e con Illuzzi; ma dietro si aprono ampi spazi in cui i portoghesi si infilano senza pietà: Costa, Rodriguez e poi Nunes che trasforma la punizione per il 15' fallo diretto.
Finisce con il tripudio dei padroni di casa, campioni d'Europa dopo 18 anni di astinenza e adesso padroni assoluti d'Europa: il Portogallo, come ricorda Senica in conferenza stampa, è campione d'Europa under 17, under 20, ha vinto la coppa Latina under 23 e ora anche l'Europeo maschile. Manca il mondiale, ma per fare la festa all'Argentina, i lusitani hanno un anno di tempo.

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