Hockey Novara, è finita: ufficiale la rinuncia all'A1

Il club azzurro, come comunica il sito della Lega Hockey, non parteciperà al prossimo campionato. nnesima pagina nera della storia recente dell'Hockey novarese, che continua a non trovare pace.

Scritto da Novaracom - Pubblicato il 15/09/2013 - 16:14 - Ultima modifica

NOVARA
É finita come non doveva finire: alla fine l’ASD Hockey Novara non disputerà il prossimo campionato di Serie A1. In molti aspettavano ormai quella che sembrava una fine annunciata e che nessun tifoso di questo sport (di qualunque città o fede sportiva) si augurava. La squadra azzurra ha ufficializzato questo pomeriggio, come comunica lo stesso sito della Lega Hockey, la rinuncia alla massima serie per la prossima stagione.

Le cause, economiche, sono ben note, con l’impossibilità di affrontare da soli, senza nuovi ingressi in società, una stagione dispendiosa. Saranno avviate ora le procedure di ripescaggio, con le retrocesse Matera e Thiene, in quest’ordine, in posizione di vantaggio rispetto alle altre. Chi prenderà il posto della squadra della nostra città è però decisamente in secondo piano quest’oggi, in una giornata che, vuoi per la grande amarezza di una decisione per molti aspetti inevitabile, sa molto di funerale dell’hockey.

Chiariamo subito che a livello giovanile Novara può contare ancora su diverse squadre e su numerosi ragazzini che hanno mostrato voglia e curiosità per questo sport, ma quella che si vive oggi è nuovamente la fine dell’avventura nella massima categoria. Gli sforzi, economici e fisici, di dirigenti, tecnici e atleti in primis compiuti durante questi ultimi anni per riportare la squadra in A1 sono stati inutili.

Tempo perso, sembrerebbe. Si è voluto riportare in vita uno zombie, direbbero altri. La verità è che questo sport meritava ben altra conclusione, piuttosto che il remake dell’ultima esperienza. In un momento economico così complicato è difficile sostenere in prima persona uno sport a livello nazionale di nicchia come l’hockey, ma a Novara non si sarebbe mai dovuti arrivare a questa situazione: la città ha perso di nuovo uno dei suoi prodotti migliori, e tra l’indifferenza generale di molti.

L’hockey non sparirà, è quello che perlomeno si augurano tutti gli appassionati, ma quella di oggi è una pagina nera, l’ennesima, che vuole e deve fare riflettere: vale la pena tentare di nuovo di riportarlo ai vertici, vale la pena salire fino all’ultimo piano per vedere crollare il palazzo sotto i propri piedi? O sarà meglio restare nell’ombra, senza sollevare polveroni e, soprattutto, spese? La risposta andrà cercata, in fretta.

Nel frattempo non resta altro che un amaro, ma sincero, ringraziamento a chi ha creduto davvero nell’ultima risalita.

Federico Mulas

 

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