Hockey Novara senza supporto pubblico, a rischio l'iscrizione in serie A1

Non sembra esserci troppo margine per un accordo tra l'Hockey Novara e il Comune piemontese per risolvere almeno una parte dei problemi della società. Mancano soldi, ma anche un impianto in cui lavorare e nei prossimi giorni la società potrebbe alzare bandiera bianca, oppure trasferire tutto a Vercelli.

Scritto da Moreno Spina - Pubblicato il 25/06/2013 - 08:16 - Ultima modifica 05/07/2013 - 12:12

L’incontro svoltosi giovedì sera presso l'oratorio Sacro Cuore di Novara tra i dirigenti dell'A.S.D. Hockey Novara, i tesserati, i giornalisti, ma soprattutto con i tifosi e gli appassionati di questo sport non ha rispecchiato le aspettative della dirigenza azzurra. Non tanto per l'affluenza che ha è stata massiccia ma per la mancata presenza del Sindaco Andrea Ballarè e dell'Assessore allo Sport Giovanni Agnesina, assenti giustificati per impegni inderogabili precedentemente presi. Non sono mancati i motivi di interesse anche se un “confronto diretto” avrebbe sicuramente chiarito definitivamente molte situazioni apparse poco chiare in un rapporto tra Comune di Novara e Hockey Novara spesso controverso.
Dopo aver ricordato le vittorie e la popolarità che questo sport ha dato alla città di Novara, qualora qualcuno se lo fosse dimenticato, il vice presidente dell'Hockey Novara Nicola Ricci ha voluto subito chiarire alcuni concetti fondamentali: ”Nonostante mi sia avvicinato da poco a questo sport mi sono veramente appassionato coinvolgendomi a 360°; abbiamo creato un ottimo gruppo di lavoro ed un legame particolare con i ragazzi che penso abbiano trovato in noi una famiglia. Ma non possiamo continuare ad autofinanziarci, soprattutto in prospettiva di una stagione ancora più costosa vista la nostra partecipazione in Europa. Ci sentiamo veramente abbandonati dalle istituzioni.”
A ruota l'intervento del direttore generale Franco Caressa chiarisce ancora di più la situazione: ”Io sono un uomo di sport e come tale mi trovo perfettamente d'accordo con la filosofia intrapresa dal Comune sul fatto di incentivare le attività sportive con un progetto serio, con una particolare attenzione per le giovanili. Peccato che di concreto noi non abbiamo ottenuto nulla. Non chiediamo un aiuto in denaro, visto anche il periodo che stiamo tutti attraversando, ma la possibilità di gestire un impianto come ad esempio quello di Viale Buonarotti, autentico pezzo di storia del nostro sport in questo momento gestito male. Noi paghiamo tutte le ore che ci sono state date per le varie categorie e non ci è mai stato regalato nulla. Nonostante tutto siamo riusciti quest'anno a raggiungere importanti traguardi, arrivando sesti in campionato e riportando Novara in Europa; ma sembra che il tutto sia passato quasi inosservato a molti. Avremo in questi giorni incontri importanti con persone che speriamo possano veramente aiutarci in maniera concreta, così come mi sento di ringraziare tutti quelli che ci sono stati vicini, per primi i giocatori. Le scadenze sono dietro l'angolo, per cui il tempo stringe; ma sarebbe veramente un peccato buttar via tutto quello di buono che si è fatto.
Sulla stessa lunghezza d'onda naturalmente l'allenatore azzurro Mario Ferrari che si è soffermato soprattutto sul suo ruolo di responsabile tecnico delle giovanili rispetto a quello di allenatore della prima squadra: ”Ci viene detto che dobbiamo far crescere i giovani; ma noi è da anni che lo stiamo facendo ed atleti come Brusa, Lorenzi, Macini ed altri ancora ne sono una conferma. Il rammarico più grosso è quello di avere grandi capacità che non riusciamo ad esprimere. E' fondamentale avere una struttura in cui lavorare con i bambini e non solo. Per quanto mi riguarda non posso che garantire anche per il futuro il mio impegno.”
La domanda di un giornalista a Massimo Minetti puramente tecnica sulla squadra fa letteralmente “esplodere” il direttore sportivo che non lascia spazio a infraintendimenti: ”Io non posso continuare a lavorare in queste condizioni. Il mio intento è quello di mantenere l'organico attuale con l'inserimento di un paio di giovani, ma se entro martedì prossimo non avremo delle garanzie chiamerò ogni giocatore e gli comunicherò di ritenersi libero di trovarsi un'altra squadra, rendendomi oltremodo disponibile ad aiutarli a farlo. Questa società ha dato tanto nell'ultima stagione. Bisogna solo ringraziare queste persone, ma non me la sento di rifare ancora una volta la squadra. Negli ultimi anni abbiamo portato a Novara i migliori giocatori, uno di questi è appena diventato Campione d'Europa (Esteban Abalos, ndr), ma che hanno trovato poi la gloria in altre squadre perchè noi non riusciamo a dare continuità a un progetto. Quando mi sento dire che bisognerebbe ripartire dalla seria B mi viene la voglia di lanciarmi dalla finestra o forse di lanciare qualcuno. E lo sforzo che abbiamo messo per riportare l'Hockey Novara in A1?.
Una bella sorpresa è stata la presenza di Erasmo Marcon che ha voluto anche in questo momento stare vicino all'Hockey Novara; proprio lui che può essere considerato la persona che ha lottato più di tutti per cercare di dare continuità a questo sport a Novara.
Quello che purtroppo è emerso dopo questo incontro è una situazione dove ci sono sicuramente più ombre che luci in cui pare ci sia la piena volontà di concentrare gli sforzi dell'amministrazione comunale su altre discipline come il calcio e la pallavolo femminile, dimenticando o facendo finta di dimenticare altre realtà sportive come l'Hockey su Pista, come testimoniato da alcune dichiarazioni lette dalla responsabile ufficio stampa Elena Buscaglia rilasciate ai giornali dal sindaco ed assessore allo sport. Difficile capire il vero motivo o almeno cercare un giustificazione a tutto ciò. Rimane il grosso rammarico che in questo momento è sempre più concreta la possibilità che l‘Hockey Novara non possa festeggiare il suo novantesimo compleanno in serie A1, a prescindere dal reale nome, o di dover emigrare in altre città per riuscire a farlo. Pur confidando nelle capacità di tutta la dirigenza azzurra che, pur come da loro ammissione ha indubbiamente commesso alcuni errori dovuti soprattutto all'inesperienza, la situazione è estremamente difficile. La speranza dei tifosi e di tutti quelli che amano questo sport è sicuramente quella di trovare una soluzione positiva per non rendere vani tutti gli sforzi fatti in questo ultimo periodo e soprattutto per non tornare a vivere solo di ricordi.

 

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