Il golden gol di Diogo Rafael porta il Benfica sul tetto d'Europa

Si chiude con un'altra sorpresa la Final Four di Eurolega 2013. Dopo aver eliminato ai rigori il favorito Barcellona, il Benfica di Luis Senica vince la finale contro i favoritissimi padroni di casa con tiro da fuori di Diogo Rafael e succede al Liceo La Coruña nell'albo d'oro della principale competizione continentale per club.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 02/06/2013 - 19:40 - Ultima modifica 23/06/2013 - 13:36

Valter Neves, capitano del Benfica, alza la coppa dei campioni d'Europa.

Foto Marzia Cattini

Incredibile, impensabile, impronosticabile, ma assolutamente vero: il Benfica è campione d'Europa e lo è nel modo più completo possibile, cioè dopo avere battuto le due superfavorite di questa Final Four di Porto: il Barcellona e i padroni di casa. E, dobbiamo dirlo, lo è con merito; perchè se nella semifinale contro i catalani era stata decisiva la pessima prestazione del Barça e la squadra di Senica non aveva per nulla convinto, oggi c'è voluta una partita magistrale per battere un Porto che voleva a tutti i costi questa coppa che non vince dal 1990 e che resta, a tutti gli effetti, una chimera. E nella sconfitta del Porto ha probabilmente avuto un ruolo anche il Valdagno che in semifinale ha costretto i padroni di casa a giocare a ritmi altissimi, pagati dal Porto nel secondo tempo della finale.
A decidere la partita è stato il golden gol di Diogo Rafael dopo 1.32 del primo tempo supplementare. Un tiro da fuori accuratamente preparato (e già andato a segno nel primo tempo con il gol del 3-3) con un velo perfetto sul tiratore e uno sul portiere: Bosch non ha visto partire il tiro e quando se n'è accorto, la coppa era già nelle mani del Benfica.
Prima del gol decisivo c'è stata una partita davvero molto bella, che avrebbe potuto esserlo ancora di più se, nel primo tempo, gli arbitri spagnoli non fossero intervenuti in modo eccessivo, spezzettando continuamente il gioco; un metro cambiato completamente nella ripresa, soprattutto per quanto riguarda i falli di squadra.
Si gioca in un palasport ribollente di tifo portista e senza gli annunciati tifosi del Benfica, al centro delle polemiche della notte precedente e della mattina, per i quali il Benfica aveva persino messo in discussione la partecipazione alla finale. Entreranno solo a inizio ripresa, ma avranno modo di rifarsi a fine partita.
L'inizio è tutto del Porto. 95" e la difesa del Benfica si apre per fare posto a Jorge Silva che controlla e insacca alle spalle di Ricardo Silva. A 6.35 comincia la serie di espulsioni, rigori e punizioni che caratterizzerà il primo tempo. Blu ad Abalos (ma il fallo è veramente dubbio) e Ventura infila su rigore il 2-0. Un minuto dopo ancora un rigore per il Porto, ma questa volta Ventura fallisce il colpo di un possibile KO anticipato. All'8 terza decisione arbitrale pesante: blu per proteste a Oliveira a gioco in corso e Cacau dal dischetto mette a sedere il portiere e segna il l'1-2. In questa fase, però, il Porto è una furia. Su azione di contropiede Barreiros mettè sul bastone di Ventura una pallina su cui è scritto "basta spingere": fa 1-3. Al 10' c'è un rigore per il Benfica per un evidente fallo sul tiratore; Viana va sul dischetto e mette la pallina al sette per il 3-2. A 5' dalla fine di un bellissimo primo tempo Diogo Rafael fa le prove di quello che diventerà il capolavoro della sua carriera: tiro da fuori con velo di un compagno e gol del pareggio che mette sul chi vive il Porto. I padroni di casa, però, trovano di nuovo il vantaggio prima dell'intervallo grazie a un perfetto movimento di Helder Nunes che ruba il tempo al suo marcatore e mette dentro il gol del 4-3 con cui si va ail riposo.
La ripresa si apre con l'arrivo dei tifosi ospiti e Marc Coy li accoglie con il gol del pareggio deviando da sottomisura il passaggio di un compagno. La partita cambia decisamente, con il Porto che appare più stanco, trova più difficilmente conclusioni pericolose, imbrigliato dalla gran difesa del Benfica in cui tutti si sacrificano per impedire agli uomini di Tò Neves di sviluppare il suo gioco a tambur battente. Tuttavia è il Porto ad avere due grandi occasioni. La prima su sacrosanto rigore fischiato per il fallo di R.Silva su uno scatenato J.Silva che aveva superato in velocità la guardia dei difensori. Come sempre su rigori e punizioni, Senica cambia il portiere e manda in pista Pedro Henriques che para il Rigore di Barreiros, la successiva ribattuta, e una manciata di secondi dopo annulla la seconda occasione portista quando ferma la punizione di Helder Nunes per il 10' fallo del Benfica. Il primo brivido lungo la schiena dei supporters del Porto corre al 44' quando un fallo (dubbio) su Viana induce gli arbitri a decretare un rigore per il Benfica che Viana trasforma per il primo vantaggio della squadra di Lisbona. Quattro minuti dopo, però, Valter Neves viene pescato in fallo e si becca il blù; Ventura va sul dischetto e segna il gol del 5-5 che manda tutti ai supplementari.
Il finale è noto: Diogo Rafael centra il gol della vita e manda il Benfica in paradiso e il Porto all'inferno, beffando per l'ennesima volta i padroni di casa che portano a 9 su 11 il loro "bottino" di sconfitte in finale di Coppa dei Campioni.
Ecco i nomi dei nuovi campioni d'Europa: i portieri Pedro Henriques e Ricardo Silva e gli esternio Valter Neves, Diogo Rafael, Claudio Filho "Cacau", Esteban Abalos, Marc Coy, Joao Rodrigues, Carlos Lopez e Luis Viana. L'allenatore è Luis Senica, ex CT delle nazionali portoghesi.

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