Per i ragazzi di Gil questo è il quarto anno nel quale viene sollevato un trofeo importante, dopo al Coppa CERS del 2010 e l’Eurolega nel 2011 e nel 2012; per il Liceo si tratta del settimo titolo della Liga dopo primo ottenuto nel 1982-83.
A Lleida i galiziani non avevano altra soluzione se non quella di vincere: ogni altro risultato avrebbe consegnato il titolo al Barça, che nel frattempo espugnava il “Les Comes” di Igualada per 3-1. A Bargallò e soci non restava altro che conquistare i tre punti, ma i padroni di casa, che festeggiavano l’addio all’hockey dell’ex novarese Busquets, giocavano con il piglio di chi non ha nulla da perdere e non vuole regalare nulla ad un club galiziano.
Il vantaggio liceista maturava per mano di Jordi Bargallò, abile a sfruttare un triangolo dietro porta da lui iniziato, mentre il 2-0 era opera di Ordonez su rigore. Ma il Llieda prima con un tiro diretto di Rodero e poi con un gol di Dani Lopez “empatava” sul 2-2. Successivamente Ordonez si rivelava protagonista sia in positivo, con il gol del 2-3, che in negativo, deviando con il pattino la sfera alle spalle di Malian, per il terrificante gol del 3-3.
Il Liceo si gettava nell’area dei catalani con la sola forza della disperazione e a 2 minuti dalla sirena al termine di una azione convulsa con ben tre uomini sulla pallina, Josep Lamas trovava il rovescio che valeva il titolo. Le paure però terminano solamente con un miracolo di Malian ad un secondo dalla sirena, prima che la festa esploda sia in pista che a La Coruna.
Per Carlos Gil è solo il secondo titolo nazionale, dopo aver vinto la prima Liga dei biancoverdi nel 1983 con la maglia di giocatore indossandoe la fascia di capitano. Ma la macchina da guerra costruita dal baffuto argentino non appare volersi fermare e la Liga chiude un fantastico poker di vittorie in quattro anni. E siamo pronti a scommettere che non è ancora finita.