L'attacco azzurro fa cilecca, il Cile ci elimina dal mondiale

Usciamo dal mondiale per mano di Fernandez, che segna il rigore decisivo, e per colpa dei tanti errori in fase di attacca. Il Cile tira in porta e segna soltanto su tiro libero o in fase di superiorità e in questo la coppia arbitrale risulta determinante.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 26/09/2013 - 22:05 - Ultima modifica 28/09/2013 - 17:16

Gli azzurri dopo il gol del momentaneo pareggio di Nicoletti.

Foto Marzia Cattini

Il sogno mondiale dell'Italia si ferma quando sembrava a un passo dalla zona medaglie. L'Italia non supera il Cile nei quarti di finale, ma il 2-1 finale è quanto di più immeritato lo sport possa regalare a chi domina una partita. Non ci sono azioni di rilievo cilene annottate sul nostro taccuino, escluse quelle alimentate dalla coppia di arbitri Peixoto-Navarro che si sono accaniti contro gli azzurri: quattro espulsioni temporanee (contemporanee a due a due così da mettere l'Italia in doppia inferiorità) e, soprattutto, il discutibilissimo rigore finale.
Ma degli arbitri parleremo più tardi. L'Italia avrebbe potuto vincere nonostante tutto perchè il Cile non ha fatto vedere nulla, se non un buon portiere (Lucio Armijo) che ha tenuto in piedi la baracca. Nient'altro: mediocri giocatori, alcune meteore nel campionato italiano, e nessun gioco; una squadra capace di provocare dal primo minuto, di simulare alla perfezione e di approfittare delle occasioni. Bravi a riuscirci, polli gli azzurri a cascarci.
Italia-Cile è tutta qui: in un'Italia che, quando è in parità numerica, detiene il pallino del gioco, ma non trova mai lo spunto vincente. Decine di tiri da fuori si stampano sui parastinchi avversari, le occasioni migliori le neutralizza Armijo. E' il difetto congenito di questa squadra: manca un bomber, qualcuno in grado di risolvere partite come queste in cui le cose non girano come le avevi pianificate. In questa Italia quest'uomo non c'è e trovarlo (o costruirlo) sarà il lavoro che aspetta l'hockey italiano da qui al 20 giugno 2015, giorno in cui a La Roche Sur Yon si aprirà il prossimo mondiale.
La partita inizia subito malissimo per l'Italia che parte con Barozzi, Nicoletti, Motaran, Nicolas e Ambrosio. Dopo 2' Peixoto espelle Barozzi per un intervento fuori area su un cileno. Entra Gnata (esce Nicolas) che resterà in pista tutta la partita e sarà un pilastro fondamentale per tenere in piedi la partita. Il portiere del Valdagno para la punizione di Fernandez. Passano 24" e Nicoletti si fa pescare in fallo e viene espulso; questa volta è Carmona a tirare la punizione, ma Gnata è ancora super. L'Italia resiste per 96" in doppia inferiorità numerica senza subire reti, poi l'espulsione di Carmona regala ad Ambrosio la punizione del possibile vantaggio che il bassanese spreca. Mariotti inserisce Nicolas e Cocco per dare più ritmo e la mossa riesce: il Cile non gioca praticamente nessuna pallina fino all'intervallo, ma l'italia è inesorabilmente sterile in attacco e i tiri in porta sono preda di Armijo.
La ripresa ricalca in qualche modo il primo tempo. Illuzzi, entrato a fine primo tempo, viene espulso per un fallo a gioco fermo (una decisione semplicemente assurda di Peixoto). Non c'è punizione e sette secondi più tardi il Cile arriva a 10 falli: punizione per l'Italia con Festa mandato dentro a freddo che non trasforma. Al 7', con l'Italia in inferiorità che non subisce pericoli, anche Ambrosio viene espulso per 2' e manda Carmona sul dischetto: il suo rigore questa volta è perfetto e si va sull'1-0 per il Cile. Da questo momento i sudamericani pensano solo a difendersi, ma il bunker resiste solo fino alla conclusione di Nicoletti che trova finalmente l'angolo giusto da fuori e sigla il pareggio. L'occasione per chiudere il match l'Italia ce l'ha 90 secondi dopo: cartellino blu ad Andrade e De Oro va sul dischetto ma si fa parare il tiro. In più, gli azzurri non approfittano della superiorità numerica. Si arriva così ai supplementari con il Cile a 14 falli e l'Italia a 8.
Nel primo supplementare l'Italia costruisce cinque occasioni da rete; il Cile non supera mai il centro della pista con una pallina giocabile. Nel finale di frazione c'è un contatto tra Motaran e un giocatore cileno: ci sarebbero gli estremi per il 15' fallo cileno, ma Peixoto fa finta di nulla. Non così il suo collega Navarro che a 1.22 assegna un rigore al Cile per un fallo di De Oro lontano dalla pallina. Fernandez segna e chiude partita e mondiale degli azzurri.
Domani pomeriggio l'Italia giocherà la semifinale per il 5' posto contro la Francia, ma non era questo il palcoscenico che gli azzurri cercavano.
L'Italia ha perso per colpe sue, ma l'hockey mondiale ha perso per colpa per due arbitri, il portoghese Luis Miguel Peixoto e lo spagnolo Josep Navarro, di chi li ha mandati a dirigere il mondiale e di chi li ha designati per questa partita (soprattutto lo spagnolo, visto che la vincente domani avrebbe giocato proprio contro la Spagna). Uno stile di arbitraggio da protagonisti, a tratti irritante, votato sistematicamente a lasciare il segno sulla partita: inadatto a un torneo scapoli vs ammogliati, ridicolo in un mondiale. In una partita fondamentalmente corretta, la pessima coppia arbitrale è riuscita a far giocare l'Italia per 1'36" in doppia inferiorità e per 4'30" in inferiorità e il Cile per 4' in inferiorità numerica, oltre a fischiare 14 falli al Cile e 8 all'Italia. Qualcuno se ne occupi, se vuole bene al futuro dell'hockey.

ITALIA-CILE 1-2 al golden gol (primo tempo: 0-0, tempi regolamentari 1-1)
MARCATORI nella ripresa: 7.14 Carmona (C, punizione), 14.40 Nicoletti. Nel 2' supplementare: 1.22 Fernandez (C, rigore)
ITALIA: Gnata, Motaran, Nicolas, De Oro, Ambrosio, Cocco, Festa, Illuzzi, Nicoletti, Barozzi. All. Mariotti.
CILE: Armijo, Miranda, Castro, Diaz, Osorio, Carmona, A.Quintanilla, Fernandez, Andrade, F.Quintanilla. All. Llera.
ARBITRI: Peixoto (Por) e Navarro (Spa).
ESPULSI PER 2': Barozzi, Nicoletti, Carmona nel primo tempo; Illuzzi, Ambrosio, Andrade nella ripresa.

TUTTO SUL MONDIALE ANGOLA 2013
Prima fase: Gruppo A - Gruppo B - Gruppo C - Gruppo D
Seconda fase: 1°/8° posto - 9°/16° posto

 

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