FOLLONICA. Non ce l’ha fatta a combattere l’ultima battaglia della sua vita. Edo Micheli, 85 anni, è morto giovedì sera al Centro grandi ustionati dell’ospedale di Pisa dove era ricoverato dalla scorsa settimana a causa delle ustioni riportate nel rogo della sua abitazione in via Buozzi a Follonica.
Micheli, secondo la ricostruzione effettuata dopo l’incidente, si era addormentato sul divano della sua abitazione con una sigaretta accesa in mano; una volta caduta a terra la sigaretta ha dato il via alle fiamme che hanno semidistrutto l’appartamento.
Le condizioni dell’ex commerciante sono apparse subito serie ai soccorritori che si sono precipitati nella palazzina in pieno centro a Follonica, nonostante Edo fosse riuscito a raggiungere la cucina ed a bagnarsi ciglia e bocca per poter continuare a respirare. Numerose ustioni su tutto il corpo hanno fin da subito complicato il quadro clinico e nemmeno l’immediato trasferimento a Pisa con l’elisoccorso Pegaso ha potuto salvare la vita all’anziano che, dal momento del rogo, non si è più risvegliato fino al decesso. Con Edo Micheli scompare una figura conosciuta e apprezzata in tutto il Golfo, sia per la sua pluriennale attività di commerciante con il Centro Sport Micheli che si trovava proprio sotto all’abitazione di via Buozzi 54 che per la passione sportiva durata fino a pochi anni fa. Edo era infatti il padre di Raul Micheli, il simbolo dell’hockey su pista a Follonica, scomparso prematuramente nel 2002.
Ma l’attività di padre del più forte giocatore a rotelle del Golfo era solo una parte del suo enorme impegno: dirigente della Polisportiva Follonica sezione Hockey fin dagli anni ’70 è stato sportivo appassionato per oltre 20 anni, accompagnando le gesta del figlio sia in pista che in panchina. Fu lui a iniziare Raul all’hockey, ormai quasi 60 anni fa. «Ce lo portai per la prima volta alla pista del Florida – aveva raccontato Edo qualche anno fa ad Andrea Cordovani nel libro dedicato proprio a Raul – era piccolissimo, la partita era un Follonica-Siena».
Da lì la passione di padre e figlio per pattini e stecca ha caratterizzato quasi 30 anni di storia sportiva cittadina. Come le trasferte in giro per l’Italia e per l’Europa, sempre pronto ad accompagnare i colori azzurri tanto cari a lui e a Raul. Fu tra i numerosi volontari che si adoperarono per la sistemazione e l’adeguamento della pista del Capannino, quando l’hockey cittadino migrò nella nuova struttura dalla storica pista dei Pini.
Il suo impegno da dirigente si concluse nel 1995, anno della fusione fra il Follonica e l’Scs 84. Ora la città del Golfo lo aspetta per dargli l’ultimo saluto, oggi alle 16 alla chiesa di S. Leopoldo.
Michele Nannini