Un raduno azzurro agli ordini di Tommaso Colamaria ed Enrico Mariotti. Non poteva chiedere di meglio la promessa giallorossa Riccardo Luppi, 17 anni compiuti a febbraio, che nello scorso fine settimana ha partecipato al raduno collegiale di selezione della Nazionale Under 20 di hockey. L'attaccante dell'Amatori si è recato a Roana, in provincia di Vicenza, assieme ad altri venti colleghi per affrontare lo stage in vista dei Mondiali di categoria che si giocheranno dal 6 al 12 ottobre a Cartagena, in Colombia. Luppi era tra i più giovani: «È stata una bella esperienza il racconto del ragazzo, classe 1996, che a settembre comincerà il quarto anno delle superiori al “Bassi” di Lodi -. Non mi aspettavo questa chiamata, invece è successo e sono felicissimo di aver avuto l'opportunità di giocare al fianco di ragazzi davvero bravi sotto la guida di Colamaria e Mariotti. Abbiamo svolto tre giorni di allenamenti durante i quali siamo stati visionati dallo staff tecnico: prima il riscaldamento ai portieri e poi delle partitelle senza molti vincoli. Sono consapevole che sarà difficilissimo andare ai Mondiali, perché dei venti convocati dell'ultimo raduno solo in dodici andranno in Colombia, ma voglio provarci con tutte le mie forze. A fine agosto ci sarà il secondo ritrovo a Roana, vedremo se sarò chiamato di nuovo».
Riccardo Luppi da Turano ha iniziato a pattinare in prima elementare: «Non avevo ancora scelto quale sport praticare e un mio compagno di classe che già praticava l'hockey su pista mi incuriosì. Provai e da allora non ho più smesso». Gli inizi in pista agli ordini di Pietro Carini, poi la guida di Rinaldo Uggeri e infine di Alberto Sanpellegrini e Pierluigi Bresciani, al quale Luppi si dice molto legato: «Grazie a lui ho imparato a credere nelle mie possibilità, a lottare sempre e a non arrendermi mai spiega il 17enne lodigiano, che quest'anno ha affrontato il campionato di Serie B con la società giallorossa -. Mi ha dato anche la possibilità di fare qualche esperienza in panchina con la Serie A1 (il debutto la scorsa stagione contro il Bassano in casa, mentre quest'anno è rimasto in pista 5 minuti a Lodi contro il Giovinazzo, nda) e per me è stato importantissimo perché ho acqui- sito fiducia nei miei mezzi».
Attaccante di movimento, non ha un vero e proprio modello da seguire: «Cerco di rubare qualche segreto a tutti gli attaccanti che vedo giocare - conclude -. Nella scorsa stagione mi sono allenato parecchio con la prima squadra e il giocatore che mi ha più impressionato è stato Platero: è un hockeista completo e universale, che può ricoprire qualsiasi ruolo».