Dal bordo del baratro alle porte del Paradiso: l'Italia ferma la Spagna

L'Italia ha rischiato mercoledì sera di far registrare la prima sorpresa di questo campionato europeo andando vicinissima alla catastrofe contro la Germania. La sorpresa, gli azzurri l'hanno piazzata oggi, costringendo sempre sotto la Spagna e chiudendo con un prezioso pari 2-2. Che ci tiene in corsa per l'europeo.

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Scritto da Redazione - Pubblicato il 17/07/2014 - 22:51 - Ultima modifica 15/08/2014 - 17:09

La festa degli azzurri dopo il fischio finale.

Foto Marzia Cattini


La gioia incontenibile di Massimo Mariotti

Foto Rita Spinelli

L'Italia fa un mezzo miracolo... e forse qualcosa di più. Lo dicono i numeri: la Spagna viene da 11 anni di successi ininterrotti. Erano 3.593 giorni che non faceva altro che vincere: 59 partite consecutive tra europei e mondiali (29 consecutive negli europei). L'ultima sconfitta spagnola risale al 3 ottobre 2003, semifinale mondiale a Oliveira de Azemeis, quando l'Italia vinse 4-3 ed eliminò gli spagnoli; l'ultimo pareggio al 14 settembre 2004 quando l'Olanda strappò l'1-1 nella fase di qualificazione del primo europeo poi vinto dalla Spagna. Quella sconfitta in Portogallo diede il via al ciclo più vincente nella storia dell'hockey su pista di tutti i tempi. Oggi l'Italia ha posto fine alla lunga serie di sole vittorie, andando vicinissima a fermare l'imbattibilità spagnola che continua.
Al primo vero test di questo campionato europeo, dopo una prova appena sufficiente contro la Svizzera e un mezzo disastro contro la Germania, gli azzurri sfoderano una prestazione da grande squadra e mettono alle corde la Spagna, sempre costretta ad inseguire, mai davanti, mai davvero vicina a quella vittoria a cui è sempre tanto abituata.
Vero, mancava Bargallo per un grave lutto; un'assenza tutt'altro che irrilevante. Ma questo non toglie nulla ai meriti di una nazionale che ha saputo fare quadrato nel momento più difficile. Perchè diciamocelo: se fosse arrivata una sconfitta con qualche gol di scarto, magari dopo una partita senza storia, saremmo stati tutti qui a sparare sul tecnico e sul gruppo.
Invece tocca fare i complimenti: per la tenacia, la determinazione e anche per il gioco espresso e per la gestione tattica della partita. Non siamo arrivati a un passo dalla vittoria per caso. Ci siamo arrivati prima di tutto con una difesa che, da punto debole, si è trasformata in risorsa grazie alle prestazioni di Motaran e Cocco, ma soprattutto di un Ambrosio mai così incisivo in nazionale. Rispetto al passato, la Spagna non ha potuto attaccarci a testa bassa perchè rischiava di farsi male: quando ci ha provato ha subito quei contropiede che hanno costretto a un super lavoro Malian. Infine, Massimo Mariotti ha potuto dare fondo praticamente a tutta la panchina con ottimi risultati, lasciando inutilizzati solo Squeo e Gnata.
Dopo essere passati in vantaggio con un gol di Ambrosio, gli azzurri hanno resistito molto bene alla prevedibile reazione spagnola. In difesa non si sono scomposti più di tanto e Barozzi ha difeso al meglio la propria porta, anche nell'occasione del generosissimo rigore concesso dalla coppia portoghese a Gual. Non è stato un assedio: gli azzurri hanno cercato di sfruttare il contropiede, mentre su azione hanno cercato spesso il tiro da fuori e la deviazione. Malian, al pari del suo collega, ha chiuso tutti i varchi. Quando l'intervallo era ormai prossimo, una pallina vagante in mischia è stata l'ancora di salvezza della Spagna che ha trovato il pareggio con Costa.
Nella ripresa, dopo una traversa scheggiata da Illuzzi, la grande occasione azzurra arriva con il decimo fallo della Spagna; anche questa sera, però, Tataranni non vince la maledizione e si fa parare il tiro. Un paio di minuti dopo il 10' fallo è di Cocco che si lascia andare ingenuamente a plateali proteste e viene espulso. Barozzi para il tiro a Pedro Gil e l'Italia resiste per 2' in inferiorità senza subire reti. A 3.30 dalla fine l'ingenuità la compie Gil che stringe Illuzzi alla balaustra e viene espulso. Sul dischetto dei 7.40 va Ambrosio che infila Malian e porta avanti l'Italia. Il sogno di un clamoroso successo dura una manciata di secondi: Costa trova la conclusione vincente e segna il pari che reggerà fino alla fine.
Gli spagnoli non capiscono l'esultanza incontenibile degli azzurri a fine partite, in particolare quella di Massimo Mariotti, e regalano all'Italia una bordata di fischi che non merita. Pazienza, avremo modo di far loro capire, nei prossimi giorni, che abbiamo scritto una bella pagina della nostra storia sportiva. Una pagina che mancava davvero da troppo tempo.

SPAGNA - ITALIA 2-2 (primo tempo: 1-1)
MARCATORI: 4.55 Ambrosio, 19.33 Costa. Nella ripresa: 16.46 Ambrosio, 17.02 Costa
SPAGNA: Xavier Malian, Pablo Cancela, Marc Gual, Xavi Costa, Xavi Barroso, Jordi Adroher, Ton Baliu, Pedro Gil, Xavi Puigbi. All: Joaquim Pauls.
ITALIA: Leonardo Barozzi, Davide Motaran, Leonardo Squeo, Federico Ambrosio, Massimo Tataranni, Domenico Illuzzi, Alessandro Verona, Marco Pagnini, Mattia Cocco, Riccardo Gnata. All: Massimo Mariotti.
ARBITRI: Rui Torres e Miguel Guilherme (Portogallo). Terzo arbitro: Xavier Jacquart (Francia).
ESPULSIONI. Nella ripresa 12.20 2' Cocco, 16.43 2' Gil
FALLI DI SQUADRA: 12-13

QUINTETTI DI PARTENZA
SPAGNA: Malian, Gual, Barroso, Adroher, Gil.
ITALIA: Barozzi, Ambrosio, Motaran, Illuzzi, Tataranni

(Grazie a Giorgio Tomaino per il contributo statistico)

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