Seregno, una "prof" della Bocconi riporta l'hockey pista tra i grandi

Scritto da La Gazzetta dello Sport - Pubblicato il 31/07/2013 - 08:29 - Ultima modifica

La vecchia società è fallita nel 2012. Un gruppo di genitori-dirigenti ha salvato il settore giovanile e dalla prossima stagione si iscriverà anche alla serie B
L’hockey su pista a Seregno ha 45 anni di storia e in bacheca un paio di trofei, ormai impolverati, come lo scudetto del ’91 e la Coppa Cers vinta l’anno prima. A portare pattini, bastoni e pallina in oratorio nel 1968 fu un prete monzese, Don Giuliano Sala, e da allora, fra alti e bassi la tradizione è continuata fino a quando nel gennaio del 2012 l’allora dirigenza decide di ritrarsi a stagione in corso. Un danno grave per l’immagine della serie A1, ma soprattutto per i ragazzi delle giovanili che si ritrovano abbandonati.

GENITORI-DIRIGENTI
E qui entrano nella storia Roberta Raimondi, docente di sistemi informativi alla Bocconi, e un gruppo di genitori. “Improvvisamente ci siamo trovati senza una società – racconta Raimondi, mamma di 3 giovani hockeisti – quindi con gli altri genitori che si erano resi disponibili siamo riusciti ad arrivare a fine stagione. Poi a giugno abbiamo fondato una nuova società, il Seregno Hockey 2012 e abbiamo cominciato questa nuova avventura”. Ogni genitore entrato nel consiglio direttivo ha messo a disposizione le proprie competenze, come racconta la presidentessa: “Il vice-presidente è un medico, così risparmiamo un sacco di soldi durante le partite, poi abbiamo una mamma che è commercialista, un contabile e un ingegnere informatico che ha fatto il sito. E dai noi le quote rose sono una cosa seria: su 11 componenti del consiglio direttivo, siamo 6 donne”.

NEW WAY
Con la vecchia società nessun legame e nessun dirigente in comune, “anche se in città facciamo ancora fatica a raccogliere gli sponsor perché pensano che siamo legati alla vecchia dirigenza, invece non c’entriamo niente, lo scriva per favore”, dice Raimondi. Che la mentalità e la credibilità dei genitori-dirigenti sia completamente diversa lo si vede dal bilancio d’esercizio pubblicato sul sito, dalle pratiche in corso per ottenere la certificazione di qualità, dal progetto scuola o dallo stage organizzato ad aprile quando a insegnare ai ragazzi sono arrivati i campioni di mezza serie A1, fra cui Pedro Gil.

ORA LA B
Con oltre 60 ragazzi tesserati, nella stagione appena conclusa il Seregno ha partecipato a 4 campionati giovanili e dall’anno prossimo tornerà nell’hockey dei grandi iscrivendo una squadra alla serie B: “Abbiamo 4 ragazzi che escono dall’under 17 e sarebbero costretti ad andare a Lodi o a Novara per continuare a giocatore, oppure a smettere. Facciamo questo azzardo di iscriverci alla B per loro, nessuna velleità di tornare in A, per ora. Certo, se in un futuro non dovessimo pagare l’uso del PalaPorada ben 27 euro all’ora, per un totale di 30mila euro all’anno, e magari ce l’avessimo noi in gestione, ci si potrebbe anche pensare”. I genitori-dirigenti di aiuti non ne hanno avuti, si sono pagati tutto: “Il Comune di Seregno non ha fondi, siamo in ballo con la Regione, speriamo di entrare in graduatoria”. I ragazzi per giocare pagano 40 euro al mese e hanno tutta l’attrezzatura gratuitamente. Per il futuro Raimondi ha le idee chiare: “Dalla mia esperienza lavorativa mi rendo conto che i piccoli sono destinati a sparire, bisogna consorziarsi, magari seguendo l’esempio del Vero Volley Monza, è l’unica ricetta per sopravvivere”.

Alberto Ambrogi

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